1.2 MILIONI DI EURO PER I COMMERCIANTI TRIESTINI

Si è conclusa con successo la prima fase di presentazione delle domande con la richiesta di contributo da parte di 119 imprese operanti o in procinto di operare, nell’area del progetto Pisus, il Programma Integrato di Sviluppo Urbano Sostenibile.

Ammonta a 13.812.007,89 euro il valore complessivo delle proposte oggetto delle domande di contributo presentate e dimostra il potenziale di progettualità delle piccole e medie imprese del territorio a fronte di un importo complessivo di contributi messi a bando di 1 Milione 200mila Euro, che andranno a cofinanziare – a fondo perduto – e nella misura massima dell’80% i progetti, in base ad una graduatoria di merito fino ad esaurimento delle risorse disponibili. I progetti presentati, secondo un preciso orientamento del programma regionale trasferito nei contenuti del bando del Comune di Trieste, prevedono consistenti interventi per quanto riguarda le opere edili e impianti per rendere più attrattive e competitive le piccole e medie imprese del territorio.

Le 119 domande pervenute dimostrano come questo bando abbia stimolato l’imprenditorialità e migliorato l’offerta in particolare nel commercio quale dato assodato e di qualità a Trieste, dove il commercio è sostenuto anche dal Comune, e a seguire, molte domande relative al campo turistico. Ciò significa che, visti i buoni risultati per crescita e turismo raggiunti nella nostra città, gli imprenditori hanno più fiducia negli investimenti. Nello specifico, 8.701.193,73 euro del valore complessivo dei progetti interessa questo tipo di intervento (di cui 1.231.652,40 destinati all’abbattimento delle barriere architettoniche e 2.849.635,10 per interventi di riqualificazione energetica. Invece per l’acquisto di beni (vincolati dal bando a non superare l’80% della spesa per opere e impianti) i progetti prevedono complessivi 3.870.593,75 euro, mentre per i servizi (vincolati al 10% delle spesa per opere e impianti) sono previsti 488.021,80 euro e per le spese di progettazione, direzione lavori e collaudo ulteriori 686.888,61 euro. Questi dati sono molto significativi, dimostrando l’interesse dell’imprenditoria nelle attività che andranno a rivitalizzare l’economia urbana. Un segnale che a Trieste si scommette e si investe. La piccola e media impresa che deve avere sede nell’area Pisus, in questo caso nel perimetro che va da piazza Libertà alle Rive, Stazione Rogers, Largo Barriera, via Carducci e stazione centrale, comprendendo il centro storico, potrà ricevere un contributo a fondo perduto per un importo massimo pari all’80% dell’importo amissibile (il 20% rimane a carico dell’impresa) per l’avvio di una nuova impresa, il trasferimento o l’apertura di una sede operativa, di un’impresa preesistente sul territorio regionale, interventi di miglioramento e/o ammodernamento. Gli interventi, come previsto nel bando, riguarderanno opere edili e impiantistiche per manutenzioni, restauri, ristrutturazioni edilizie, ampliamento della sede, degli spazi produttivi o espositivi o interventi qualificanti (facoltativi ma premianti per il punteggio) come l’abbattimento di barriere architettoniche o riqualificazione energetica. Le caratteristiche dell’impresa, premianti in termini di punteggio, sono le imprese neo-costituite, le imprese femminili o giovanili o le imprese che appartengono ad un’aggregazione formalizzata nel Comune di Trieste. Saranno formate delle graduatorie e finanziati progetti (da un minimo di 15-20). Nel prossimo futuro, proseguiremo su questa strada che si è dimostrata quella giusta, introducendo questa tipologia di intervento al fine di un ‘ripopolamento’ economico non solo nel centro città ma anche, di volta in volta, in ogni rione.

In termini numerici, in riferimento ai vari ambiti produttivi previsti, la maggior parte dei progetti concerne il commercio con 49 progetti presentati su 119 (il 41% del totale dei progetti), subito dopo il turismo con 31 progetti (il 26% del totale), quindi i servizi con 24 progetti (il 20%) e l’artigianato con 9 progetti (l’8%). In ambito misto sono stati presentati 6 progetti (pari al rimanente 5%) di cui tutti accomunati dalla presenza di una componente in ambito commerciale. Lo scenario si rovescia se invece si leggono i valori economici dei progetti presentati nei diversi ambiti produttivi: nell’ambito turistico ammontano complessivamente a 6.066.114,08 euro pari al 44% della progettualità complessiva e per un valore medio di 195.681,10. Si evidenzia così una forte vitalità del settore e una più elevata propensione all’investimento. Seguono i progetti nell’ambito del commercio che assommano a 4.378.600,67 euro pari al 32% della progettualità e con un valore medio per progetto di € 89.359,20 e quelli nell’ambito dei servizi con 2.359.319,99 euro pari al 17% del totale dei progetti e una dimensione media di progetto di € 98.305,00. Da ultimi l’ambito dell’artigianato e l’ambito misto con rispettivamente 561.011,15 euro pari al 4% e 446.962,00 euro pari al 3% con valori medi rispettivamente di € 62.334,57 e € 74.493,67Rispetto le due classi di concorso (progetti inferiori o pari a €60.000 e progetti superiori a € 60.000) le domande si ripartiscono, ad oggi, con 53 progetti nella classe inferiore o pari a €60.000 e 66 progetti in quella superiore a €60.000. Questo dato va però verificato in sede di istruttoria delle domande in quanto è suscettibile di correzioni d’ufficio in base alle tipologie di spesa ammissibile presentate.Infine rispetto alla tipologie di impresa che godranno di specifiche premialità in sede di valutazione, volute dal programma regionale e dal bando comunale, va segnalato che 38 delle 119 domande par il al 32% del totale sono state presentate da imprese “femminili”, 20 domande, pari al 17% del totale, da imprese “neo costituite” e 10 su 119, pari al 8%, da imprese “giovanili”. Una sola domanda è pervenuta in forma di aggregazione.

Seguirà ora la fase di istruttoria delle domande che si concluderà verso la fine di settembre con la pubblicazione della graduatoria e quindi a novembre con l’assegnazione dei contributi ai beneficiari collocati utilmente in graduatoria. A favorire l’ottima risposta da parte delle piccole e medie imprese del territorio in termini di partecipazione e di progettualità presentate ha sicuramente concorso anche la modalità particolarmente snella scelta dall’Amministrazione Comunale per la presentazione delle domande, basata su un invio completamente on line con firma digitale e senza gravare in questa fase i richiedenti di alcuna documentazione tecnica aggiuntiva o altri allegati. Positivo anche il primo risultato in termini occupazionali dell’iniziativa grazie all’attivazione da parte del Comune di Trieste di un contratto di collaborazione aggiudicato, in base ad una selezione pubblica, da una giovane consulente specializzata in progetti europei che coadiuverà nei prossimi 6 mesi gli uffici nella fase di valutazione delle domande, formazione della graduatoria ed individuazione dei beneficiari.

Presentazione

PORTO VECCHIO: FIRMA STORICA

E’ stato sottoscritto il verbale che individua la nuova linea “dividente demaniale”, ovvero il nuovo confine tra gli immobili che potranno essere trasferiti al patrimonio disponibile del Comune e quelli che resteranno al Pubblico Demanio Marittimo, si avvicina sempre di più il materiale passaggio delle aree sdemanializzate del Porto Vecchio di Trieste al Comune secondo quanto previsto dalla Legge di Stabilità 2015 (L. 23/12/2014, n.190, art. 1, commi 618-620).

L’atto è stato firmato alla Centrale Idrodinamica dell’antico scalo triestino dal Direttore Generale dell’Agenzia del Demanio Roberto Reggi, dalla Presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, dal Sindaco di Trieste Roberto Cosolini, dal Commissario Straordinario dell’Autorità Portuale Zeno D’Agostino, dal Comandante in II della Capitaneria di Porto Natale Serrano e dal Dirigente del Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche Giorgio Lillini, presenti anche numerosi componenti della Giunta Municipale e consiglieri comunali di Trieste.

“Questa firma – è stato comunemente dichiarato in un comunicato congiunto – è frutto della piena collaborazione tra l’Agenzia del Demanio e tutti gli Enti territoriali coinvolti e consentirà di liberare una parte del patrimonio immobiliare pubblico del Porto Vecchio per riutilizzarlo e impiegarlo a beneficio del territorio e delle comunità locali.”“A questo risultato – prosegue la nota – si è arrivati grazie a un impegno condiviso da parte di tutte le Amministrazioni interessate che ha permesso di accelerare i passaggi tecnici in modo da far partire subito il progetto di recupero del Porto Vecchio, un progetto strategico non solo per Trieste ma anche per tutto il Friuli Venezia Giulia. La città potrà così riappropriarsi di un’importante area storica che diventerà un volano per il futuro di Trieste.”Immediatamente dopo la firma, cui è seguita una stretta di mano collettiva dei sottoscrittori a indicare anche simbolicamente un’unità d’intenti destinata a proseguire, il Sindaco Roberto Cosolini – aprendo una serie di interventi di saluto e di compiacimento da parte di tutti i “protagonisti” dello storico avvenimento – ha espresso la propria personale “difficoltà di nascondere l’emozione, la gioia, il senso di grande responsabilità che ci coglie oggi in questa giornata di svolta epocale per la città”. E ringraziando tutti i rappresentanti degli Enti firmatari, ma anche il senatore Francesco Russo per la sua fondamentale e decisiva azione nella nota seduta parlamentare, il Governo Nazionale per l’attenzione e l’adesione alla proposta, il “pioniere” Federico Pacorini (anch’esso oggi presente) “che ancora nel 1997 dette inizio a quella ‘lunga marcia’ che solo oggi si sta concludendo anche grazie a un grande lavoro di squadra”, e poi il Prefetto Francesca Adelaide Garufi “per come ci ha accompagnato fin qui in questo percorso, ma anche, in anticipo, per il prossimo importante passaggio che le competerà per perfezionare questa sfida” (il trasferimento del Punto Franco in altra collocazione, n.d.r.), il Sindaco Cosolini ha poi osservato: “Il motto ‘Trieste torna grande‘ sembrava qualche anno fa solo uno slogan, quasi una ‘provocazione’. Oggi invece vediamo che era indispensabile sconfiggere quell’immobilismo cittadino di cui il Porto Vecchio decadente era il massimo simbolo! E creare invece le condizioni affinchè Trieste sia nuovamente capace di attirare investimenti e di riacquisire quel respiro europeo verso il quale si sta riavviando, superando ogni forma di stasi decadente”.“Oggi – ha concluso Cosolini – è una giornata fondamentale per conseguire questi obiettivi strategici, riappropriandoci di una vasta area di decisiva importanza per mettere in moto il complessivo futuro nostro, e preparandoci qui a sviluppare uno dei frontemare cittadini più attrattivi d’Europa.”“E ciò – ha tenuto a sottolineare il Sindaco – senza dimenticare che, come espressamente previsto dalla norma fatta approvare in Parlamento nel dicembre scorso, gli introiti derivanti al Comune di Trieste dalla vendita degli immobili sdemanializzati saranno devoluti all’Autorità Portuale per costruire ulteriori opere infrastrutturali nel Porto Nuovo, mentre le zone ancora operative del Porto Vecchio (Adria Terminal) rimarranno invece demanio dell’Autorità Portuale di Trieste”.

E’ toccato poi al Commissario Straordinario del Porto Zeno D’Agostino esprimere, all’unisono con il Sindaco e – come ha voluto sottolineare – “totalmente a fianco del Comune”, la “grande soddisfazione e felicità per una giornata come questa”. Soddisfazione – ha detto – nutrita anche “da due ulteriori elementi caratterizzanti: gli importanti benefici economici che ne deriveranno e i motivi di vantaggio che anche il trasferimento del Punto Franco in altre aree determinerà grazie ad alcuni elementi normativi ancora poco conosciuti e che dovremo invece sviluppare e valorizzare.”La parola quindi alla Presidente della Regione Debora Serracchiani che ha definito l’odierno avvenimento “un fatto di straordinaria importanza conseguito purtroppo dopo troppo tempo; un’occasione eccezionale di cambiamento per Trieste, ma capace di coinvolgere e trascinare con la sua forza dinamica anche tutto il resto della nostra Regione”. “All’inizio pochi ci credevano – ha osservato ancora la Serracchiani – e invece ci siamo arrivati! Adesso, ottenuto il “contenitore” bisognerà però inserirvi i “contenuti” giusti. Ma noi – ha concluso – prendiamo l’impegno preciso che questa, stavolta, non diventerà un’occasione persa!” Significativo anche l’intervento del Direttore Generale dell’Agenzia del Demanio Roberto Reggi che, sottolineando l’impegno dell’Agenzia, nelle sue articolazioni nazionali e locali, “sempre al servizio del territorio e dei suoi Enti”, ha spiegato la complessità dell’operazione svolta (e tuttora in via di perfezionamento), ad esempio per delineare con la necessaria massima precisione la nuova delimitazione demaniale marittima, un’operazione di ridisegno dell’area basata su ben 88 punti di vertice, rilievi topografici, prossimi nuovi frazionamenti catastali ecc. “Il tutto – ha rimarcato Reggi – nel precipuo intento di salvaguardare un patrimonio pubblico prezioso composto da beni che non devono venir perduti ma, al contrario, recuperati e valorizzati”. Analogamente, il Dirigente del Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche Giorgio Lillini (soddisfazione per lo sblocco della situazione “rispetto a precedenti periodi piuttosto languenti”) e il Comandante in II della Capitaneria di Porto Natale Serrano anche lui con l’auspicio “che questa parte di porto che progressivamente moriva possa rinascere al servizio di questo autentico ‘polo d’Europa’ che è Trieste”. Appassionato infine il saluto del Prefetto Garufi che ha dichiarato a tutti i presenti di aver voluto “essere qui oggi per vedere realizzarsi un importante lavoro iniziato fin dal mio primo arrivo a Trieste, quando tutto sembrava fermo”. Rimarcando poi come sia stata “determinante la spinta normativa giunta in dicembre, senza la quale il percorso sarebbe stato di certo più complesso”.

A proposito dei Punti Franchi il Prefetto ha quindi osservato come “la potenzialità di tale regime oggi langue, ma anche questo strumento può venir utilmente rivisto e aggiornato inserendovi dei ‘valori’ aggiuntivi rispetto alle mere prerogative doganali”, per concludere che “mi sento onorata degli impegni che prossimamente mi aspettano in tal senso!”. Ancora, al termine, il Sindaco Cosolini per ribadire, con una frase densa di significati e di richiami anche storici, che “Questo luogo deve diventare la ‘porta verso il mare’ di quella parte d’Europa che questo scalo volle costruire ed ebbe, allora, come proprio Porto”.

NUOVI INVESTIMENTI PER IL RILANCIO DI TRIESTE

Il trend positivo del turismo nella nostra città è fonte di nuovi investimenti privati nel nostro territorio. Dopo la conferma dell’investimento di 120 milioni di euro per il progetto del Silos, sono alle ultime fasi le procedure amministrative avviate dalla catena internazionale B&B Hotels per l’apertura di un albergo in città. I tecnici della società stanno perfezionando la documentazione da consegnare al Comune e all’Azienda Sanitaria per l’avvio dell’albergo, previsto per metà luglio.

La location è quella che vede attualmente attivo il Novo Hotel Impero, all’inizio di via Sant’Anastasio, con l’affaccio di gran parte delle camere sulla piazza della Libertà e sull’area della stazione ferroviaria, un altro progetto che permetterà di riqualificare l’intera zona.

Non si tratta di un subentro nella gestione della struttura tra gli attuali titolari dell’attività e la catena B&B Hotels, ma dell’avvio di un nuovo modello di albergo, senza continuità aziendale tra le due realtà e con importanti novità sulla proposta commerciale che verrà lanciata. B&B Hotels nasce in Francia e negli ultimi cinque anni ha consolidato la sua presenza anche in Italia: la strategia di mercato della catena è quella di offrire il pernottamento con qualità a tre stelle ad un prezzo concorrenziale (in un range medio di 50-60 Euro a notte per camera doppia), lasciando al cliente la possibilità di acquistare a parte i servizi accessori come la prima colazione. La politica di B&B Hotels è quella di presenziare nelle città italiane con strutture che non abbiano meno di 75 camere; su Trieste, infatti, la prospettiva a breve termine prevede l’allargamento della capacità ricettiva dell’albergo esistente sfruttando nuovi spazi messi a disposizione dalla proprietà dell’immobile. Entro l’anno è pertanto attesa sul mercato la piena operatività dei 160 posti letto della sede triestina di B&B Hotels con la possibilità di aperture importanti di spazi di accoglienza di qualità a prezzi contenuti per ospitare gruppi organizzati, compresi quelli scolastici. Oltre agli accordi con la proprietà dell’immobile per la locazione e la ristrutturazione dello stesso al fine di adeguare la struttura agli standard qualitativi della catena, l’investimento diretto previsto per la piena operatività delle 78 stanze complessive del nuovo albergo è stimato in 1,1 – 1,2 milioni di Euro.

NUOVO IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE AL CENTRO PER L’ANZIANO DI VIA MARCHESETTI

Conclusi i lavori di completamento della climatizzazione e coibentazione degli edifici Casa Bartoli e Residenza Pineta, le due strutture comunali che, nel Centro per l’anziano di via Marchesetti a Trieste, ospitano complessivamente 200 persone anziane, sufficienti e non autosufficienti. Già operativo da una decina di giorni, tanto da essere stato collaudato anche con l’ultima ondata di caldo e afa, il nuovo impianto di climatizzazione è stato inaugurato ufficialmente  dagli assessori comunali alle Politiche sociali Laura Famulari e ai Lavori pubblici Andrea Dapretto, il direttore dell’Area Servizi e Politiche sociali Mauro Silla, la responsabile del Centro per l’anziano Ariella Raunikar, i consiglieri comunali Roberto Decarli e Anna Mozzi, nonché tecnici del Comune e delle imprese Siram, GMC 2000 e IMPRE che hanno eseguito i lavori.

L’intervento si è concretizzato in due lotti. Con il primo, del valore di oltre 47 mila euro, è stata realizzata una nuova guaina coibentata sul tetto della Casa Bartoli. Con il secondo lotto, del valore di quasi 210 mila euro, è stato possibile installare 87 climatizzatori (con inverter in classe A, a basso consumo energetico con o senza unità esterna) a servizio delle stanze degli ospiti. Sono state inoltre poste adeguate pellicole sui vetri del tunnel all’entrata del Corpo Servizi (per limitare l’irraggiamento solare durante l’estate e la trasmissione di calore verso l’esterno durante la stagione invernale), nonché tende a braccio esterne all’edificio, per favorire l’ombreggiamento dei vetri delle finestre e limitare l’irraggiamento solare. Lavori di manutenzione straordinaria sono stati realizzati sulle coperture degli edifici. Tutti gli ambienti del Centro per l’Anziano sono stati così adeguati a garantire condizioni di benessere termo igrometrico, secondo le direttive dell’A.A.S. n. 1 “Triestina” in tema di salute per gli ospiti, nel rispetto anche delle attuali norme sul contenimento dei consumi energetici,“Superata l’agibilità degli spazi finanziari -ha spiegato l’assessore Laura Famulari- siamo riusciti a portate a termine un lavoro necessario e richiesto da tanti, un intervento consistente ed elaborato, che ora migliora notevolmente la vivibilità per gli ospiti della struttura”. “E’ stato un intervento non semplice, su un edificio difficile da rendere confortevole -ha detto con soddisfazione l’assessore Andrea Dapretto- e ci siamo riusciti climatizzando 88 stanze a controllo separato, mettendo adeguate pellicole sui vetri e opportuni tendaggi protettivi, con lavori di ristrutturazione anche sul tetto. Il benessere ambientale per le persone che qui risiedono è ora ristabilito”.

UNA VISITA AL BURLO GAROFOLO PER TESTIMONIARE LA VICINANZA DELLA CITTA’ ALL’OSPEDALE INFANTILE

La vicinanza di tutta la città all’Irccs Burlo Garofolo, in questo particolare momento, e sopratutto a tutte le persone che quotidianamente operano e lavorano con grande impegno e professionalità nell’Istituto è stata espressa dal sindaco Roberto Cosolini nel corso della visita, nella sede della struttura ospedaliera di via dell’Istria a Trieste.

Accolto dal direttore della Clinica Pediatrica, prof. Alessandro Ventura, dal vice direttore sanitario dott.ssa Patrizia Visconti, e dal direttore amministrativo Stefano Dorbolò, dopo un incontro privato con i vertici dell’Irccs materno infantile Burlo Garofolo, il sindaco Cosolini ha visitato anche alcuni reparti dell’ospedale. “Il nostro ospedale infantile continua a essere un centro di eccellenza, al quale si rivolgono la netta maggioranza dei pazienti che provengono da fuori Regione” – ha dichiarato il sindaco Cosolini- e le vicende dolorose che si sono lette in questi giorni non devo intaccare l’alta qualità delle prestazioni erogate dell’istituto.” “Per questo -ha detto ancora il primo cittadino- è necessario che gli investimenti regionali continuino, per garantire questa eccellenza e soprattutto per mantenere l’adeguatezza delle tecnologie, fondamentale per i servizi all’utenza, ed è anche in quest’ottica che vanno gestiti bene la fase di transizione e il futuro trasferimento del Burlo Garofolo a Cattinara”.

Al termine della visita il sindaco Roberto Cosolini ha annunciato che intende promuovere una conferenza cittadina che, coinvolgendo anche l’Amministrazione regionale e il Ministero competente, affronti con la dovuta attenzione le criticità e le potenzialità dell’ospedale materno infantile, poiché l’Irccs di Trieste merita adeguata attenzione anche in funzione della sua importante attrattività regionale e interregionale. Nell’occasione il sindaco ha voluto augurare anche buon lavoro al nuovo direttore generale Gianluigi Scannapieco con l’auspicio d’incontrarlo al più presto.

VILLA REVOLTELLA INTERVENTI PER 400MILA EURO

Sopralluogo del Sindaco Roberto Cosolini, con i funzionari del Comune di Trieste, al Parco di Villa Revoltella per verificare lo stato del parco e l’avanzamento dei lavori di ripristino programmati immediatamente dopo le forti alluvioni dell’autunno scorso che avevano arrecato pesanti danni al parco e costretto il Comune a interdirne l’accesso al pubblico.

L’intervento di ripristino è stato immediato, infatti, a seguito della conta dei danni sono stati impiegati subito 200mila Euro, per il rifacimento dei vialetti e per interventi di sicurezza che hanno permesso di riaprire il parco al pubblico e garantito l’accesso alla villa. Inoltre, con l’assestamento di bilancio sono stati stanziati ulteriori 190mila Euro per risolvere le situazioni attualmente transennate e ancora “instabili”, come, per esempio, il muro pericolante adiacente la serra, il cui progetto di ristrutturazione è in corso di approvazione in Soprintendenza.

“Il Parco di Villa Revoltella è un importante patrimonio della città, per questo nel corso di quest’anno abbiamo stanziato circa 400mila Euro per il completo ripristino dei danni e ne assegneremo ulteriori 200mila per gli altri interventi ancora necessari.” – ha dichiarato al termine della visita il Sindaco Cosolini –. “Abbiamo lavorato nei mesi scorsi e così continueremo a fare, soprattutto dopo il mese di settembre, così non ostacoleremo la fruizione del parco nella bella stagione né interferiremo con il fitto calendario di matrimoni che quest’estate prevede ogni sabato più di una cerimonia.”

IL COMUNE DI TRIESTE E’ LA STAZIONE APPALTANTE PIU’ ATTIVA DELLA PROVINCIA

A conclusione di un sopralluogo svolto su alcuni cantieri aperti il Sindaco Roberto Cosolini ha evidenziato oggi qualche dato del Comune relativo ai lavori pubblici nei primi mesi del 2015.

“Dopo aver sbloccato, come noto, i lavori pubblici con un importante piano avviato nel 2014 – ha dichiarato il Sindaco – nei primi 3 mesi e mezzo del 2015 il Comune ha assegnato 23 gare per l’edilizia per un valore complessivo di 4 milioni 567mila e 312,86 Euro. Gare che, nelle prossime settimane, consentiranno, fra le altre cose, di avviare lotti per marciapiedi, per la manutenzione di strade e tutta una serie di interventi di manutenzioni ordinarie e straordinarie, alle quali si aggiunge la realizzazione del nuovo polo scolastico nel complesso dell’ex caserma Chiarle”. Inoltre – ha aggiunto Cosolini – “le procedure per l’assegnamento di nuove gare proseguiranno anche in questi mesi, per cui il Comune si conferma senz’altro come la stazione appaltante pubblica più attiva nella provincia di Trieste. Sono opere che andranno a beneficio della qualità dei nostri spazi pubblici e daranno contemporaneamente ossigeno a un comparto importante della nostra economia che in questi anni, come noto, ha subito un duro colpo a causa della crisi.”

In questo contesto è utile evidenziare come le imprese triestine si siano aggiudicate il 66% delle gare e quelle proveniente dal resto della regione il 27%, e solo il restante 7% delle ditte vincitrici non hanno sede nel Friuli Venezia Giulia; risultato questo dovuto anche alla più limitata dimensione di questi lavori che consente una maggiore competitività delle imprese locali.

“In questi mesi – conclude il Sindaco – continueremo a ricercare e individuare altri spazi di Patto di Stabilità per poter assegnare nuovi lavori e anche nel bilancio 2015, che approveremo tra qualche settimana, ci saranno finanziamenti per realizzare nuove opere pubbliche. La priorità assoluta verrà data al finanziamento di alcuni nuovi lotti di intervento sui marciapiedi nel centro e nelle periferie, dopo che i primi due lotti, inseriti nella variazione di bilancio del novembre 2014, sono in fase di avvio ora che è arrivata la stagione adeguata. L’esigenza di intervenire sui marciapiedi ci è nota ed è molto estesa, al punto che, come abbiamo dato già notizia qualche mese fa, il Servizio Strade ha predisposto ben 9 lotti di intervento da attuarsi tra il 2015 e il 2017. Da qualche parte arriveremo prima, da qualche altra parte bisognerà pazientare di più, ma in questo periodo affronteremo tutte le situazioni di maggior criticità.”

HO TRASCRITTO NEL REGISTRO DI STATO CIVILE DUE MATRIMONI CELEBRATI ALL’ESTERO TRA DUE COPPIE DELLO STESSO SESSO

Ho deciso di procedere alla trascrizione di due matrimoni dopo che due coppie, composte rispettivamente da due uomini che si sono sposati a New York e da due donne che si sono sposate a Londra,  l’hanno richiesta presentando, per primi, tutta la documentazione completa e necessaria.

L’ho fatto convintamente per le seguenti ragioni:
•   Ho conosciuto personalmente una delle due coppie.  Sono venuti da me raccontandomi la loro storia e chiedendomi se ero disposto a fare qualcosa per i loro diritti e per il loro futuro. Sono cittadini di questa comunità, lavorano, pagano le tasse e hanno costruito un progetto di vita insieme per il quale da cittadini chiedono maggiori tutele e maggiori certezze. Da Sindaco ritengo di avere prima di tutto il compito di contribuire, per parte mia, a dar loro questa risposta. Ritengo sia mio dovere civile ed etico farlo. Rappresento la Comunità, che è la casa comune dei progetti di vita e di futuro dei miei concittadini, nel riconoscimento delle tante diversità.

•   Le due coppie si sono sposate in base a legislazioni di paesi altamente civili e democratici, con cui l’Italia ha positivi rapporti di collaborazione in tutti i campi. Sono i paesi ai quali guardiamo come riferimento di civiltà e di democrazia, abbiano guide progressiste come nel caso di Obama o conservatrici come nel caso di Cameron. È del resto questa una realtà consolidata nella grande maggioranza dei paesi più civili e avanzati in termini di diritti e di cultura, mentre all’opposto sono i paesi più oscurantisti ed arretrati quelli che addirittura perseguono l’omosessualità. Trieste, la più europea delle città italiane per storia, cultura e vocazione, non può che ispirarsi a un’idea profondamente europea di etica dei diritti civili.

•   Consapevole che questo atto potrà generare un contenzioso sono per altro consapevole, insieme ai miei colleghi, che tutto ciò dev’essere anche da stimolo per il Governo e per il Parlamento affinché si faccia una legge che dia quelle certezze che oggi mancano e ci consenta, perciò, di dare risposte ai nostri concittadini. Ho firmato e firmerò appelli in questo senso: ma quando c’è stato quell’incontro ho deciso subito che la mia risposta non poteva limitarsi a elencare le firme in calce agli appelli.

ARRIVA FIESTA: LO SPORTELLO ENERGETICO A DISPOSIZIONE DEI CITTADINI

Aiutare cittadini e famiglie ad attuare pratiche virtuose di efficientamento e risparmio energetico in casa. È questo l’obiettivo specifico di “FIESTA” (Families Intelligent Energy Saving Targeted Action), il progetto triennale finanziato dal Programma Europeo “Intelligent Energy Europe 2007-2013” che intende promuovere comportamenti energeticamente sostenibili e l’adozione in casa propria di tecnologie e impianti ad alta efficienza che possano contribuire a ridurre i consumi, e quindi la bolletta energetica, a vantaggio degli stessi cittadini utenti ma anche a beneficio dell’ambiente sia esterno che interno a ogni abitazione.
Un progetto che è stato da poco avviato e del quale – va sottolineato – ha assunto il coordinamento a livello internazionale proprio il “parco scientifico” di Trieste AREA Science Park, coinvolgendo in questa prima fase 14 città con più di 50.000 abitanti situate in cinque Paesi della fascia meridionale e mediterranea della UE (Italia, Spagna, Bulgaria, Croazia, Cipro) e stabilendo che in ognuna di esse il Comune provveda all’apertura di sportelli informativi in grado di indirizzare i cittadini verso investimenti e acquisti consapevoli in tema di riscaldamento e raffrescamento. In Italia le città partecipanti sono tre: Forlì, Ravenna e Trieste.

Infatti, all’Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP) del Comune di Trieste, in via della Procureria 2, è stato già avviato il previsto “sportello FIESTA” che opererà ogni lunedì dalle 14.30 alle 17 e mercoledì dalle 9 alle 12.30, per fornire gratuitamente alle famiglie residenti sul territorio consulenze tecniche e consigli pratici per rendere più efficienti (e di conseguenza anche meno dispendiosi e più salubri) gli impianti energetici delle abitazioni e ridurre i consumi.
In particolare, al nuovo sportello (a cui ci si può rivolgere anche telefonando allo 040-675.8336 o scrivendo a [email protected]) saranno fornite indicazioni per migliorare quelle abitudini quotidiane, spesso errate e persino dannose per la salute (troppo caldo d’inverno o troppo freddo artificiale d’estate), che poi immancabilmente incidono sulle spese, e poi consigli su come scegliere adeguati impianti di condizionamento e raffrescamento ad alta efficienza energetica ed effettuare investimenti in fonti rinnovabili.
Inoltre – aspetto notevolmente interessante e innovativo – 150 famiglie del nostro Comune avranno la possibilità di usufruire di una valutazione energetica gratuita a domicilio che verrà eseguita a richiesta proprio per verificare le possibilità di efficientamento e di contenimento dei consumi e della spesa energetica dell’appartamento.

L’intera iniziativa è stata illustrata nel corso di una conferenza aperta dall’Assessore comunale all’Ambiente ed Energia Umberto Laureni e alla quale hanno partecipato Fabio Tomasi di AREA Science Park in qualità di coordinatore generale del Progetto FIESTA, l’ingegner Valentina Fernetti responsabile per il Comune di Trieste del Progetto e dello Sportello “dedicato” (come detto aperto presso l’URP) e Carlotta Cesco dell’Ufficio Affari Europei sempre del Comune.

L’Assessore Laureni, ricordando come il Comune abbia avviato già in precedenza (dal 2012) un apposito Ufficio per il Risparmio Energetico, anch’esso frutto di una preziosa sinergia e collaborazione con l’Area di Ricerca e che già offre utili consulenze su risparmi ed energie alternative (per esso era presente l’ingegner Stefano Alessandrini dell’Area, titolare dell’Ufficio in convenzione con il Comune, contattabile allo 040-675.8436, altre notizie su Retecivica – pagina “Ambiente”), ha quindi “salutato” con soddisfazione il lancio di questa nuova esperienza di “FIESTA” che vede Trieste ‘prescelta’ assieme a poche altre città italiane dove questo Progetto europeo è stato avviato, progetto che ora positivamente può affiancarsi a quanto già svolto in proprio dall’Amministrazione, collocandosi peraltro a un livello più ampio e internazionale, oltre che con una maggior possibilità di organizzare iniziative più diffuse di coinvolgimento della popolazione e degli stessi installatori e rivenditori di impianti, fino alla sensibilizzazione dei più giovani sul tema con iniziative a livello scolastico.
“Ed è anche grazie a tutte queste attività che contiamo – ha concluso Laureni – di raggiungere l’obiettivo che ci siamo posti, anche nel quadro del PAES (Piano d’Azione comunale per l’Energia Sostenibile), della riduzione entro il 2020 di almeno il 20% delle emissioni di anidride carbonica in città, dovute in primo luogo proprio agli scarichi degli impianti di riscaldamento e di “rinfrescamento”/condizionamento degli edifici, oltre che dai motori degli auto-moto veicoli”.

Il coordinatore del Progetto europeo FIESTA Fabio Tomasi, sottolineando come la concreta messa in atto del Progetto nella nostra città rappresenti un nuovo significativo ‘momento’ della collaborazione ormai costante fra AREA di Ricerca e Comune (come avvenuto, ad esempio, proprio in occasione della redazione del PAES), ha spiegato come l’apertura dello Sportello di via Procureria sia solo “l’inizio di un percorso in questa direzione, che via via si allargherà con varie iniziative di sensibilizzazione e informazione indirizzate a vaste fasce della cittadinanza, prevedendo appositi incontri – ha detto Tomasi – con i residenti nelle case popolari, le associazioni di installatori e rivenditori, le scuole; ma anche la realizzazione di una ‘Lotteria dell’energia’ che metterà in palio premi per tutti coloro che avranno beneficiato dei servizi offerti dallo Sportello Energia di FIESTA, l’organizzazione di un gruppo d’acquisto per impianti di riscaldamento e condizionamento, il monitoraggio dell’efficacia delle misure intraprese dalle famiglie per stimare i risparmi e gli investimenti complessivi generati dal progetto e, persino, specifici cartoni animati sul tema.”
“Sensibilizzazione e informazione sempre più necessarie – ha concluso Tomasi – ove si pensi che al tradizionale bisogno di riscaldamento si è aggiunto negli ultimi anni quello di raffreddamento, con una crescente domanda di energia nei mesi estivi, tanto che in diversi Paesi con clima mediterraneo il consumo di energia per raffrescamento ha raggiunto gli stessi livelli di quella impiegata per cucinare e ha superato il consumo per illuminazione! FIESTA risponde alla sfida suggerendo alle famiglie modi per risparmiare energia pur mantenendo il livello di comfort richiesto”.
A livello informativo, Tomasi ha anche ricordato come le città a noi più vicine aderenti a questo ampio progetto di risparmio energetico e miglioramento ambientale siano proprio quelle dell’Istria e del Quarnero: Pola, Fiume e Zara.

Dal canto suo, la responsabile dello Sportello Valentina Fernetti ha indicato quattro ‘obiettivi’ alla portata di ogni cittadino: “comprendere” le modalità dell’utilizzo dell’energia a casa propria, “pensare” a cosa si potrebbe fare per ridurne il consumo, “comportarsi” diversamente e investire nell’efficienza energetica e nelle energie rinnovabili, per alla fine “risparmiare” e ridurre i costi delle bollette. Per orientare e supportare tutti gli interessati verso il raggiungimento di questi obiettivi il nuovo Sportello di via Procureria 2 sarà a completa disposizione!

(ulteriori informazioni sulla Retecivica del Comune www.retecivica.trieste.it, pagina Ambiente e su www.fiesta-audit.eu)

IL SINDACO IN VISITA ALL’OSPEDALE INFANTILE BURLO GAROFOLO

Sono stato al I.r.c.c.s. “Burlo Garofolo” in diverse occasioni in questi anni da Sindaco, ma in questo momento ci ritorno con un senso ben preciso che è quello di ribadire, attraverso la mia persona, l’apprezzamento e la stima verso quanti quotidianamente vi operano; inoltre, con la mia visita, voglio far sentire a tutto il personale la vicinanza della città.
Ritengo infatti che i problemi e le notizie, anche se non riguardano i risultati delle attività, non possono far sottacere come, seppur fra mille difficoltà, la professionalità e la dedizione dei medici, del personale sanitario e di tutti i collaboratori consentano a questo Istituto di operare quotidianamente con risultati che gli fanno onore.
Aggiungo ancora che per uscire da questo momento difficile serve un forte impegno attorno al nostro Ospedale infantile e anche in tal senso va la mia visita di lunedì prossimo. Un impegno che dovrà essere corroborato da un investimento del Sistema Sanitario Regionale adeguato a riconoscere e a valorizzarne la specialità. Come ho già detto in qualche occasione, certo non bastano le risorse economiche da sole a garantire risultati eccellenti, ma tali risorse rimangono comunque una condizione necessaria.

200MILA EURO per SUSSIDI alle FAMIGLIE e per STUDENTI UNIVERSITARI

“La Fondazione Filantropica Ananian – secondo le volontà testamentarie di Gregorio Ananian, benefattore armeno vissuto a Trieste (deceduto nel 1857), e nel contributo di altri benefattori – ha spiegato il Presidente Giovanni Damiani – ha come finalità primaria il sostegno ai giovani negli studi universitari, superiori e nella vita familiare. I suoi interventi sono destinati prioritariamente ai cittadini residenti a Trieste da almeno cinque anni; una parte non maggioritaria degli interventi è aperta anche a residenti nel Friuli Venezia Giulia e nel Veneto orientale, nonché a connazionali di località appartenute in passato alla Venezia Giulia. La Fondazione è altresì proprietaria di un vasto patrimonio immobiliare disponibile per la locazione che avviene attraverso avvisi di concorso ovvero a trattativa privata. L’anno scorso, il Commissario ha avviato le procedure per il rilancio della struttura e il rinnovo dello Statuto. Ci si avvale dell’ottima collaborazione con l’Itis ma stiamo collaborando anche in primis con il Comune e l’Università di Trieste per cercare di potenziare e riaprire la Fondazione con nuove idee e nuove sfide, nel rispetto del lascito testamentario del benefattore Ananian, di cui ricorrono i 150 anni dalla morte. Una storia tipicamente triestina e un patrimonio cospicuo lasciato pensando ai giovani e al loro futuro. Perciò vogliamo far ripartire la Fondazione al cento per cento a favore della città. In quest’ottica crediamo alle sinergie e al ‘fare sistema’ con due obiettivi primari: fornire supporto agli studenti e quest’anno anche verso altre categorie di studenti, aiutando i meritevoli, e accogliendo i suggerimenti e le idee degli stessi giovani che potranno scriverci e fornendo sostegno alle famiglie che vivono un momento di criticità economica. In questi mesi abbiamo rifatto il sito internet e metteremo in affitto gli immobili che sono parte del patrimonio della Fondazione”.
Il Rettore Maurizio Fermeglia ha posto l’accento sul concetto di sinergia e collaborazione per raggungere gli obiettivi prefissati “Se vuoi veramente andarci devi andarci insieme” , recita un detto. Si sta facendo un ottimo lavoro di marketing, da cui trarranno beneficio i giovani studenti universitari, anche quelli del Conservatorio assieme ad altre realtà. Tutto l’aiuto che si può fornire ai ragazzi studiosi, va dato. Stabilità che va data anche agli immigrati, soprattutto a chi per spostarsi deve pagare anche l’alloggio. La nostra missione è quella di integrare la persona nel nostro sistema sociale per un corretto investimento ragionando in un’ottica di area vasta. Secondo gli ultimissimi dati di AlmaLaurea, l’Università di Trieste si piazza al 4° posto tra le università italiane, con l’87,4% di occupati a tre anni dalla laurea. Dobbiamo lavorare per accrescere la capacità attrattiva affinchè altri giovani studenti vengano a studiare a Trieste. E in tal senso abbiamo tutte le carte in regola per farlo, anche per le peculiarità insite nel territorio, per la qualità della vita e per le bellezze paesaggistiche”.
“Esprimo un convinto apprezzamento per il rilancio dell’attività della Fondazione Ananian – ha sottolineato il Sindaco Roberto Cosolini – che ha preso corpo prima con il Commissario e poi con il nuovo Consiglio. A Trieste è finita l’epoca di lavorare a particelle, più c’è condivisione, collaborazione, maggiori sono i risultati. Se questa è la nuova sfida, il Comune è presente con grande convinzione, credendo fermamente che il maggiore investimento per la città è puntare sui giovani. E ben vangano altre idee di specializzazione formativa. La strada maestra è quella giusta, e di questo sistema rivolto alla valorizzazione dei giovani, l’università è un ‘perno strategico’. E tutto ciò che si muove all’esterno ha un senso per trovare sempre più nuove opportunità per le nuove generazioni”.
“Proprio in questa sede, che ospita anche oltre 400 anziani – ha sottolineato la Presidente dell’Itis Erica Mastrociani – parlando di giovani, ci concentriamo sulla ‘centralità’ della persona, nel senso più ampio del tema sociale, che non dev’essere spezzettato. Fare sistema è indispensabile per le persone e per costruire politiche di supporto ai bisogni più variegati dei nostri cittadini. E l’Itis ci vuole far parte, in un welfare dove tutti si rendono responsabili per la propria parte”.
L’attività della Fondazione Ananian, che è mirata a offrire un contributo positivo al futuro dei giovani assegnatari dei sussidi – è stato detto – per l’anno in corso prevede l’erogazione di sussidi per l’ammontare di oltre 200.000,00 euro destinati agli studi universitari e post-laurea, nonché ai sussidi per le famiglie. Inoltre, anche nell’anno 2014 sono stati erogati più di 130 sussidi per un ammontare di oltre 200.000,00 euro a favore di giovani per il sostegno allo studio e nella vita familiare.
Il primo bando 2015 per sussidi di studio destinato a studenti che frequentano nell’Anno Accademico 2014/2015 corsi di studio presso l’Università degli Studi di Trieste o presso il Conservatorio – che scadeva l’8 maggio 2015, ma è stato prorogato ancora di 15 giorni – prevede l’erogazione di 125 borse di studio dell’importo pari o superiore a 1.400,00 euro. E’ rivolto a studenti di età non superiore a 30 anni con limitate risorse reddituali, cittadini italiani, residenti da almeno 5 anni nella provincia di Trieste. Il bando è pubblicato sul sito internet della Fondazione: www.ananian.it , e le domande possono essere presentate dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 11.00 presso la sede della Fondazione di via Pascoli 31.
La Fondazione si propone altresì di offrire sostentamento anche alle famiglie in difficoltà, nell’ottica di un supporto anche sul piano sociale. In questo quadro il secondo nuovo bando per l’anno 2015, di prossima uscita (dal 18.5.2015 al 19.6.2015) è dedicato ai sussidi familiari: La Fondazione prevede di assegnare, per l’anno in corso, fino a complessivi 7.500,00 euro per sussidi familiari, a favore di genitori con figli minori a carico che si trovino in temporanea e seria difficoltà, per effetto di gravi eventi negativi avvenuti dopo il mese di aprile 2014 e che abbiano inciso profondamente sull’economia familiare (es. grave malattia, lutto, perdita di lavoro per causa non imputabile al lavoratore ecc.). Il nuovo bando (che scadrà il 19 giugno 2015) viene pubblicato sul sito internet della Fondazione Filantropica Ananian e le domande potranno essere consegnate presso la sede della Fondazione, in via Pascoli 31, presso la sede dell’ITIS, da lunedì 18 maggio a venerdì 19 giugno 2015 – dal lunedì al venerdì – dalle 9.00 alle 11.00.

25 APRILE 2015

Il 25 aprile 1945, il Comitato di Liberazione Nazionale emanava l’ordine di insurrezione generale, facendo raggiungere alla Resistenza italiana il punto massimo della sua forza e della sua espansione.

Si poneva così fine, simbolicamente, a una delle stagioni più buie della storia moderna: un triste ventennio durante il quale, nell’Europa progressivamente inghiottita dal nazifascismo, i valori che avevano retto le società moderne – la libertà, la dignità, l’uguaglianza – erano stati quasi del tutto oscurati. Un’anti-civiltà in cui a dominare era di nuovo la pura legge del più forte, una malintesa e falsa gerarchia tra popoli e razze in cui a fare da arbitro restava soltanto la violenza più cieca e brutale. Chiunque fosse ritenuto diverso, per etnia, per credo religioso, per orientamento sessuale, per disabilità fisica o psichica, andava emarginato, andava perseguitato, andava annientato.

Un tale orrore è testimoniato – e lo sarà per sempre! – proprio dal luogo in cui ora ci troviamo. Qui furono imprigionati, torturati, assassinati, centinaia di partigiani italiani, sloveni, croati e di altre nazionalità; qui furono uccisi o vissero i loro ultimi disperati giorni gli ebrei diretti verso i campi nazisti dell’Europa centrorientale.

Occupata e di fatto annessa al Reich hitleriano dopo l’8 settembre, fatta oggetto di un’aspra contesa internazionale al termine del conflitto, come sappiamo la nostra città ha dovuto attendere ancora a lungo per uscire definitivamente dall’instabilità politica, sociale e istituzionale ereditata dalla guerra. Ma anche qui, come nel resto del Paese, la resa delle forze dell’Asse tra l’aprile e il maggio del 1945 ha segnato la fine di un incubo e l’avvio di un percorso, ostico ma irreversibile, verso il recupero della libertà e della democrazia.

Quella della Resistenza è stata una vittoria ottenuta, certamente, grazie al contributo decisivo degli eserciti alleati, che hanno percorso da sud a nord l’Italia in una risalita sanguinosa, nella quale hanno avuto parte determinante il Corpo italiano di Liberazione e le formazioni partigiane attive dall’autunno del 43’ sulle montagne, nelle campagne e nei centri urbani dell’Italia centrale e settentrionale. Brigate composte da giovani che hanno avuto il coraggio di rifiutare la chiamata della Repubblica sociale italiana, da ribelli che nella lotta contro il nazifascismo hanno maturato una coscienza politica e civile, trasformandosi in partigiani: cioè combattenti per la libertà ispirati dalla cultura politica e dal magistero morale dell’antifascismo, che nella clandestinità, nell’esilio o al confino, aveva ingaggiato da più di vent’anni una lotta senza quartiere contro il regime di Mussolini.

Ragazzi e ragazze, uomini e donne sono confluiti così nelle brigate partigiane comuniste e socialiste, liberali e cattoliche, azioniste, anarchiche e autonome. Ma al di là e al di sopra dell’ideologia e degli obiettivi politici anche molto diversi tra loro, al di là e al di sopra della natura e delle forme della ribellione – sia stata civile e senz’armi, oppure sia stata militare, come a Cefalonia, o come quella dei seicentomila soldati che dissero no all’arruolamento in Germania – ciò che ha accomunato le diverse esperienze della Resistenza è stato uno smisurato amore per la libertà e per la pace, combinato alla volontà di restituire all’Italia la sua unità e la sua dignità di Paese indipendente.

(Sono loro, sono quei partigiani e quei patrioti, sono quei soldati e quei renitenti, i padri e le madri della nostra democrazia e della nostra Costituzione repubblicana. )
Per questo va a loro la nostra più profonda riconoscenza.

Sono passati settant’anni, ma non ha importanza. Perché la Resistenza è e sarà eternamente attuale! Perché la Resistenza si è basata sugli stessi principi che ci aiutano anche oggi ad allontanare i nuovi fantasmi della discriminazione e dell’odio! Perché la Resistenza era infusa dello stesso sentimento di pietà e di solidarietà, della stessa cognizione dell’uguaglianza degli esseri umani, che anche oggi ci obbligano a non voltare la schiena davanti alle masse di diseredati che quotidianamente invocano il nostro aiuto!

Ricordiamolo:

– perché non iniziò con le persecuzioni, quelle arrivarono dopo, iniziò con l’intolleranza invece che la solidarietà verso chi soffriva
– perché non iniziò con l’eliminazione fisica dei nemici, questa arrivò dopo, ma iniziò additando come nemico chi fino a ieri era il vicino di casa.
– perché non iniziò con il genocidio, questo arrivò dopo, ma con lo scherno e il disprezzo verso chi era diverso per religione, colore della pelle o per orientamento sessuale

E quando iniziò l’indifferenza di tanti – di troppi – consentì che degenerasse. Poi sono stati i giovani che spazzarono l’indifferenza ed arrivò il 25 aprile.

“Stamattina mi sono alzato
e ho trovato l’invasor….

– la conoscete tutti-

….le genti che passeranno
diranno che bel fior,
questo è il fiore del partigiano
morto per la libertà!”

Care concittadine e cari concittadini
questa canzone correva sulle labbra di milioni di italiani settant’anni fa esatti. E’ una canzone che è diventata simbolo della libertà in tutto il mondo per centinaia di milioni di persone.
Continuiamo a cantarla ancora più forte di ieri!

VIVA LA LIBERTA’!

VIVA IL ‪#‎25APRILE‬!