Rivoluzione nelle partecipate: competenza e ogni anno un risparmio di mezzo milione di euro

Un’interrogazione presentata dai Consiglieri comunali, Giovanni Coloni e Pietro Faraguna, chiedeva alla Giunta di far conoscere quanto percepiscono in complesso gli amministratori di diretta o indiretta nomina comunale all’interno di società partecipate dallo stesso Comune. E chiedeva di sapere quale fosse lo stato dell’arte al momento dell’insediamento.

societa-fotolia-672x351

I dati presentati (riportati in questo articolo) fotografano un’autentica rivoluzione sul punto. Le spese sono state abbattute, con riduzioni impressionanti sia in termini percentuali, che in termini assoluti. A Trieste la guerra agli emolumenti spropositati delle partecipate, meritoriamente annunciata dal Presidente del Consiglio Renzi in questi giorni, è già cominciata nel 2011 con l’Amministrazione Cosolini , ed ha già prodotto i suoi frutti. Non si tratta di operazione simboliche o di facciata, ma di mezzo milione di euro risparmiati ogni anno, 530.205,48 euro per la precisione. A questo dato quantitativo va aggiunto l’elemento qualitativo perseguito dall’Amministrazione, che ha proceduto a nomine di altissimo livello, vagliate dal comitato dei garanti. Così, oltre al mezzo milione di euro in meno, oggi siedono nelle società partecipate professionisti stimati in Italia e nel mondo, manager, professori di chiara fama, economisti, giuristi, ingegneri. Un dato di grande conforto per i cittadini, utenti dei servizi fondamentali erogati da dette società (trasporto pubblico, acqua, luce, gas, riscossione tributi…). Sarebbe persino troppo facile fare un confronto con il recente passato, che sul quadro quantitativo emerge lampante dai dati forniti, e sul quadro qualitativo potrebbe giovarsi da impietosi accostamenti tra le competenze di chi ricopriva un tempo e chi oggi ricopre tali cariche. Ma quando si cambia verso è preferibile guardare soltanto nella nuova direzione, che è quella giustamente tracciata dall’Amministrazione Cosolini: diminuire la spesa e aumentare la qualità delle competenze, senza avere alcuna nostalgia del passato.

Tutte le scelte effettuate rispecchiano un impegno programmatico volto a:

Ridurre il numero degli amministratori

Ridurre i compensi entro i termini rispettosi delle responsabilità e delle competenze ma ben lontani dalle tendenze a veri e propri stipendifici eticamente riprovevoli e odiosi per i cittadini

Garantire, anche con l’ausilio dell’istituzione del Comitato Nomine, profili di competenza elevati nelle scelte dell’Amministrazione in questo campo

ACEGAS-APS

La situazione complessiva, tenendo conto delle principali società del gruppo, a maggio del 2011 era la seguente:

Acegas Aps holding (controllava la maggioranza pubblica di Acegas Aps):

• 5 consiglieri di cui 3 di Trieste

• Indennità del presidente: 38.193,12 euro

• Indennità per ogni consigliere: 13.500 euro

Acegas Aps

Nel Consiglio di Amministrazione sedevano 5 componenti in rappresentanza del Comune di Trieste, fra cui i 3 consiglieri della holding:

• Indennità del Presidente 214.000 euro

• Indennità del Vicepresidente 40.000 euro

• Indennità dei consiglieri 25.000 (in due casi salivano poi a 30.000 e a 35.000 per effetto di gettoni di altri organi interni)

Il presidente della Holding e dell’Acegas Aps era anche presidente di Est Energy con un’indennità di 27.000 euro.

Il Vicepresidente dell’Acegas-Aps e consigliere della Holding era anche Presidente di Sinergie con 90.000 euro di indennità

Totale compensi degli amministratori di indicazione diretta o indiretta triestina a maggio 2011: 541.193 euro.

 

L’attuale Amministrazione ha potuto modificare questa situazione principalmente al momento del rinnovo, coinciso per la società principale con la fusione con il Gruppo Hera.

Al 31 marzo 2014 Trieste esprime:

• Un membro del Consiglio di Amministrazione e del Comitato Esecutivo di Hera spa con 75.000 euro di indennità complessive (che saranno ridotte a 60.000 per decisione del Patto di Sindacato dei soci pubblici all’assemblea di aprile 2014)

• Il presidente di Acegas-Aps con un’indennità di 60.000 euro

• Un consigliere di Acegas-Aps con un’indennità di 25.000 euro, che è anche Presidente di Sinergie con 40.000 euro di indennità

Totale compensi degli amministratori di indicazione triestina: 200.000 euro

 

ESATTO Spa

Maggio 2011 Aprile 2014
Consiglio a 5 Consiglio a 3
Presidente 35.000 euro Presidente 17.500 euro
Vicepresidente 15.000 euro
Consiglieri. 17.500 euro Consiglieri.10.000 a testa
Totale: 80.000 euro Totale 52.500 (due indennità entrano nelle casse comunali essendo i consiglieri funzionari pubblici)

 

AMT Spa

Messa in liquidazione nell’ambito di una riorganizzazione delle partecipate.

 

Maggio 2011 Oggi
Consiglio a 3
Presidente 42.432 euro
Consiglieri 15.600 a testa euro
Totale 73.632 euro Liquidatore compenso di 25.000 euro

 

AMT TRASPORTI Srl

Controlla le azioni pubbliche di Trieste Trasporti

 

Maggio 2011 Oggi
Consiglio a 3 Figura unica
Presidente 16.200 euro Prima come amministratore unico, ora come liquidatore
Consiglieri. 8.100 euro
Totale. 32.400 euro Compenso liquidatore 16.200 euro

 

 

TRIESTE TRASPORTI

 

Maggio 2011 Oggi
Consiglio a 7, 4 del socio pubblico Consiglio a 7, 4 del socio pubblico
Presidente 46.680,48 euro Presidente 36.000 euro
Vicepresidente 30.000 euro Vicesidente 21.000 euro
Consiglieri 25.000 euro Consiglieri. 15.000

Negli esercizi 2008/2009/2010 al Presidente pur senza deleghe operative è stato in ogni esercizio attribuito un premio annuo di 50.000 euro.

Totale indennità consiglieri di parte pubblica: (Presidente + Vice + 2 consiglieri): 176.680, 48 euro Totale indennità consiglieri di parte pubblica: 87.000 euro

 

Regolamento dehors, alcune precisazioni

Dopo anni di proroghe e trattative è stato approvato in Consiglio il regolamento sui dehors ed è necessario chiarire alcuni punti sulla questione.

Il regolamento disciplina gli arredi esterni degli esercizi commerciali. Per tali arredi, al di là dell’occupazione del suolo pubblico, che è competenza dell’ente comunale, vi è una competenza autorizzativa che fa totalmente capo alla Soprintendenza. Tale competenza è dovuta al fatto che praticamente tutte le strade e le piazze della nostra città, in centro e in periferia, sono soggette a un vincolo monumentale: questo significa che ogni intervento, anche un semplice arredo, deve sottostare alla valutazione – obbligatoria – della Soprintendenza.

Dheors

Il regolamento andava assolutamente approvato entro il 30 aprile, data in cui scadeva l’ultima proroga concessa dalla Soprintendenza delle autorizzazioni vigenti per tutti gli attuali dehors.

Così abbiamo fatto.

Qualcuno dirà: non si potevano respingere con sdegno le posizioni della Soprintendenza? L’avessimo fatto, a partire dall’1 maggio tutti gli operatori soggetti ad autorizzazione si sarebbero trovati a dover rinunciare ad ogni tipo di arredo esterno nelle zone soggette ad autorizzazione della sovrintendenza. Risultato: bella stagione buttata via, danno economico enorme.

Il regolamento è troppo rigido? Lo è in molti punti purtroppo, ma è importante che tutti sappiano che le rigidità (come il divieto di pedane e fioriere esterne) non sono emanazione della volontà del Comune, ma sono elementi richiesti dalla Soprintendenza.

E infatti nella bozza da noi predisposta non c’erano. Il regolamento approvato era il risultato migliore possibile da raggiungere, e la politica è l’arte del possibile.

E sia ben chiaro un altro punto: la piccola parte delle opposizioni che hanno votato contro quel regolamento, hanno agito così semplicemente perché sapevano benissimo che tutto il Consiglio avrebbe votato a favore; se infatti avessero prevalso i voti contrari, i danni per gli operatori sarebbero stati enormemente più gravi.

Questo regolamento è stato il migliore livello raggiungibile di intesa con la Soprintendenza. E lo dico chiaramente: è una situazione che non ci può soddisfare, ma che quantomeno permette agli operatori di continuare a lavorare all’esterno, e a noi permette di continuare a lavorare a modifiche del regolamento.

Per fortuna anche in Consiglio l’hanno capito in molti (è passato con ben 30 voti favorevoli e soli 8 contrari, e ciò dimostra meglio delle mie parole che non si poteva fare diversamente). Chi oggi addebita al Comune le rigidità della disciplina dei dehors lo fa o perché non conosce il percorso che ci ha condotti fin qui, e allora è bene chiarirlo, o – molto peggio – lo fa in cattiva fede per speculare qualche voto a suo vantaggio, sapendo che non avevamo alternative.

Pazienza, noi continuiamo a lavorare per la città.

 

Trieste è un Comune virtuoso

Non passa giorno che ai cittadini che mi interpellano su lavori pubblici, siano strade, marciapiedi, piazze o giardini, per non parlare di grandi opere come la galleria di piazza Foraggi, io debba rispondere cercando di spiegare cos’è il cosiddetto Patto di Stabilità e come ci impedisca di appaltare lavori pur avendo i soldi;  molti non mi credono perché dal punto di vista del buonsenso ciò appare assurdo.

Eppure è così: ti impediscono di far partire anche opere che lo stesso Stato ti ha finanziato, con il rischio che ti chieda indietro i soldi perché…non sei stato capace di spenderli!

trieste1

Non starò a ripetere queste cose, anzi stiamo cercando di superarle sia pure fra difficoltà incredibili e di far partire un piano di lavori urgenti ed importanti:

  • voglio invece evidenziare la palese ingiustizia del dover sottostare alle stesse medesime limitazioni di comuni che, per effetto di gestioni dissennate, di destra e di sinistra, sono sull’orlo della bancarotta.

Il nostro è un Comune sano, per effetto dell’attenzione delle amministrazioni precedenti e di quella attuale, che pur si sta muovendo nell’inedita situazione del calo delle risorse.

Altri no, sono in una situazione che se fossero S.p.a. li avrebbe già portati in tribunale e invece attendono colpi di spugna, decreti, provvedimenti straordinari (sia chiaro il collega Marino colpe non ne ha visto quello che ha trovato meno di un anno fa…). Sono gli stessi  Comuni che avevano l’IMU sulla prima casa al 5, al 6 quando Trieste ce l’aveva al 3,9.
Vanno salvati con misure straordinarie perché non possiamo permetterci la bancarotta di città note nel mondo e perciò simbolo dell’Italia? Va bene,  ma non a scapito nostro,  non reiterando regole che, fatte sulla media, sono fin troppo generose con quelle situazioni e sono invece penalizzanti per i Comuni sani.

Caro Presidente Renzi, tu queste cose le sai bene, lo hai anche sottolineato in queste settimane e allora nel piano di riforme che vogliono dare dignità e rigore alla cosa pubblica di questo Paese, come i tetti ai supermanager, la riduzione degli sprechi e dei privilegi, mettici anche questo, ovvero, un sistema normativo che riconosca e premi i virtuosi e che sanzioni chi sta sulla riva opposta: anche questa è cultura del merito.

LETTERA AL PREMIER RENZI

Il giorno in cui Matteo Renzi riceveva l’incarico di formare il nuovo Governo ho incontrato in Municipio una rappresentanza di imprenditori e artigiani.Dopo la loro visita ho scritto una lettera al neo Presidente del Consiglio che ritengo quanto mai attuale in quanto esprime il punto di vista di un Sindaco che, ogni giorno, fa i conti con la crisi che colpisce la sua Comunità ed è consapevole di quante energie e potenzialità questo nostro Paese ha e potrebbe mettere in campo.

Tra queste il talento, lo spirito imprenditoriale e la caparbietà di una realtà di piccole e medie imprese, unica al mondo, che nei vari campi della produzione dei servizi, al patrimonio pubblico e alla Comunità; dell’innovazione; del turismo; della cultura potrà darci tanto se supportata e non soffocata da un’inerzia negativa.

 

Caro Matteo,
questa mattina hai ricevuto l’incarico per formare il nuovo Governo.

Più o meno nello stesso momento io ho incontrato una delegazione della Confartigianato
che mi ha rappresentato le ragioni della grande manifestazione nazionale delle piccole e medie imprese in programma a Roma e di cui certo sei a conoscenza.

Questi due fatti, apparentemente così distanti fra loro, sono però accomunati da ciò che
mi hai detto quando l’altro giorno ti ho augurato il mio “in bocca al lupo” ovvero che idealmente ed emotivamente non avresti mai smesso di essere un Sindaco.

Da Sindaco perciò, come me, conosci la realtà quotidiana degli artigiani che ogni mattina alzano la saracinesca, in senso fisico e simbolico, e creano ricchezza e occupazione.
Sai con quanta fatica hanno messo su le loro aziende, le hanno fatte crescere facendo
così crescere l’Italia: hanno dato un contributo fondamentale alla diffusione del benessere, alla coesione sociale, a mantenere vive e valorizzare tradizioni di mestieri, capacità manuali,
creatività, che nascono dalla cultura profonda di questo Paese e che lo rendono per certi versi unico.

Impresa

Hanno saputo innovare, evolversi e hanno creato posti di lavoro, tanti, in particolare
quando le ristrutturazioni delle grandi imprese mandavano gente a casa.

Lo hanno fatto fra tante difficoltà, non ultime le arretratezze strutturali del cosiddetto
Sistema Italia“, una pressione fiscale crescente, in molti casi insostenibile, aggravata dal peso e dai costi di un sistema burocratico che noi come Sindaci ben conosciamo.
Se domani in decine di migliaia lasciano per un giorno l’impresa e vengono a Roma è
perché non ce la fanno più: non ce la fanno più in un Paese dove le banche vengono salvate ma le banche non li aiutano a salvarsi, non ce la fanno più perché il peso burocratico è diventato insostenibile per il tempo e le energie che sottrae loro e che vorrebbero dedicare ad affrontare la crisi, non ce la fanno più perché anche il patto di stabilità così come è oggi accentua la loro 2 situazione di difficoltà oltre a creare danni al patrimonio pubblico che a noi sindaci è dato in custodia senza che ci si consenta però di curarlo per evitare il suo impoverimento e il suo degrado.

Il problema, caro Matteo, è che per farcela l’Italia ha bisogno che ce la facciano anche loro, gli artigiani, i commercianti, le piccole imprese della produzione e dei servizi.

Il Tuo vuole essere un Governo di svolta con cui l’Italia cambia verso; la svolta parte anche da qui, dal ridare fiducia a chi può creare economia e occupazione, dal trattare finalmente allo stesso modo la crisi o la difficoltà eclatante di una azienda che ha cinquecento o mille dipendenti e quella silenziosa di tante piccole imprese perché le conseguenze economiche e sociali sono altrettanti importanti gravi ed importanti.

Bastano poche cose per cominciare:
a) una sforbiciata vera al peso insostenibile della burocrazia, per cominciare a creare
nuovamente un patto di fiducia e collaborazione tra il sistema pubblico e il mondo
dell’economia;

b) l’allentamento del patto di stabilità per poter investire le risorse che abbiamo per la manutenzione e la cura del patrimonio pubblico, migliorando la qualità della vita della comunità e facendo lavorare le imprese, generando così un circuito virtuoso che poi alimenta il gettito erariale e riduce la spesa assistenziale;

c) un indispensabile progressivo calo della pressione fiscale e soprattutto una
semplificazione del sistema impositivo in modo da ridurre gli oneri indiretti;

d) una distinzione chiara e definitiva tra chi evade, ovvero occulta al fisco ricchezza
prodotta, danneggiando la comunità e anche le imprese regolari, e chi talora si trova
obbligato, pur denunciandola, a posporre il pagamento di una imposta, magari perché in mancanza di liquidità da la priorità agli stipendi dei dipendenti. Con questi ultimi, se vogliamo che il Patto tra Stato e cittadini sia equo, dobbiamo comportarci con le stesse regole che valgono quando ad essere debitore nei loro confronti è lo Stato.
Diamo fiducia e speranza a questa realtà fatta di amore per il lavoro, di capacità di sacrificio e di responsabilità sociale, fatta di professionalità e di talento e daremo speranza e fiducia all’Italia.

Piano Regolatore: via della Giunta all’iter per l’approvazione

Un ringraziamento doveroso per il ponderoso lavoro svolto va all’assessore alla Pianificazione Urbana, Mobilità e Traffico, Progetti Complessi, Elena Marchigiani, a tutti i componenti della Giunta, all’Ufficio Tecnico di Piano del Comune, all’archittto Genovese e a quanti hanno collaborato attivamente.  E’stato il risultato di un grande lavoro di squadra che ognuno ha svolto con dedizione in base alle proprie competenze e attuando opportune azioni integrate, avvalendoci soprattutto di forze interne e con un impegno contenutissino di spesa. Il nuovo Piano Regolatore è uno strumento che si muove coerentemente con l’obiettivo di lavorare per una città più moderna e vivibile, per la qualità del territorio e la sua riqualificazione, per una maggiore usufruibilità in termini turistici, all’insegna dello sviluppo sostenibile, del basso impatto di energie e di risorse”.

La Giunta ha licenziato il primo atto di avvio dell’iter di adozione del nuovo Piano Regolatore Generale del Comune di Trieste, ha approvati i documenti, consegnandoli così al primo passaggio relativo ai pareri delle Circoscrizioni.
I materiali di Piano sono stati inoltrati alle Circoscrizioni nella mattina del 20 gennaio; il tempo dedicato all’invio dei pareri è – da regolamenti comunali – definito in 20 giorni. Per agevolare questa fase, prenderanno avvio gli incontri di illustrazione del nuovo PRGC presso i consigli circoscrizionali. Incontri ai quali saranno presenti l’assessore alla Pianificazione urbana Elena Marchigiani e i progettisti dell’Ufficio di Piano. Nel frattempo inizieranno le sedute della Commissione consigliare VI. Una volta restituiti i pareri da parte delle Circoscrizioni e proceduto alla valutazione degli stessi, il Piano tornerà in Giunta nella forma che verrà definitivamente trasmessa al Consiglio comunale per l’adozione. In questa forma, il nuovo PRGC già dopo la metà di febbraio sarà pubblicato sul sito della Rete civica, per dare massima diffusione alla proposta in discussione in sede consigliare.
L’adozione del nuovo PRGC potrebbe già avere luogo alla fine di febbraio 2014, ma di fatto avverrà in funzione dei tempi e delle modalità di lavoro stabiliti dal Consiglio comunale.
Una volta adottato dal Consiglio comunale, il PRGC verrà inviato alla Regione che ha 90 giorni per esprimere il suo parere vincolante. Contestualmente, dopo la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale Regionale, il documento verrà aperto per 30 giorni lavorativi alle osservazioni e alle opposizioni dei cittadini. In questa fase, sempre nell’ottica della massima trasparenza e per supportare i cittadini interessati a presentare osservazioni od opposizioni, l’Ufficio di Piano aprirà al pubblico uno specifico sportello in cui potranno essere direttamente visionati tutti i documenti e richieste precisazioni e informazioni.
Superate tutte le verifiche previste dalla legge ed esaminate le osservazioni e opposizioni, il Piano regolatore tornerà in Consiglio comunale per l’approvazione, ultimo atto del processo tecnico e politico. L’approvazione può essere ipotizzata agli inizi del prossimo anno.

Fino ad oggi: un percorso improntato alla lettura del territorio e all’ascolto di cittadini e portatori di interesse

Il nuovo Piano è stato predisposto in un tempo record, trattandosi di uno strumento completamente diverso sia dalla Variante n. 66, sia dalla Variante 118 mai arrivata ad approvazione. Si tratta infatti di uno strumento nuovo, redatto con l’intento di dare risposta ai tempi che stiamo attraversando, ai cambiamenti strutturali e alle domande che oggi emergono con forza dal territorio; di un Piano basato su una mole notevole di analisi e di valutazioni predisposte ex novo e su quanto evidenziato nel corso delle diverse fasi di partecipazione e ascolto da cittadini e portatori di interesse.

Ricordiamo solo la cronologia dei principali passaggi, del tutto congruenti a quanto stabilito nel programma di mandato del Sindaco Cosolini:
– 22 novembre 2011, approvazione in Consiglio comunale delle Direttive per la predisposizione del nuovo PRGC e delle relative salvaguardie;
– 23 dicembre 2011, la Giunta ha disposto la costituzione di un Ufficio di Piano composto da personale interno selezionato per competenze e esperienze, esperti esterni selezionati attraverso concorso pubblico, consulenze su temi specifici. In particolare, per gli studi specialistici di supporto, ci si è avvalsi delle competenze di personale interno di altri servizi dell’Area Città e Territorio e di altre Aree, ad eccezione dello studio geologico, dello studio demografico e di un approfondimento giuridico relativamente alle modalità per incentivare a riqualificazione energetica, che sono stati assegnati all’esterno;
– maggio-giugno 2012, fase di ascolto nelle Circoscrizioni; il percorso è stato supportato dall’organizzazione di incontri presso le Circoscrizioni (presenti l’assessore Marchigiani e l’Ufficio di Piano) e dalla diffusione e raccolta di questionari resi disponibili in forma cartacea e su web;
– 2012-2013, incontri finalizzati alla redazione di un quadro di progettualità e scelte strutturali alla scala dell’area vasta (con Provincia di Trieste, Comuni di Duino Aurisina, Monrupino, Muggia, San Dorligo della Valle, Sežana, Sgonico, Koper);
– luglio 2012, organizzazione di tavoli tecnici con le principali categorie di stakeholder (costruttori e professionisti, ambientalisti, categorie economiche);
– luglio 2012, organizzazione di tavoli tematici aperti a tutte le categorie portatrici di interesse sulle principali questioni al centro del Piano: Dove sarà Trieste? Prospettive alla scala dell’area vasta; Cosa farà Trieste? Economie e ricerca; Quali nature a Trieste? Ambienti e paesaggi; Come fare di Trieste una città più bella e abitabile? Questioni di qualità urbana ; Quali case e servizi a Trieste? Questioni di welfare;
– 7 gennaio 2013, presentazione pubblica degli esiti della fase di ascolto e pubblicazione sul sito web della Rete Civica;
– giugno-settembre 2013, tavoli tecnici sulle tematiche energetiche e parametri urbanistici ed edilizi;
– luglio 2013, presentazione dello stato di avanzamento e richiesta di feedback alle principali categorie di stakeholder (costruttori e professionisti, ambientalisti, categorie economiche).

Per un progetto del territorio: i temi e le questioni al centro del Piano

Il nuovo PRGC è in primis un Piano che ha il coraggio di guardare al futuro, proponendo immagini forti di progetto per la Trieste di domani. Non è semplicemente un vestito di Arlecchino, fatto della sommatoria e dell’accostamento di zone, senza una chiara immagine di sviluppo e di progetto per la città da qui a 15 anni. In un momento di crisi come quello che il nostro Paese e, quindi, anche la nostra città sta attraversando è fondamentale avere una prospettiva che possa orientare e guidare le scelte – piccole e grandi, pubbliche e private – che andranno a trasformare la nostra città e il nostro territorio. Gli investitori privati sicuramente sono più disposti a intervenire quando un’amministrazione ha e manifesta idee chiare sul proprio sviluppo.

La Trieste che ci immaginiamo:
– è una città sana e sostenibile, grazie alla ricostruzione di un rapporto virtuoso con le risorse del territorio (acqua, aria, suolo, energia), al rispetto delle regole di funzionamento ecologico, a una valutazione attenta dei livelli di tenuta e stabilità del territorio stesso, alla predisposizione di un grande progetto di mobilità sostenibile;
– è una città della conoscenza, della produzione e della logistica, in cui si possono trovare nuove occasioni spaziali per un’integrazione più forte tra innovazione e produzione, anche e soprattutto attraverso il riutilizzo di grandi aree e contenitori dismessi;
– è una città del turismo e del tempo libero, tra il Carso e il mare, fondata su un progetto di integrazione e di riconnessione tra le tante potenzialità e risorse in grado di rilanciare l’attrattività della nostra città e del nostro territorio;
– è una città policentrica, in cui si deve e si può lavorare sulla riqualificazione e sulla messe in rete dei tanti servizi e attrezzature collettive che irrorano quartieri e rioni.

Il nuovo PRGC è in sostanza un Piano che affronta le questioni di governo del territorio che abbiamo posto al centro del nostro mandato amministrativo e delle Direttive:

– partecipazione (come già ampiamente illustrato attraverso la descrizione del percorso di redazione del Piano);

– visione di sviluppo sostenibile fondata sul rilancio – oltre che dell’industria portualità e logistica – anche del turismo (attraverso un progetto di sviluppo delle attività balneari e dell’affaccio della città sul mare con particolare riguardo a Barcola), della conoscenza ricerca e produzione a basso impatto (attraverso il riconoscimento di un sistema di aree che dall’altipiano si sviluppa fino alla città e la predisposizione di indirizzi progettuali per la riqualificazione della zona industriale e dell’accesso da sud alla città-via Flavia), dell’agricoltura come occasione per la gestione attiva del territorio e la valorizzazione delle sue eccellenze (attraverso il rilancio delle attività agricole e silvo-pastorali sull’altipiano e la predisposizione di specifiche linee di indirizzo per il riutilizzo a fini agricoli dei pastini lungo la costiera)

– limitazione del consumo di suolo cui deve fare da contraltare il recupero delle grandi aree dismesse (quelle che abbiamo chiamato le Aree della grande trasformazione, in cui gli interventi giocano un ruolo strategico per la riqualificazione di più ampi settori urbani: Campo Marzio, ambito di via Rossetti-via Cumano, ex caserma di Banne, oltre a Porto Vecchio) e la trasformazione/riqualificazione della città esistente anche tramite operazioni ampie e strutturate di sostituzione edilizia (individuazione di specifici ambiti e schede progetto orientati alla realizzazione di quartieri ecologici in sostituzione di parti città degradate ed energivore – Aree della sostituzione e ristrutturazione);

– risparmio energetico e riqualificazione energetica e ambientale della città esistente, ricorrendo a specifiche forme di incentivazione (crediti volumetrici in cambio di operazioni di riqualificazione energetica), ma anche alla predisposizione di specifici criteri di invarianza idraulica, utilizzo di tetti verdi ecc.;

– attenzione per tutta la città, in primis per le periferie e i rioni con un focus su servizi e qualità/vivibilità, ma anche superamento della contrapposizione tra centro e periferia, città e altipiano, urbano e rurale (attraverso schede progetto contenenti criteri e indirizzi per la riqualificazione degli spazi pubblici nei diversi Centri di Quartiere);

– attenzione per il corretto funzionamento ecologico del territorio, per le tematiche connesse al rischio geologico e idrogeologico, per la lettura del paesaggio come valore e come volano di riqualificazione e sviluppo di spazi e attività economiche;
– integrazione delle scelte di piano con quelle della mobilità, nell’intento di delineare un nuovo sistema di trasporto pubblico che supporti forme di mobilità alternative (tranvie e similari, attraverso un grande progetto di riutilizzo della rete infrastrutturale su ferro già presente) e che affronti in maniera strutturata i problemi connessi all’accessibilità e alla sosta (individuazione di parcheggi scambiatori nell’anello più esterno della città);

– innovazione dei processi di attuazione, nell’ottica della semplificazione quale motore imprescindibile per l’attrazione di nuovi investimenti; in sostanza, eliminazione del ricorso a pianificazione attuativa in tutti i casi possibili in coerenza al PURG;

– valutazione attenta delle potenzialità di sviluppo delle aree della grande trasformazione, orientata a garantire da un lato la flessibilità necessaria agli investitori, dall’altro una chiara individuazione delle dotazioni di interesse pubblico che l’Amministrazione da tali trasformazioni vuole ottenere.

Intervento di saluto al Business Forum italo-russo

Onorevole Ministro Manutrov; Onorevole Ministro Zanonato; Autorità e graditi ospiti partecipanti a questo forum economico.Vi do il benvenuto a Trieste a nome della città e a nome mio personale. Vi accoglie una città da sempre votata alle relazioni internazionali ed è proprio per questa sua caratteristica che è stata scelta dal Presidente del Consiglio, Enrico Letta, quale teatro per questo vertice italo-russo. La Trieste moderna è cresciuta grazie al flusso di comunità provenienti da paesi differenti e di diversa cultura che ne hanno segnato lo sviluppo economico e sociale, l’hanno dotata della vocazione all’apertura e all’accoglienza e hanno dato origine alla nostra l’identità multiculturale. A me piace presentarla come una città che è stata europea prima che l’Europa, nel senso politico, esistesse e che oggi può essere sicuramente definita la più europea tra tutte le città italiane, grazie alla sua storia e alla sua collocazione nel cuore del continente.
Città-porto con uno scalo dotato di un’infrastruttura ferroviaria che garantisce collegamenti internazionali verso ogni direzione.
Città delle assicurazioni dove sono nate e cresciute le grandi compagnie assicurative italiane e dove tutt’oggi operano grandi gruppi come le Assicurazioni Generali e Allianz Group, ove sono impiegati più di 2500 addetti.
Città a elevata vocazione scientifica e tecnologica: due università; diversi centri di ricerca internazionali e universalmente riconosciuti nel campo della fisica e dell’ingegneria genetica; un parco tecnologico dove operano decine di imprese ad alto capitale di conoscenza, dalla bio-medicina, all’information technology, all’energia.
Infine, una città ad alta vocazione turistica, settore in crescita, apprezzato da un pubblico internazionale per la sua elevata qualità della vita e perché i suoi palazzi, i suoi musei, le sue chiese e perfino la sua cucina sono la testimonianza dell’incrocio e dell’incontro tra diverse genti e culture.
Trieste guarda con grande attenzione a questo forum, e mette a disposizione la forte vocazione internazionale e la capacità di essere un nodo strategico di flussi di persone, di merci e di conoscenza. In questo senso mi rivolgo ai tanti imprenditori italiani e russi presenti in questa sala.
Vi auguro che questo forum porti opportunità di crescita per le vostre attività e per l’economia dei due paesi, spero che apprezziate la città con la piazza sul mare più bella del mondo!
Vi ringrazio per l’attenzione e vi auguro buon lavoro.

Ingresso di AcegasAps in Hera: arrivano i primi risultati

E’ partita a pieno regime l’integrazione della società nordestina nel Gruppo Hera. Nei primi mesi dell’anno sono partiti numerosi progetti in tutte le aree di attività, già capaci di esprimere, concretamente il valore della fusione per il territorio di Trieste. Fra gli interventi di maggiore impatto la nuova bolletta dell’elettricità.

Nuova bolletta dell’energia elettrica, avvio dei lavori per il nuovo depuratore di Servola e per la riduzione delle perdite idriche, impegno consistente sull’incremento della raccolta differenziata. Sono questi alcuni dei progetti attivati da AcegasAps nei primi dieci mesi del 2013, a cui si è aggiunto, a inizio anno, il trasferimento della sede legale a Trieste di Hera Trading, la società del compravendita all’ingrosso di gas ed energia elettrica Gruppo Hera. Dieci mesi di intenso lavoro, che hanno coinciso con l’integrazione operativa della multiutility nordestina all’interno del Gruppo Hera. Il processo, tuttora in corso, è però già riuscito a portare i primi frutti già nell’anno in corso, sia in termini di efficienze interne che, cosa più importante, di progetti attivati sui servizi ai cittadini.

Servizio clienti

Nuova bolletta energia elettrica. Sul fronte commerciale l’intervento di maggiore rilievo è stato l’introduzione della nuova bolletta elettrica, che circa 110 mila triestini (quelli del mercato a tutela) hanno iniziato a ricevere da settembre. Il formato adottato, che coincide con quello già in uso nel Gruppo Hera, sviluppa le informazioni in orizzontale (e con caratteri più grandi), anziché in verticale, con l’obiettivo di rendere la lettura del documento più semplice e immediata, anche grazie alla pagina di sintesi iniziale, che consente con un colpo d’occhio di accedere a tutte le informazioni più importanti su fatturazione e consumo. Il formato è stato definito a seguito di un lungo processo di analisi che ha previsto il coinvolgimento dei clienti del gruppo Hera. Accedendo al sito www.acegas-aps-service.it è possibile consultare la guida on-line per comprenderne meglio le voci.

Nuove modalità di pagamento. Novità importanti anche sul fronte delle modalità di pagamento. I clienti di Trieste, da novembre potranno pagare la propria bolletta anche in tutte le ricevitorie Lottomatica e presso i 4 negozi della Coop Consumatori Nordest.

Rateizzazione pagamenti. Si allarga, per i clienti triestini, la possibilità di chiedere il pagamento rateizzato della bolletta per tutti i servizi, se in regola con i pagamenti precedenti. Adesso, i clienti AcegasAps potranno chiedere la rateizzazione su 3 mesi e su 6 se in condizione di cassa integrazione, mobilità o disoccupazione. Fino ad oggi i clienti di Acegas-Aps potevano beneficiare della rateizzazione solo nei casi previsti dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas.

Bolletta on-line più facile. Coerentemente con una politica di sostenibilità finalizzata a ridurre le emissioni di CO2, sono state facilitate le modalità di richiesta della bolletta via e-mail. Adesso basta infatti una telefonata al call center per chiedere la domiciliazione bancaria o postale della bolletta o per richiederne l’invio elettronico e compiere una scelta ecologica e rispettosa dell’ambiente grazie al risparmio di carta.

Estensione dell’orario del call center. Ulteriore novità, che favorisce la relazione coi clienti, è l’estensione, da settembre, dell’orario del call center dal lunedì al venerdì e l’apertura il sabato mattina. Il numero rimane invariato così come la struttura. Il servizio infatti può essere attivato dalle 8,00 alle 20,00 dal lunedì al venerdì  e dalle 8,00 alle 13,00 il sabato mattina. L’impegno inoltre è di ridurre i tempi di attesa sia degli sportelli che del call center, migliorando complessivamente l’efficienza dei servizi di relazione coi clienti, con l’obiettivo di raggiungere i valori già raggiunti dal Gruppo Hera, posizionato ai vertici del settore in Italia

Ciclo idrico integrato: avvio lavori depuratore Servola e impegno per la riduzione delle perdite di rete

Sono stati avviati i lavori per il potenziamento del depuratore di Servola. In particolare è partito il 1° stralcio, riguardante le griglie (che porterà ad aumentare l’efficienza della condotta sottomarina per ridurre gli episodi di intasamento dei torrini), per un valore di 1.700.000 euro, mentre è in fase di definizione il 2° stralcio, riguardante la bonifica del terreno ex deposito legnami dove sorgeranno le nuove sezioni del depuratore Servola. Inoltre è in corso la dismissione del depuratore di Barcola in previsione del collettamento a Servola dei reflui dell’area. I tempi previsti per la realizzazione di questo intervento, fondamentale per la città, sono di circa 1 anno.

Sempre in ambito idrico, è partito un progetto organico di riduzione, nel medio periodo, delle perdite di rete di acqua potabile, attualmente pari al 39%. In particolare si sta provvedendo a realizzare i primi distretti idrici nella città, per poter più facilmente identificare e intervenire sulle perdite.

Incremento della raccolta differenziata

Con l’obiettivo di pervenire ad un deciso incremento della percentuale di raccolta differenziata, è stata avviata la revisione complessiva del sistema di raccolta rifiuti in città. Terminata la fase di studio e pianificazione delle azioni, è in fase di avvio il primo step del piano, riguardante la raccolta della frazione organica, prevista per gennaio 2014. In quest’area, importante anche l’avvio, lo scorso primo ottobre, del concorso a premi per incentivare i cittadini ad incrementare la raccolta differenziata e a eliminare gli abbandoni di rifiuti.

Partecipazione e Valorizzazione del Territorio: Report di Mandato di Andrea Dapretto e Fabiana Martini

L’incontro dedicato alla Partecipazione e alla Valorizzazione del territorio con gli Assessori Andrea Dapretto e Fabiana Martini si è tenuto a Prosecco, il 13 settembre 2013.
Nelle slide seguenti troverete tutte le attività svolte e quelle in corso del Comune di Trieste

 

Economia e Sviluppo: Report di Mandato di Matteo Montesano, Andrea Dapretto ed Edi Kraus

Il 13 settembre si è tenuto all’EZIT di Trieste l’incontro dedicato al Report di Mandato per l’economia e lo sviluppo della città.
Protagonisti gli assessori Dapretto, Matteo Montesano e Edi Kraus.

In particolare l’assessore Montesano si è occupato di descrivere la delicata situazione attuale con un patto di stabilità che obbliga gli enti locali a fare i conti con una drastica riduzione delle risorse a disposizione e un aumento nella richiesta di servizi.

Questione Miramare: il Ministro Bray risponde

Sulla situazione di degrado del sito di Miramare, avevo scritto ad Ornaghi purtroppo senza ricevere alcuna risposta.

BENI CULTURALI:BRAY, PARLO DI MIE COMPETENZE, NO DI POLITICACon l’insediamente del nuovo Governo ho scritto a Bray: la risposta è arrivata in poco tempo e potrebbe consentire di dare vita a un progetto comune per valorizzare come si merita Miramare.

“Al riguardo” – mi scrive Bray – “Le comunico l’intenzione di voler istituire presso questoDicastero nel prossimo mese di settembre, anche con il supporto della Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici del Friuli Venezia Giulia, un tavolo tecnico di coordinamento con le amministrazioni statali e con le istituzioni del territorio competenti e disponibili, per definire degli obiettivi comuni di intervento da realizzare nel territorio triestino e per condividere metodi di lavoro in un’ottica di fattiva collaborazione.”

Io ho suggerito IMMEDIATAMENTE che prendano parte agli incontri, oltre al Comune di Trieste, la Provincia di Trieste, Turismo FVG e PromoTrieste.

L’impegno è che per la PRIMAVERA DEL 2014 il sito di MIRAMARE torni all’originario splendore

Ne vale la pena per migliorare ulteriormente l’attrattività di un territorio che sta
ricevendo grandi soddisfazioni dal  turismo internazionale.

TRAM DI OPICINA
Aggiungo, come già anticipato, che verranno eseguiti i lavori per ripristinare il Tram di Opicina che sarà operativo nei primi mesi del 2014, su questo abbiamo fatto veramente i salti mortali tra le maglie strettissime del così detto “Patto di Stabilità” di cui i cittadini ancora poco sanno, ma che sta soffocando la possibilità di fare opere pubbliche.

Un nuovo treno veloce da Trieste a Milano

treno

Andare a Milano in treno sarà finalmente più veloce.

Dal 15 dicembre 2013 sarà attivo un nuovo collegamento ferroviario di Trenitalia che permetterà a chi lavora e vive a Trieste di raggiungere il capoluogo lombardo in 3 ore e 44 minuti, riducendo il tempo di percorrenza attuale di 40 minuti.

Partenza, quindi, dalla stazione centrale alle ore 6.16 e arrivo a Milano alle 10 mentre il ritorno è previsto alle ore 19.35 con arrivo a Trieste alle 23.19, effettuando due sole fermate intermedie nelle stazioni di Venezia-Mestre e Verona.

Questa novità, attesa da molto tempo, è il risultato degli incontri che promossi da Roberto Cosolini, con l’amministratore delegato del gruppo delle Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, la Presidente della Regione Debora Serracchiani e i vertici delle più importati imprese che operano sul territorio triestino Generali, Allianz, Fincantieri e Wärtsilä Italia, le quali avevano, già in passato, chiesto l’impegno delle Istituzioni per migliorare i collegamenti da e per la città.

Il nuovo treno verso Milano si aggiunge all’offerta esistente, che prevede tre coppie di collegamenti giornalieri e potrà avere ottimi riflessi anche sul piano turistico, sfruttando, in futuro, il grande flusso di persone previsto per MilanoExpo 2015.

Eataly, firmato il contratto. Prossima apertura al Magazzino Vini

eataly-front

Un imprenditore importante come Oscar Farinetti che investe nella nostra città, un contenitore che trova un contenuto in grado di rafforzare l’attrattività delle Rive e della città tutta: questo è il duplice valore dell’accordo tra Fondazione CrTrieste e Eataly per il Magazzino Vini.

Ho avuto modo di incontrare Farinetti circa un anno fa a Trieste, in seguito abbiamo mantenuto i contatti che mi hanno permesso di essere ottimista sull’esito della trattativa, sapevo che sia la Fondazione CrTrieste sia i vertici di Eataly stavano lavorando nella direzione di aprire un nuovo punto dell’importante catena a Trieste.

È una buona notizia per la nostra economia in particolare per il turismo: quella parte di città con il progetto del Comune per il Salone degli Incanti e con il Museo Revoltella a pochi metri diventerà un polo di grande impatto. Non dimentichiamoci che il turismo ci dà segnali incoraggianti: la prossima soluzione di qualche problema al quale stiamo lavorando (tram e Miramare), la nascita di poli attrattivi come quello della zona Salone degli Incanti – Magazzino Vini, alcuni eventi di richiamo che si vanno preparando e una più incisiva e sistemica presenza di Trieste sul mercato turistico del web, sono tutti fattori che possono farci fare un bel salto di qualità