OTTIMA PARTENZA PER IL SECONDO CICLO DELLE LEZIONI DI STORIA

È il 2 luglio del 1914. I corpi dell’arciduca Francesco Ferdinando d’Asburgo e della moglie Sofia sfilano in corteo per le strade di Trieste. Il loro funerale è la prima sequenza del funerale d’Europa. In pochi mesi il mondo intero sarà segnato da una guerra senza precedenti per strategie, per impiego di mezzi tecnologici e per numero di morti.

E’ stato questo l’incipit della prima lezione di storia del secondo ciclo di Lezioni , dal titolo “Guerra 1914-1918”. Dopo il successo di pubblico dello scorso anno, anche l’appuntamento di domenica scorsa è stato seguito da più di 1.300 persone accorse al Teatro Verdi per assistere alla lezione dal titolo Prologo. A Trieste il funerale d’Europa, tenuta da Emilio Gentile e introdotta da Pietro Spirito.

Sono nove gli  autorevoli storici – introdotti dai giornalisti de “Il Piccolo” – che  la domenica mattina alle ore 11, dal 18 gennaio al 26 aprile 2015, ripercoreranno le tappe principali della guerra che ha aperto il Novecento europeo e i cui effetti sugli equilibri mondiali, sulle popolazioni e sulle società coinvolte sono stati di lunga durata.

Protagonista del prossimo appuntamenoto, il 25 gennaio, sarà l’Italia “traditrice” che abbandonò le Potenze centrali, ex alleate, per scendere in guerra al fianco dell’Intesa sarà l’argomento, invece, l’incontro  sarà tenuto da Gian Enrico Rusconi. Domenica 1° febbraio sarà la volta di Nicola Labanca che discuterà di arcaicità e progresso nella Grande Guerra. Lettere, diari, memorie di gente comune saranno al centro della lezione di Antonio Gibelli di domenica 15 febbraio. Non tutti erano in grado di sostenere la vita in trincea a tu per tu con la morte: molti soldati coinvolti nel conflitto ricorrevano alla fuga, alla disobbedienza, alla pazzia. Di questo discuterà Bruna Bianchi domenica 8 marzo, mentre il 15 marzo Alessandro Barbero illustrerà il prima e il dopo Caporetto, la disfatta che cambiò l’animo dei combattenti al fronte e dell’intera nazione italiana. Le sorti della Grande Guerra non si giocarono soltanto lungo le linee nemiche ma, per la prima volta, diventa decisivo il ruolo del cosiddetto “fronte interno”: Giovanna Procacci il 29 marzo spiegherà che cos’era e perché era diventato così strategico. Il 12 aprile Sergio Luzzatto, invece, ripercorrerà il viaggio da Aquileia a Roma del Milite ignoto, il soldato senza nome che unì il nostro Paese e ne glorificò lo sforzo bellico. Sempre di un viaggio, ma questa volta a posteriori, si occuperà domenica 26 aprile Paolo Rumiz che concluderà il ciclo seguendo i tracciati dei confini che, a conflitto concluso, decisero e mutarono lingue, etnie, abitudini e costumi degli europei.

A introdurre gli storici, Fabio Amodeo, Arianna Boria, Claudio Ernè, Alessandro Mezzena Lona e Pietro Spirito, giornalisti de “Il Piccolo”.

Le “Lezioni di Storia” sono promosse dal Comune di Trieste, ideate dagli Editori Laterza, sponsorizzate da AcegasApsAmga Società del Gruppo Hera, realizzate con il contributo di Fondazione CRTrieste, con il sostegno di Assicurazioni Generali e con la collaborazione de “Il Piccolo”. Ingresso libero fino ad esaurimento posti.

Programma

18 gennaio 2015
Prologo. A Trieste il funerale d’Europa
Emilio Gentile – introduce Pietro Spirito

25 gennaio 2015
Diplomazia. 1914: la neutralità italiana davanti all’Europa
Gian Enrico Rusconi – introduce Fabio Amodeo

1 febbraio 2015
Modernità. Futuro e arcaicità nella guerra combattuta
Nicola Labanca- introduce Claudio Ernè

15 febbraio 2015
Scrittura. Lettere, diari e memorie di gente comune
Antonio Gibelli – introduce Arianna Boria

8 marzo 2015
Ribellione. Resistenze alla guerra: disertori e folli
Bruna Bianchi – introduce Alessandro Mezzena Lona

15 marzo 2015
Disfatta. I fallimenti di Caporetto
Alessandro Barbero – introduce Pietro Spirito

29 marzo 2015
Società. Il fronte interno
Giovanna Procacci – introduce Arianna Boria

12 aprile 2015
Corpo. Il milite ignoto, figlio d’Italia
Sergio Luzzatto – introduce Alessandro Mezzena Lona

26 aprile 2015
Europa. Viaggio sui fronti degli altri
Paolo Rumiz – introduce Fabio Amodeo

NONA SINFONIA DI BEETHOVEN: SARA’ UNA MAGIA PER 5000 PERSONE

Il Concerto di Natale del 22 dicembre, offerto come ogni anno alla cittadinanza, sarà un appuntamento straordinario  che vedrà protagonista l’Orchestra del Teatro Verdi e il coro del Teatro Nazionale di Sarajevo con la prestigiosa partecipazione del Maestro Gelmetti, nell’insolita cornice del PalaTrieste. 5000 persone assisteranno ad una stupenda esecuzione della Nona di Beethoven in una città che è capace di grandi momenti di magia. “Ringrazio tutti gli organizzatori e in particolare il Mestro Gelmetti che ha voluto offrire questo grande dono a Trieste – ha dichiarato il Sindaco Cosolini -.  Stiamo realizzando tanti eventi che potranno lanciare Trieste, non solo in estate ma anche nella stagione invernale e durante il Natale per richiamare sempre più i flussi turistici. Poche settimane fa l’Orchestra e il Coro del Teatro Verdi si sono esibiti a Sarajevo con grande successo dimostrando di portare avanti un percorso di ‘internazionalizzazione’ che è stato apprezzato anche dalla Farnesina e che con la presenza del Coro di Sarajevo – che ha avuto un ruolo fondamentale e meritato successo anche di recente in Oman – ‘corona’ un anno di musica; uno straordinario veicolo di cultura, che occupa un posto sempre molto importante nel cuore della nostra città ed è portatrice di grande serenità”. “Sono commosso di questa accoglienza che non fa che confermare la mia impressione su questa meravigliosa città – ha affermato Gelmetti – che si dimostra ancora una volta crocevia di tante culture”.

La Nona di Beethoven è quanto di più importante si possa eseguire anche in periodo natalizio, ed è un inno alla fratellanza, alla gioia. E la musica è parte dell’anima di ognuno di noi e arricchisce le nostre vite. In un ambiente così grande come il PalaTrieste sarà ancora maggiore la soddisfazione per cercare di avvicinare alla musica più persone assieme. E di ciò ringrazio una lucida Amministrazione comunale e la buona gestione del Teatro Verdi. Mi auguro di poter infondere la stessa felicità che provo io nel proporre questa esecuzione”.“E’ un concerto molto speciale per la città e un appuntamento da non perdere – ha detto Orazi – in cui hanno profuso grande impegno l’Orchestra e il Coro del Verdi e che vedrà la partecipazione di una parte del Coro di Sarajevo, in tutto 25 artisti, che saranno accolti e benvenuti nella nostra città”. Il Sindaco Cosolini, ringraziando anche gli sponsor che hanno contribuito nel favorire la trasferta del Coro di Sarajevo, ha quindi rimarcato con soddisfazione il grande successo nella distribuzione dei biglietti gratuiti per il concerto di Natale al PalaTrieste e dello spettacolo previsto al Teatro Rossetti con gli Spritz for Five, les Babettes e Riki Yane. Per quanto riguarda la serata del 22 dicembre – è stato detto – sono ancora disponibili – fino ad esaurimento – un centinaio di biglietti gratuiti presso la portineria dell’ingresso principale del Palazzo Municipale (piazza dell’Unità d’Italia).

CONFERITO IL SIGILLO TRECENTESCO DEL COMUNE DI TRIESTE ALLO SCRITTORE E LINGUISTA ALOJZ REBULA

Alojz Rebula, lo scrittore triestino di lingua slovena, è stato insignito dal Sindaco, Roberto Cosolini, del Sigillo Trecentesco del Comune di Trieste nel corso di una cerimonia che si è tenuta nel Salotto Azzurro del Municipio, a cui hanno partecipato le figlie Alenka e Tanja. Erano presenti anche l’Assessore Edi Kraus, il Presidente del Consiglio Comunale Iztok Furlanic con il Vicepresidente Alessandro Carmi, i consiglieri comunali Roberto Decarli, Mario Ravalico e Igor Svab.

“Questa speciale occasione testimonia tutta la stima, la gratitudine e l’affetto da parte mia e da parte dell’intera Comunità verso coloro che hanno lasciato un segno positivo e oggi questo importante riconoscimento va ad Alojz Rebula – ha detto il Sindaco consegnando il Sigillo Trecentesco alla figlia Alenka – alla sua vita straordinaria di letterato che ha un doppio merito, essere grande interprete della cultura slovena, integrante e facente parte del nostro territorio e Comunità e al contempo testimone dei drammi e delle tragedie del Novecento, segnato dalle persecuzioni. Rebula è stato un insegnante e un ‘formatore di sapienza’, di ricchezza culturale della storia e della lingua slovena e per questo Trieste lo ringrazia e lo omaggia del Sigillo Trecentesco nella consapevolezza della ricchezza e della forza del patrimonio culturale della città. E per costruire un futuro migliore per tutta la Comunità”.
La figlia Alenka nel ricevere il Sigillo, a nome del padre (impossibilitato ad essere presente per motivi di salute), ha ringraziato il Sindaco Cosolini e ha letto un messaggio di Rebula espressamente scritto per l’occasione: “Sono figlio del Carso, ma Trieste è parte integrante della mia vita tanto dal punto di vista professionale quanto di quello culturale. Per quarant’anni ho percorso le sue vie come insegnante di latino e greco del Liceo classico sloveno “France Preseren”, ma la città stessa è stata per me fonte di ispirazione letteraria, dai testi che partono dall’insediamento degli Sloveni nell’Ottavo secolo, attraverso il Medioevo, durante la presenza degli Alleati fino ad oggi”. Nel testo Alojz Rebula cita anche la prima novella pubblicata da giovanissimo su Scipio Slataper e i suoi contatti con Fulvio Tomizza e lo scrittore ex-Sindaco Manlio Cecovini, oltre al cordiale stretto rapporto con il Vescovo Bellomi. Infine, Rebula esprime al Sindaco Cosolini riconoscenza per il conferimento del Sigillo quale “conferma da parte dell’Amministrazione di voler valorizzare il mio contatto intimo con questa città, a cui non posso che augurare un futuro quanto più felice ed europeo”.

Alojz Rebula, che è nato il 21 luglio 1924 a San Pelagio, Trieste, da genitori sloveni, e vive con la moglie Zora Tavcar tra Opicina e Loka pri Zidanem Mostu nella Stiria slovena, è insieme a Boris Pahor il più noto esponente della letteratura slovena in Italia. Dalla pubblicazione della sua prima opera letteraria (“Devinski sholar”, 1954) sono passati 60 anni; diversi suoi romanzi sono stati tradotti anche in italiano. Temi cari allo scrittore sono soprattutto quelli legati al cristianesimo e alla cultura classica degli antichi Greci e Romani. Numerose le opere pubblicate che sono state tradotte in varie lingue: romanzi, racconti, opere teatrali e i suoi diari. Tra gli altri, il famoso romanzo “V Sibilinem vetru” , tradotto anche in italiano (Nel vento della Sibilla,1968 – Premio letterario Giuseppe Acerbi nel 1997).  Rebula è tra i vincitori del premio Cittadino europeo per il 2014 assegnato dal Parlamento europeo e quest’anno gli è stato conferito dal presidente sloveno Borut Pahor anche l’Ordine aureo per i meriti, una delle più alte onorificenze della Repubblica di Slovenia. L’anno scorso il premio in questione era stato assegnato allo scrittore Boris Pahor, nell’anno del suo centenario.

Tra i riconoscimenti, il Premio Kresnik per il miglior romanzo sloveno dell’anno per la sua opera Nokturno za Primorsko (2005), tradotta in italiano con il titolo Notturno sull’Isonzo, e il conferimento dell’onorificenza di Grande Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana (2012).

EX CASERMA VIA ROSSETTI: SIGLATO L’ACCORDO

Nella sede della Regione Friuli Venezia Giulia l’assessore alle Finanze e Patrimonio, Francesco Peroni, il sindaco di Trieste, Roberto Cosolini, e il direttore dell’Agenzia del Demanio, Roberto Reggi, hanno ufficialmente siglato un accordo di programma che, consentendo al Comune di variare il proprio strumento urbanistico, apre la strada all’attesa operazione di riqualificazione e valorizzazione dell’ex caserma Vittorio Emanuele III di via Rossetti.  Dopo la firma a Palazzo Farnese di Piacenza, di un accordo nazionale con cui sono stati ‘smilitarizzati’ e ‘sdemanializzati’ alcuni edifici e compendi di proprietà del Ministero della Difesa, tra cui la caserma stessa, è stato compiuto un ulteriore, importante passo nel percorso destinato a dare una nuova destinazione al comprensorio della Vittorio Emanuele III.

La caserma Vittorio Emanuele III di via Rossetti sede del 1º Reggimento “S. Giusto” ha una storia del tutto particolare. La sua costruzione fu iniziata nel 1912 sotto l’impero asburgico e sospesa successivamente a causa della Prima guerra mondiale.Dopo l’annessione di Trieste all’Italia i lavori furono ripresi dal 1920 fino al 1925. L’inaugurazione avvenne nel 1926 alla presenza del Re Vittorio Emanuele III da cui deriva la denominazione della caserma. L’ex caserma è stata dismessa nell’aprile del 2008, e comprende quasi 55 mila metri quadrati che in breve tempo sono finiti nel più desolante degrado. Più volte è stata al centro di polemiche politiche e in varie occasioni è stata al centro di occupazioni da parte di associazioni o gruppi studenteschi che reclamavano spazi abitativi o di incontro. Ora, con l’accordo di programma che è stato firmato la soluzione è più vicina. Di fatto, la firma dell’accordo di programma dà avvio a una nuova fase della trasformazione urbanistica di una delle aree della città lasciate abbandonate da tempo, come appunto è l’ex caserma Vittorio Emanuele III di via Rossetti.

Quali sono i prossimi passi? La Cassa depositi e prestiti acquisterà l’area dal Demanio e cederà poi a titolo gratuito al Comune di Trieste una palazzina da 6500 metri quadri, quella vicina ai licei Petrarca e Galilei. Nelle casse comunali arriveranno anche 5 milioni circa, il 15% del valore di quell’area e la zona sarà sganciata dal Piano regolatore comunale, in fase di approvazione. La Cassa depositi e prestiti potrà così mettere sul mercato un’ampia superficie con varie destinazioni d’uso, dal residenziale al commerciale o ai servizi. Nel documento urbanistico ci sarà sicuramente, un ampio spazio pubblico all’interno dell’ex caserma, in quella che fu la piazza d’Armi, dove verrà realizzato un’area verde. Inoltre l’ampio edificio di 6500 metri quadri, con i due licei, farà parte di un futuro polo scolastico. «Nella parte alta – ha dichiarato l’Assessore all’Urbanistica Elena Marchigiani – sarà possibile edificare nuove strutture. In pratica ci saranno spazi pubblici di collegamento con la città». E l’uso di quei 5 milioni? «Ci stiamo pensando – aggiunge l’assessore – quello di Campo Marzio è uno dei progetti che abbiamo in mente». Soddisfatto per la piega veloce che ha preso l’accordo di programma è il sindaco Roberto Cosolini: «Abbiamo lavorato molto bene ottenendo quanto avevamo chiesto a tempo di record. La firma apposta a Piacenza è un passo fondamentale per il recupero di un’area della città lasciata per troppo tempo nel degrado. Siamo molto soddisfatti. Da tutta questa storia il Comune di Trieste otterrà la palazzina nei pressi dei due licei. In più 5 milioni di euro che saranno investiti in opere pubbliche o nel recupero di un’altra zona che ci sta particolarmente a cuore e dove i tre quarti dell’area è del Comune. Mi riferisco alla trasformazione della zona che comprende il mercato Ortofrutticolo e il Museo del mare. Voglio infine dire due cose a chi va blaterando che questa amministrazione non realizza nulla: in poco tempo abbiamo presentato il maxi progetto di riqualificazione del Silos e negli ultimi 7 giorni ci sono state la decisione dello spostamento delle antenne da Conconello e la trasformazione dell’ex caserma di via Rossetti».

TRASFERTA DEL TEATRO VERDI A SARAJEVO: SUCCESSO DA STANDING OVATION

E’ stato un vero successo la trasferta della Fondazione Lirica triestina a Sarajevo dove al Narodno Pozoriste ( Teatro Nazionale di Sarajevo) , orchestra e coro  hanno eseguito lo Stabat Mater di Rossini in una atmosfera di calda accoglienza da parte del pubblico.  Il Teatro  gremito già da tempo aveva registrato il tutto esaurito, lasciando molte richieste disattese per la partecipazione alla serata. Il concerto ha aperto ufficialmente il Mese della Cultura Italiana in Bosnia, nell’ambito del semestre italiano di Presidenza della Unione Europea. Presenti le massime autorità del Paese, a partire dal Presidente Bakir Izetbegovic, dal Ministro della Cultura del Cantone di Sarajevo Ivica Saric, all’Ambasciatore Italiano a Sarajevo Ruggero Corrias e alla delegazione  triestina con il Sindaco Roberto Cosolini, la Vice Sindaco Fabiana Martini, l’Assessore alla Cultura Paolo Tassinari, l’ Assessore  alla Pianificazione Urbana Elena Marchigiani, l’Assessore  allo sviluppo  e attività economiche Edi Kraus e, per il Teatro Verdi, il Sovrintendente Claudio Orazi e il Direttore Operativo Antonio Tasca. L’iniziativa  è  un buon auspicio per un legame , attraverso la musica, che sia l’inizio di una importante esperienza di collaborazione anche per il futuro.“Grazie all’Italia, che con la Presidenza dell’Unione Europea ha portato in Bosnia un intero mese di grande cultura.”- Presidente Izetbegovic al concerto del Teatro “Verdi” di Trieste. “Sarajevo, da sempre crocevia di culture, ha accolto il Teatro Verdi con enorme entusiasmo. L’Italia contribuisce con il linguaggio universale della musica, a riavvicinare la Bosnia all’Europa. Trieste ha dimostrato ancora una volta di essere un ponte tra il nostro Paese e i Balcani.”- Ambasciatore Corrias. Cosi’ il Chairman della Presidenza tripartita, Bakir Izetbegovic, e l’Ambasciatore d’Italia, Ruggero Corrias, hanno commentato il concerto del Teatro Lirico “Giuseppe Verdi” di Trieste  su iniziativa dell’Ambasciata d’Italia

“Al successo di questa serata – ha detto Cosolini – seguira’ una collaborazione ancora piu’ intensa con Sarajevo. Stiamo gia’ lavorando, con il Teatro “Verdi” e le autorita’ locali, ad un evento per il prossimo anno che vedrà Piazza Unità d’Italia al centro di questa cooperazione”

Il Mese della Cultura Italiana prosegue con la XIV Settimana della Lingua Italiana. Si terra’, infatti, oggi alle ore 17.00 presso la Facolta’ di Filosofia dell’Universita’ di Sarajevo la Conferenza “Scrivere la nuova Europa: editoria italiana, autori e lettori nell’era digitale“, organizzata dall’Ambasciata d’Italia e dall’Ambasciata Svizzera. Interverranno gli ospiti dall’Italia, prof. Tommaso Soldini e dr. Daniele Garbuglia. Seguiranno i concerti “Passione napoletana” il 13 e 14 novembre.

CONFERITA LA CITTADINANZA ONORARIA DI TRIESTE ALL’8° REGGIMENTO BERSAGLIERI

Con questa motivazione, il sindaco Roberto Cosolini ha conferito la cittadinanza onoraria della Città all’8° Reggimento Bersaglieri, consegnando nella mani del colonnello Domenico Ciotti la pergamena, la medaglia e la bandiera di Trieste.

La cerimonia si è svolta nel corso di una seduta straordinaria del Consiglio comunale, presenti autorità locali, tra gli altri il Commissario di Governo Francesca Adelaide Garufi, l’assessore regionale Francesco Peroni e la presidente della Provincia Maria Teresa Bassa Poropat, nonché la giunta comunale, e ancora autorità militari e rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’arma.Aperta dal vicepresidente del consiglio comunale Alessandro Carmi, che ha richiamato alla memoria una storica pagina de “Il Piccolo”, che “suggello quel momento con l’indimenticabile titolo “L’Italia in ogni cuore nel giorno del grande ritorno”’, la cerimonia ha visto l’intervento celebrativo del sindaco Roberto Cosolini, che ha ripercorso le vicende storiche di un evento che allora la stragrande maggioranza dei nostri concittadini salutò con espressioni di autentica gioia, a conclusione del periodo più incentro e travagliato della nostra città. Ricordando ancora la forte attesa, che costò molti sacrifici, anche nei fatti del ’53, il sindaco ha poi brevemente ma efficacemente sottolineato come “Trieste non fu lasciata sola ad affrontare le nuove sfide globali della Guerra Fredda”. “Oggi -ha detto il sindaco Roberto Cosolini-siamo più liberi, di non doverci dividere in identità contrapposte. Siamo liberi di sentirci italiani e cittadini d’Europa e di questa parte d’Europa, patrioti e aperti all’incontro di culture e diversità, essere orgogliosi di storia e cultura italiane e aperti all’incontro e al contributo di altre storie e culture, guardare all’Europa e al Mondo e contemporaneamente essere risorsa per l’Italia”. “Anche qui -ha proseguito- c’è una nuova responsabilità: quella di una città che vuole dare all’Italia, non solo e non tanto perdersi a discutere se ha ricevuto abbastanza. Quando la presento all’estero la definisco spesso la più europea delle città italiane: lo è, ma forse è qualcosa di più, e lo dobbiamo alle tracce e all’eredità di una storia grande e complessa, ma anche a ciò che ci hanno lasciato i momenti più difficili che abbiamo dovuto attraversare. Tutto ciò ci rende una grande città, anche se spesso ce ne manca la consapevolezza, intrisi come siamo di nostalgismo o di vittimismo, e la responsabilità”.“Mentre oggi festeggiamo questo 60°, mentre ci stringiamo con un segno di affetto al Reggimento che per primo entrò a Trieste segnando la fine di una lunga contesa, pensiamo anche a ciò che siamo oggi -ha concluso il sindaco Roberto Cosolini- e a ciò che possiamo fare in questo momento difficile per la nostra comunità, per i nostri figli, per il loro domani e a ciò che Trieste può e deve fare per l’Italia”.E’ un grande onore per 8° Reggimento Bersaglieri ricevere la cittadinanza onoraria di Trieste -ha detto il colonnello Domenico Ciotti- che, ricordando ancora “il fraterno abbraccio di 60 anni”, ha volto il suo pensiero a tutti quei caduti, che “vivono oggi un momento di grande fierezza”. “Questo -ha concluso- è un esempio di civiltà che non mancheremo mai di testimoniare”.

MUSEI SENZA FRONTIERE – MUZEJI BREZ MEJA

I musei di Trieste, Civici e il Castello di Miramare, e del litorale sloveno siglano un’innovativa convezione: l’ingresso a solo 1 euro per ogni visitatore che abbia già acquistato (nei 20 giorni precedenti) un biglietto in uno dei musei del paese vicino.

Una significativa novità, destinata ad ancor meglio avvicinare le nostre popolazioni, far reciprocamente conoscere i rispettivi patrimoni culturali, accrescere ulteriormente la già proficua collaborazione fra le istituzioni museali e culturali a ciò deputate. Una convenzione internazionale siglata tra la Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici del FVG e la locale Soprintendenza riguardo al Museo storico del Castello di Miramare, i Civici Musei – sia quelli storico-artistici che quelli scientifici – del capoluogo giuliano e i due maggiori musei del Litorale Sloveno: il Museo del Mare di Pirano e il Museo regionale di Capodistria. Convenzione che entrerà in vigore il 1 agosto (per la durata di un anno, ma tacitamente prorogabile anche per il futuro) e che prevede l’ingresso a prezzo scontato, ovvero al solo costo di 1 Euro, in qualunque dei Musei aderenti, per ogni visitatore che abbia già acquistato, nei 20 giorni precedenti, un biglietto (indipendentemente se singolo, familiare o di gruppo) di un altro dei suddetti musei, situato nel Paese vicino.
Non casualmente l’iniziativa è stata infatti denominata “Musei senza frontiere – Muzeji brez meja”, intendendo anche ispirarsi ai trattati istitutivi dell’Unione Europea e particolarmente al Trattato di Lisbona del 13 dicembre 2007 laddove si afferma (all’art. 167) che “L’Unione contribuisce al pieno sviluppo delle culture degli Stati membri nel rispetto delle loro diversità nazionali e regionali, evidenziando nel contempo il retaggio culturale comune”.
E proprio a tale profondo retaggio comune, storico e culturale, che certamente contraddistingue l’intera nostra zona e tutta l’area dell’Adriatico nord-orientale, anche per la secolare comune convivenza nell’ambito dell’Impero d’Austria-Ungheria, si sono richiamati tutti gli intervenuti all’odierna conferenza stampa: Maria Masau Dan direttrice dei Musei Civici di Trieste e il direttore dei Civici Musei Scientifici Nicola Bressi, il direttore del Museo del Mare di Pirano Franco Juri, il direttore del Museo regionale di Capodistria Luka Juri, il Soprintendente per i beni storici, artistici ed etnoantropologici del Friuli Venezia Giulia Luca Caburlotto e la direttrice del Museo storico del Castello di Miramare Rossella Fabiani (tra i firmatari della convenzione anche il Direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici del FVG Pierpaolo Dorsi, oggi non presente alla conferenza).

In particolare, la direttrice dei Musei Civici Maria Masau Dan ha fortemente sottolineato come sia questa “la prima volta in assoluto che vede i musei di quest’area unire le forze per creare una rete per lo sviluppo e la valorizzazione reciproca del patrimonio culturale conservato. Un’occasione internazionale che consentirà tra l’altro – ha osservato – di instaurare ora anche un più concreto e diretto rapporto fra gli stessi Musei Civici cittadini e la struttura statale di Miramare. E, in ogni caso, un ulteriore e significativo passo verso quell’”Europa dei musei e della cultura” che riteniamo fondamentale per ancor più avvicinare e far incontrare i cittadini e le conoscenze dei diversi Paesi del Continente”.
Nella stessa ‘linea di pensiero’ il giovane direttore del Museo regionale di Capodistria Luka Juri che ha spiegato l’iniziativa con il desiderio di “stimolare la visita reciproca a istituzioni che rappresentano il meglio della nostra antica e comune tradizione culturale e museale. Visite e incontri che, specialmente in questo Centenario della Prima Guerra Mondiale, potranno ancor meglio far comprendere a tutti quale patrimonio fondamentale sia la pace e quale fu il livello di convivenza e di cultura quando tutti noi assieme facevamo parte di un “terzo” e unico Paese che oggi non esiste più” (il riferimento è ancora all’Impero A.U., n.d.r.). Concludendo con l’auspicio della costituzione di un’unica rete museale della nostra area. E ancora, il direttore del Museo del Mare di Pirano Franco Juri per sottolineare l’importanza di “una cultura aperta a tutto il mondo”, i proficui rapporti già esistenti con i Musei triestini (e in questo caso in particolare con il Civico Museo del Mare di Campo Marzio) e per comunicare il pieno sostegno all’odierna iniziativa da parte del Ministero della Cultura della Slovenia espresso attraverso uno specifico messaggio inviato per l’occasione dal Ministro Uroš Grilc.
Dal canto suo, il Soprintendente Luca Caburlotto, recando anche il saluto e l’adesione della Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici ed esprimendo la propria viva soddisfazione per un’iniziativa che sarà molto utile per superare non solo i residui confini geografici e culturali ma anche le barriere burocratiche che talvolta si sovrappongono, ha manifestato l’auspicio che l’intera “operazione” possa venir efficacemente ‘trainata’ in primo luogo dal Castello di Miramare grazie al suo consueto e crescente alto numero di visitatori. A proposito dei quali la direttrice Rossella Fabiani ha spiegato come si registri ora un nuovo aumento delle “cifre”, con oltre 129 mila presenze solo in questo primo semestre del 2014, con un incremento del 10% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Incrementi segnalati da parte sua anche dal direttore dei Civici Musei Scientifici di Trieste Nicola Bressi che ha riferito di una crescita significativa in particolare del Museo di Storia Naturale di via dei Tominz – che in questo semestre ha già raddoppiato rispetto allo scorso anno – e di un’attesa di ulteriori forti incrementi “in sinergia” con il nuovo Museo “de’ Henriquez” appena inaugurato nella vicina via Cumano, premessa per un nuovo ‘polo’ museale cittadino nella zona di Montebello, fortemente attrattivo. “E non possiamo sottovalutare il fatto – ha concluso Bressi – che, nel loro insieme e allargando tutte le opportune reciproche sinergie e collaborazioni, i Musei dell’Alto Adriatico costituiscono un’”offerta” culturale senza paragoni per qualità, ampiezza e peculiarità delle proposte”.
Tutti concordi dunque nel considerare la nuova convenzione come un primo, rilevante passo verso una più ampia, comune promozione culturale e turistica transfrontaliera, oltre che un importante passaggio storico e simbolico per tutte le Istituzioni culturali di Trieste e del Litorale.

Tratto da ReteCivica

SALOTTO.VIENNA: arriva a Trieste l’arte contemporanea viennese

Venerdì 1 agosto, alle ore 19.30, all’ex Pescheria – Salone degli Incanti di Trieste, verrà inaugurato “SALOTTO.VIENNA, il primo salotto contemporaneo d’arte viennese”. L’intero progetto è curato da Jürgen Weishäupl unitamentee al team interdisciplinare di artprojects.  A Giovanni Damiani, Marcello Farabegoli e Giulio Polita il merito di aver co-curato l’evento negli aspetti più tecnici e tortuosi, dall’allestimento ai contenuti multilingue. Un team composito ha saputo rivitalizzare uno dei formati più cari al modernismo viennese lanciando un ponte tra tradizione e sperimentazione – uno dei temi centrali della visione del MAK – trasformando il Salotto d’arte viennese a Trieste in una piattaforma interdisciplinare, contemporanea, innovativa e multimediale dove la parola d’ordine è una sola: dialogo/conversazione/scambio culturale.

L’innovativa e originale iniziativa è stata presentata, nella straordinaria sala espositiva dell’ex-Pescheria/Salone degli Incanti – in corso gli allestimenti scenografici di grande effetto realizzati dall’Accademia del Film Austriaco Art for Art – dal Sindaco di Trieste Roberto Cosolini assieme al curatore, al direttore del Leopold Museum di Vienna, Peter Weinhaupl e a Christian Schantl (Edilizia sociale di Vienna). L’idea è nata partendo dal Centenario della Grande Guerra e il forte legame che unisce ancora Trieste e Vienna. Un legame che non si è mai interrotto ma che si è rafforzato in una più profonda e affettuosa amicizia. Trieste, la più europea delle città italiane è particolarmente proiettata verso Vienna per costruire un presente e un futuro. Così ha aperto un percorso con la Vienna contemporanea. Da qui la collaborazione e il progetto sviluppato con il Mak nella suggestiva cornice dell’ex-Pescheria.
Nel salotto del terzo millennio si alterneranno così per 33 notti più di 200 ospiti provenienti dalla scena artistica, musicale, performativa ed istituzionale come da elenco sotto riportato. Tutt’attorno, nell’ex-Pescheria stanno prendendo forma ‘giganteschi variopinti pannelli’ e decorativi tendaggi che lasciano presagire quanto l’elemento ‘sorpresa’ la farà da padrone nel variegato programma di mostre, installazioni, performance, proiezioni, dj set e pop up events che trasformeranno giorno dopo giorno l’aspetto dell’ex mercato del pesce offrendo quotidianamente ai visitatori una valida ragione per ritornare a passeggiare, dialogare, ballare nel più grande salotto cittadino di sempre. Ingresso libero e punto ristoro. Una piacevole performance dell’artista Erwin Kiennast – che si esibirà il 28 agosto – ha allietato gli ospiti del Salotto offrendo un primo assaggio musicale di grande virtuosismo e atmosfera.

Così nelle parole di Christoph Thun-Hohenstein, direttore del MAK e sostenitore dei progetti artistici interdisciplinari: “Il Salotto d’arte viennese a Trieste offre la gradita opportunità di far luce sulla scena creativa contemporanea viennese da una nuova prospettiva. Come museo multidisciplinare di levatura internazionale, il MAK è predestinato a promuovere lo scambio transfrontaliero tra artisti di discipline più svariate”.
Uno scambio che il curatore e produttore dell’evento Jürgen Weishäupl ha voluto concentrare sul terreno della parola più che dell’opera d’arte “al posto di vedere le opere in originale, abbiamo lavorato per portare gli artisti […] vogliamo privilegiare il clima del salotto dove le persone si incontrano per davvero, scambiano idee, opinioni, dove l’artista, il performer, il direttore di Istituzioni culturali e anche economiche sono invitati a presentarsi e confrontarsi”.
Ospiti della prima serata, venerdì 1 agosto, alcuni tra i più prestigiosi nomi della scena culturale internazionale quali Christoph Thun-Hohenstein – Direttore del MAK di Vienna, Peter Weinhäupl – Direttore del Leopold Museum, Christian Schantl Wiener Wohnen – Città di Vienna, Marlene Ropac – Direttrice dell’Austrian Film Accademy, Eva Fischer – Direttrice del sound:frame festival e il curatore nonché deux ex machina dell’intero progetto Jürgen Weishäupl. A dare iI saluto di benvenuto il Sindaco di Trieste Roberto Cosolini e all’Assessore alla Cultura di Trieste Franco Miracco.
Con l’inaugurazione della mostra curata da “Wiener Wohnen“ (Vivere Viennese) intitolata Il Comune costruisce – Edilizia viennese dal 1920 al 2020 prende ufficialmente il via la programmazione di SALOTTO.VIENNA. A seguire la scena passerà a Marlene Ropac, direttrice dell’Accademia del film austriaco ed infine a Eva Fischer, iniziatrice e direttrice artistica del festival viennese sound:frame che presenterà il lavoro di 12 artisti audiovisivi austriaci dj e vj sets.  I giorni successivi non saranno da meno con ospiti del calibro di Marko Lulic, artista concettuale di base a Vienna, Lucas Gehrmann curatore della Kunsthalle Wien e Davide Rampello, curatore del Padiglione Zero dell’EXPO 2015 di Milano.

Saranno ospiti nel Salotto.Vienna istituzioni, organizzazioni, gallerie, festival: 21er Haus – Museo per l’Arte Contemporanea della Galleria Austriaca Belvedere, Accademia del Film Austriaco, ART for ART, casa editrice Folio, casa editrice Metro, eSeL.at, go-international – un’ iniziativa del bmwfw (Ministero per la Scienza, la Ricerca e l’Economia) e WKO (Camera di Commercio Austriaca), galleria Charim, galleria Emanuel Layr, galleria Krinzinger, galleria Steinek, GRELLE FORELLE, Haus der Musik (Casa della Musica), ImPulsTanz, Kunsthalle Wien, Kunst Haus Wien – Museo Hundertwasser, KÖR – Kunst im Öffentlichen Raum Wien (Arte nello Spazio Pubblico), Leopold Museum, mediaOpera, mica – music austria, MQ – MuseumsQuartier, Neuer Kunstverein Wien, ORF RadioKulturhaus e Ö1 (radiotrasmittente e primo canale radio austriaco della radiotelevisione nazionale austriaca), Österreichische Bundesgärten (Giardini Nazionali Austriaci), Parabol Art Magazine, ROTER TEPPICH für junge Kunst, Skylifter, sound:frame – festival for audivisual expressions, SR-Archiv österreichischischer Popularmusik
(Archivio Nazionale della Musica Austriaca), TQW- Tanzquartier Wien, Università per l’Arte Applicata di Vienna, Verein Kunst & Welt, Wien Modern – Festival per la musica contemporanea, Wien Products, Wiener Stadthalle e Wiener Wohnen.
Inoltre artisti, attori culturali, curatori, performer, musicisti, designer, registi: Roland Adlassnigg, Annablume Bertsch, Matthias van Baaren, Luke Anthony Baio, Matthias Balgavy, Gerald Bast, Branka Bencic, Andreas Berger, Susanne Bisovsky, Katharina Boesch, Nin Brudermann, Philipp Bruni, casaluce-geiger/synusi@ ::: virus cyborg, CasualClay, Pablo Chiereghin, Victoria Coeln, Salvo Cuccia, Stephanie Cumming, Maurizio Curcio, Johannes Deutsch, Julius Deutschbauer, Paul Divjak, Wolfgang Dorninger, Christoph Dostal, Thomas Draschan, Andreas Eberharter, EDOKO INSTITUTE, Andras Eichstaedt, Eisnecker, Anna Erb, VALIE EXPORT, EyeM, e:v/a, Luca Faccio, Ursula Feuersinger, Eva Fischer, Michael Fischer, Wolfgang Fischer, Jeremy Fitton, Bernhard Fleischmann, Georg Flemmich, Andreas Fogarasi, Foxy Twins, Philipp Freedrich, Edgar F. Friedl, Magdalena Marie Friedl, Lucas Gehrmann, Aldo Giannotti, Sara Glaxia, Silke Grabinger, Manuel Gras, Raffaela Gras, Vanessa Gräfingholt, Gundacker, Florian Gutzwiller, Martin Hablesreiter, Ludwig Hammel, Chris Haring, Roman Harrer, Julia Haßl, Fritz Hermann, Walter Heun, Thomas Hochwallner, Daniel Hoesl, Edgar Honetschläger, Johannes Hucek, Thomas Jakoubek, Chris Janka, Dejana Kabiljo, Stefan Kainbacher, Gudrun Kampl, Erwin Kiennast, Peter Klein, Anna Kohlweis, Gregor Koller, Peter Koger, Gudrun Krampl, Christina Krämer, Luma Launisch, Jan Lauth, Tobias Leibetseder, Anna Leiser, Paul Albert Leitner, Reanne Leuning, Barbara Lindner, liquidloft, Matthias Lošek, Rafael Ludescher, Marko Lulić, LWZ, Wolfgang Maderthaner, Bobby Rajesh Malhotra, Brigitte Mang, Gerald Matt, Manfred Matzka, Tina Marilu, Stephan Maurer, Anja Manfredi, Gilbert Medwed, Anna Mendelssohn, Sissa Micheli, Hanna Mikosch, Christof Moser, Tina Muliar, Shahab Nedaei, NEON GOLDEN, nipplefish, ita Nowak, Stefan Nussbaumer, Georg Öhler, Daniela Papadia, Maria Petrova, PHACE | CONTEMPORARY MUSIC, PIANODRUM, Gabi Pichler, Sebastian Pirch, Karin Pliem, Klaus Pobitzer, Florian Pochlatko, Simon K. Posch, Rainer Praschak, Antonia Prochaska, Nick und Clemens Prokop, Marlies Pucher, Ulrike Putzer, Davide Rampello, Patrick Rampelotto, Ingo Randolf, Veronika Ratzenböck, Meinhard Rauchensteiner, Karl Regensburger, Arthur Resetschnig, Marlene Ropac, Eva Schlegel, Schmesiér, Marcus Schober, Fabio Sciortino, Lorenz Seidler, Bernhard Sordian, Squalloscope, Julia Starsky, Udo Staf, Olga Swietlicka, Martina Taig, Croce Taravella, Andreas Taschner, Julia Tazreiter, Christoph Thun-Hohenstein, Spencer Tunick, Norbert Unfug, Katarszyna Uszynska, Hana Usui, Viktor Vanicek, Federico Vecchi, VIGNETTE COQUETTE – Opera Burlesque, Ingrid Valentini-Wanka, Walking-Chair Design Studio, Peter Weinhäupl, Nadia Weiss, Agent Well, Nives Widauer, Wimmer, Thomas Wohinz, Clemens Wolf, Henner Wöhler, Erwin Wurm, Luisa Ziaja, Matthias Zuder ed altri.

SALOTTO.VIENNA

Opening Venerdì, 1. agosto 2014, ore 19:30
Luogo dell’esposizione Ex Pescheria – Salone degli Incanti, Porto Trieste [Riva
Nazario Sauro] – It
Durata dell’esposizione 1 agosto–14. settembre 2014
Orari di apertura Mercoledì–domenica, ore 18:00–1:00 / sabato, or 18:00–4:00
Entrata libera
Produttore e curatore Jürgen F. Weishäupl, artprojects
Gruppo curatoriale Giovanni Damiani, Marcello Farabegoli, Giulio Polita
Servizio stampa e PR MAK Judith Anna Schwarz-Jungmann (Direzione)
Sandra Hell-Ghignone
Veronika Träger
Lara Steinhäußer
T +43 1 711 36-233, -229, -212
[email protected], www.MAK.at

Programma consultabile da oggi pomeriggio sul sito
www.salotto-vienna.net.

 

Trieste Estate 2014: la sfida di fare cultura

Questa estate – l’estate 2014 – se non altro sul piano culturale, era già stata “annunciata” l’estate scorsa. Se questo è anche l’anno del centenario della Grande Guerra, una parte significativa di Trieste Estate 2013 era stata intesa come vigilia o introduzione, o meglio, come anticipazione di alcuni temi particolarmente “in linea” con gli accadimenti del 1914 e questo secondo prospettive geopolitiche, storiche, culturali. E sono temi che il nostro progetto riprende e approfondisce, dalla cosiddetta fine del “mondo di ieri” alle vitali interconnessioni o visibilissime specificità proprie di quella grande area “centrale” che più europea non avrebbe potuto essere, se guardiamo all’arte, alla letteratura, allo spettacolo, alla musica, alla civiltà del vivere, mai escluse le drammatiche contraddizioni che conferirono a quel mondo ansie, incanti e bellezze da Grand Hotel “sull’abisso”.

Naturalmente, Trieste Estate 2014 è un contenitore a più facce, con più e diverse, in ogni senso, dimensioni espressive, secondo una molteplicità di proposte, di linguaggi artistici, di contenuti, di rimandi, dal cinema al teatro, dalla creatività musicale contemporanea alle arti visive, dalle poesie e canzoni contro “l’inutile strage” all’America che se ne va nel 1954 ma che ci lasciò molto, e poi ancora con tutto quello che dà un fascino speciale a quanto accade, ogni estate, in Piazza Verdi e in molti altri straordinari luoghi della nostra Trieste. Si tratta, a buon titolo, di un modello di attività culturale ideato e voluto, nonostante tutto, per una città che non si chiude in se stessa, mai, né d’inverno né d’estate.

Come è possibile tutto ciò?
Lo è perché nell’amministrazione comunale, in quella provinciale e regionale, nelle grandi istituzioni culturali triestine sia pubbliche che private, nell’università, nelle associazioni culturali, in chi opera nei diversi settori della creatività, in coloro che agiscono in campo economico e finanziario ci sono energie positive, propositive, sempre disposte alla sfida del fare cultura.

Tutti gli appuntamenti, gli aggiornamenti e le informazioni utili si trovano sul sito di TriesteEstate

 

 

 

Trieste accende il Natale 2013

L’ampio programma delle manifestazioni organizzate dal Comune di Trieste per questo speciale periodo dell’anno che culmina con le Feste tuttora indiscutibilmente più amate dagli adulti e dai bambini è stato illustrato nella fin qui inconsueta (per questo tipo di presentazioni) ma molto bella e attraente sede di Palazzetto Leo, in via San Sebastiano 1, ricca delle preziose collezioni del Civico Museo Orientale, che non hanno mancato di incuriosire e meravigliare i numerosi ospiti intervenuti. Per molti, infatti, questo bellissimo ma ancora poco conosciuto sito museale è stato una vera sorpresa, da approfondire quanto prima.
Ed è in questa cornice – con sullo sfondo una stupenda collezione di katane dei samurai nipponici – che il Sindaco Roberto Cosolini e gli Assessori comunali alle Attività Economiche Edi Kraus e alla Pianificazione Urbana Elena Marchigiani hanno annunciato il “cartellone” delle molteplici manifestazioni di “Trieste accende il Natale 2013” e altre novità correlate del prossimo periodo festivo.
Si tratta di un nutrito calendario di appuntamenti che, come da tradizione, è stato formulato in modo da interessare un pubblico variegato per gusti e per età, di cittadini e di turisti (presenti in buon numero anche in questo periodo), costruendo occasioni di incontro non solo nelle sedi più usuali del centro cittadino (vedi programma principale, allegato) ma anche in molti spazi – piazze, sale, chiese – dei rioni e delle periferie fino ai borghi dell’Altipiano carsico (vedi programma iniziative rioni e Circoscrizioni, allegato).
E proprio questo aspetto, della massima apertura alle iniziative del territorio e “della quantità e qualità dei programmi organizzati nelle Circoscrizioni”, è stato sottolineato in apertura dal Sindaco Cosolini e dall’Assessore Kraus che hanno poi desiderato vivamente ringraziare tutti coloro – Enti, associazioni, singoli – che “con un sincero spirito di squadra e nonostante le ristrettezze economiche che stiamo vivendo hanno fatto sì, unendo le forze, che si potesse anche quest’anno creare un programma davvero interessante e di ottimo livello”.
Ringraziamenti speciali sono andati in tal senso alla Fondazione CRTrieste e alla Regione per gli indispensabili contributi, nonché alla Camera di Commercio, alla Fondazione Teatro “Verdi”, a Turismo FVG, a Promotrieste, ad AcegasAps, alla Siram, alle parrocchie cittadine per le preziose collaborazioni, infine ai diversi Comuni (Auronzo di Cadore, Sappada, Paluzza) per il dono degli abeti.
E’ toccato poi all’Assessore Kraus illustrare alcuni dettagli di un “carnet” che va dal pattinaggio sul ghiaccio a cori, concerti e pieces teatrali di ogni tipo; dalla tradizionale Fiera di San Nicolò ai festeggiamenti opicinesi, particolarmente nutriti (saranno presentati nel dettaglio questo lunedì, n.d.r.), e degli altri borghi e rioni; dalle iniziative dei Civici Musei (vedi specifico programma, allegato) all’immancabile spettacolo di Fine Anno in piazza Unità passando per il Gran Concerto cittadino al Teatro “Verdi” del 28 dicembre.
Alcuni specifici punti di tali programmi sono ancora in via di finale definizione, ma intanto Cosolini e Kraus hanno indicato ai cittadini due appuntamenti “fissi” cui non mancare: domani, domenica 1 dicembre, alle ore 11, all’inizio di Viale XX Settembre, con l’inaugurazione-apertura della Fiera di San Nicolò (che proseguirà fino a domenica 8) – mentre ancora domani si possono fare gli ultimi acquisti al “Mercatino Francese” in piazza Sant’Antonio Nuovo -; e poi, più in là, sabato 21 dicembre, alle ore 18, sotto l’abete di Sappada in piazza Goldoni, per un “brindisi cittadino” offerto dal Comune con autentiche – ha assicurato Kraus – “bollicine” del nostro Carso.
Ha concluso gli interventi “municipali” l’Assessore Elena Marchigiani per ricordare una significativa serie di “chiusure” al traffico veicolare e conseguenti pedonalizzazioni che avranno luogo in più punti del centro urbano in concomitanza con le quattro giornate del “ponte pre-natalizio”, da sabato 21 a martedì 24. Chiusure che l’Assessore ha “interpretato” come “un’ulteriore rilevante anticipazione dei provvedimenti riguardanti queste zone centrali della città, ormai in prossimità dell’applicazione effettiva del nuovo Piano del Traffico. Anticipazione che stavolta sarà ben più di un semplice esperimento, riguardando appunto ben 4 giornate consecutive, sia pur ancora escludendo le mattinate (domenica 22 a parte dove la chiusura sarà invece ininterrotta dalle 10 alle 20).” (vedi dettagli e piantine, allegati).
Indirizzi di saluto all’insegna della comune collaborazione anche da parte del Presidente della Camera di Commercio Antonio Paoletti che ha sottolineato come il prossimo Mercatino di Natale curato da CAT-Terziaria della Confcommercio Trieste, di concerto con il Comune, in piazza Sant’Antonio Nuovo, aprirà lunedì 9 con 56 “casette” di cui ben 35 di operatori locali; infine da parte della neo-presidente di Promotrieste Gabriella Kropf, oggi al suo primo intervento pubblico, che ha rimarcato come “tutti debbano essere tesi verso lo stesso obiettivo di rilancio della città. Operazione – ha detto – nella quale il turismo potrà giocare un ruolo centrale”.

E intanto le prime iniziative di “Trieste accende il Natale 2013” sono regolarmente partite. Avviata oggi, con grande partecipazione di bambini e ragazzi festanti, che ne hanno atteso con impazienza il “via”, l’attività della pista di pattinaggio su ghiaccio collocata in piazza Ponterosso (lato Banca Nazionale del Lavoro) a cura del P.A.T. (Pattinaggio Artistico Triestino), che resterà in funzione fino all’Epifania (6 gennaio) con orario di apertura ininterrotto dalle 10 alle 23.
Domani – come detto – si apre la Fiera di San Nicolò, mercoledì 4 si inaugurano a Opicina le manifestazioni di “Natale con noi 2013” (fino a domenica 12 gennaio).
Abeti presto tutti al loro posto: già presenti in piazza dell’Unità quello giunto da Auronzo di Cadore (dove oggi si lavorava per collocare il Presepe) e in piazza Goldoni quello donato dal Comune di Sappada, lunedì arriva in piazza della Borsa da Paluzza l’albero donato dalla Regione; e sempre per lunedì (o martedì), è prevista la posa in piazza Sant’Antonio Nuovo dell’abete di CAT-Terziaria-Confcommercio (da Fusine). Un’altra decina di conifere sarà collocata in diverse piazze, tra le quali numerose rionali e dell’Altipiano: precisamente in Campo San Giacomo, piazzale Valmaura, Borgo San Sergio, piazza Perugino, Roiano, Opicina, Prosecco, Santa Croce, oltre che in piazza Oberdan, piazza Verdi e davanti al Politeama Rossetti.

Tratto da Retecivica

I Giorni di Trieste

Arrivano a Trieste per la prima volta le Lezioni di Storia. Il ciclo dal titolo “I giorni di Trieste” si svilupperà in nove lezioni affidate ad alcuni tra i maggiori storici italiani e saranno introdotte dai giornalisti de IL PICCOLO Alessandro Mezzena Lona, Arianna Boria, Pietro Spirito, Fabio Amodeo, Claudio Ernè.

Le lezioni si terranno la domenica mattina alle ore 11.00, dal 27 ottobre 2013 fino al 23 febbraio 2014, presso il del Teatro Verdi.

Il ciclo di lezioni su “I giorni di Trieste vuole restituire a un ampio pubblico la complessità della storia di Trieste attraverso nove temi e nove date che hanno tracciato il passato della città e hanno delineato la sua identità storica e culturale. Nove grandi storici racconteranno alcuni momenti cruciali per Trieste: dalla antichità all’età contemporanea saranno rievocati gli eventi che hanno fatto la sua storia, le tappe che hanno contribuito ad aprire una finestra su un’epoca, sui suoi protagonisti e sulle sue trasformazioni.

Protagonista sarà sempre Trieste, dalla fondazione della colonia romana, con la lezione affidata a Giusto Traina, alla scelta di dedizione fatta all’Austria nel 1382, a tutela della propria autonomia cittadina, con la lezione di Paolo Cammarosano; dalla conquista napoleonica, raccontata da Luigi Mascilli Migliorini, alla città dell’irredentismo di Guglielmo Oberdan con la lezione di Simona Colarizi; sarà Mario Isnenghi a introdurre il tema della Grande Guerra mentre Quirino Principe ci accompagnerà in un viaggio nella cultura del dopoguerra; Marta Verginella darà voce alle contrapposizioni nazionalistiche mentre Raoul Pupo ci narrerà la corsa per Trieste del 1945. Andrea Graziosi chiuderà il ciclo di incontri con una lezione sul dopoguerra e la restituzione nel 1954 di Trieste all’Italia.

Ingresso libero fino ad esaurimento posti.

Le Lezioni di Storia promosse dal Comune di Trieste, ideate dagli Editori Laterza, realizzate con il sostegno di AcegasAps Società del Gruppo Hera e con la collaborazione de Il PICCOLO.

PROGRAMMA

27 ottobre 2013 – GIUSTO TRAINA

LA CITTÀ ANTICA –  Tergeste: la colonia romana

Fu Fabio Severo, giovane senatore di Tergeste, a promuovere il prestigio della sua città durante il principato di Antonino Pio (138-161 d.C.). La colonia esisteva già da circa due secoli, ma le tribù locali dei Carni e dei Catali non godevano degli stessi diritti degli altri cittadini, e Severo si impegnò con successo per favorirne l’integrazione sociale. Tergeste, la colonia romana, seppe da allora incarnare gli aspetti economici, sociali e religiosi del processo di romanizzazione del Mediterraneo.

Giusto Traina insegna Storia romana all’Università di Paris-Sorbonne.
Introduce Alessandro Mezzena Lona

3 novembre 2013 – PAOLO CAMMAROSANO

LA CITTÀ MEDIEVALE – 1382:  la dedizione di Trieste all’Austria

Il Trecento fu un secolo decisivo per la storia di Trieste. Aperto nel  segno della autonomia comunale, nel 1313 vide la repressione nel sangue di un tentativo di instaurare una signoria personale; repressione che segnò una accelerazione in direzione oligarchica del governo della città. Nel 1370 l’esperienza di una diretta signoria veneziana non sembrò garantire margini all’autonomia cittadina. Il duca d’Austria apparve invece il signore che meglio avrebbe consentito un governo autonomo. Fu questa la scelta di dedizione che Trieste fece nell’agosto 1382.

Paolo Cammarosano insegna Storia medievale all’Università di Trieste.
Introduce Arianna Boria

17 novembre 2013 – LUIGI MASCILLI MIGLIORINI

LA CITTÀ NAPOLEONICA – 1797: Napoleone conquista Trieste

Due mondi, due tempi si incrociano a Trieste quando le alchimie della diplomazia, che a Campoformio indossano le vesti nuove dei sogni di rivoluzione e di libertà, consegnano al porto dell’Impero asburgico
l’eredità di Venezia. La tradizione sembra, per un momento, avere il sopravvento, soffocando le aspettative di cambiamento che avevano agitato la città all’indomani dell’Ottantanove, ma la modernità si prende presto la rivincita con il decollo della prosperità commerciale e di una originale vitalità culturale. Anni, questi, napoleonici in senso improprio, che, tuttavia, soffiano in una città di frontiera in maniera più vigorosa che altrove.

Luigi Mascilli Migliorini insegna Storia moderna all’Università di Napoli L’Orientale.
Introduce Pietro Spirito

1 dicembre 2013 –SIMONA COLARIZI

LA CITTÀ DELL’IRREDENTISMO – 1882: l’impiccagione di Guglielmo Oberdan

Il 20 dicembre 1882 Guglielmo Oberdan fu impiccato nel cortile interno della caserma di Trieste. Per gli austriaci era un traditore che aveva attentato alla vita dell’Imperatore; per gli italiani era un patriota ‘morto santamente per l’Italia’. Un eroe, dunque, un martire che indicava il compimento del Risorgimento nazionale nella Grande guerra del ’15-’18, non a caso designata come  la quarta guerra di indipendenza per la liberazione di tutte le terre ancora “irredente”. Tra queste anche Trieste che aveva atteso con impazienza, secondo una interpretazione messa in discussione,  la sua “redenzione”.

Simona Colarizi insegna Storia contemporanea all’Università di Roma La Sapienza.
Introduce Fabio Amodeo

15 dicembre 2013 – MARIO ISNENGHI

LA CITTÀ IN GUERRA – 1914: “Trieste deve tornare all’Italia”

Trieste deve ‘tornare’ all’Italia: questo, prima e dopo  il  ‘ ’15- ’18’,  hanno pensato generazioni di italiani. La buona fede non è però garanzia di veridicità. Trieste incarna allo stesso tempo la ‘realtà’ e  il ‘mito’, e la città sognata non era meno vera della città effettiva. Da centinaia di anni il suo territorio faceva parte dell’Impero, ma non lo si voleva riconoscere; e neppure si sapeva quanti sloveni, tedeschi, ebrei, croati, ungheresi lo abitavano. Si voleva credere che  tutti fossero sempre stati irredentisti, animati da un solo anelito, da un unanime assenso a far diventare la città il simbolo di una guerra benedetta e voluta.

Mario Isnenghi ha insegnato Storia contemporanea nelle Università di Padova, Torino e Venezia.
Introduce Claudio Ernè

12 gennaio 2014 – QUIRINO PRINCIPE

LA CITTÀ DELLA CULTURA – 1918: Finis Austriae

Gli anni Venti rappresentano l’epoca delle maggiori e più destabilizzanti novità apparse in Europa nel Novecento. Il 1918 ne è la porta d’ingresso. Per Trieste si presentano tante nuove realtà: la fine di un lungo dominio soltanto in parte sentito come “straniero”, l’annessione a uno Stato italiano per la prima volta esistente nella storia, una vocazione internazionale “capovolta” per cui ciò che prima era il “dentro” diviene il “fuori” e viceversa. Crescono intelligenze nuove nel campo della psicoanalisi, della musica, della letteratura. La ‘finis Austriae’ è, in germe, la nascita del mito absburgico, paradigma di una legge dello spirito: la grandezza deve morire, per poter vivere.

Quirino Principe ha insegnato Storia della musica all’Università di Trieste, attualmente insegna Filosofia della musica all’Università di Roma Tre.
Introduce Alessandro Mezzena Lona

26 gennaio 2014 – MARTA VERGINELLA

LA CITTÀ DELLE NAZIONALITÀ – 1920: l’incendio del Narodni dom

Un clima di contrapposizione tra le nazionalità si instaura a Trieste nella seconda metà dell’Ottocento: lo schieramento italiano ha il primato politico mentre quello sloveno sconta una condizione di subalternità ed esclusione dai centri di potere. La fine della prima guerra mondiale, con la dissoluzione dell’Impero asburgico e l’inclusione di Trieste nel Regno d’Italia, muta radicalmente la natura del conflitto tra italiani e sloveni. Nel 1920 l’incendio del Narodni dom pone fine all’ascesa economica e sociale della popolazione slovena e allontana ogni possibilità di sovvertire i rapporti di forza tra nazione dominata e nazione dominante.

Marta Verginella insegna Storia dell’Ottocento e Teoria della storia all’Università di Lubiana.
Introduce Alessandro Mezzena Lona

9 febbraio 2014 – RAOUL PUPO

LA CITTÀ IN BILICO – 1945: la corsa per Trieste

La corsa per Trieste si conclude fra insurrezioni, occupazioni, mobilitazione delle masse e arresti, deportazioni e stragi, mentre la prima crisi internazionale del dopoguerra agita le due sponde dell’Atlantico. Tanti sono i tasselli che formano un quadro complesso, e sullo sfondo stanno i soggetti forti: i tedeschi, il movimento di liberazione sloveno, gli angloamericani; ma anche i soggetti deboli come gli italiani, di volta in volta fascisti, collaborazionisti, antifascisti del CLN o comunisti. Tanti sono i fili che si intrecciano nel 1945 e rischiano di ingabbiare il passato in una rete di stereotipi.

Raoul Pupo insegna Storia contemporanea all’Università di Trieste.
Introduce Pietro Spirito

23 febbraio 2014 – ANDREA GRAZIOSI

LA CITTÀ CONTESA – 1954: la restituzione di Trieste

Nel 1954 Trieste ritorna all’Italia. È l’unica delle città contese del “Medio oriente” europeo a non passare di mano, come succede invece a Leopoli, polacca, ebraica e ucraina, divenuta ucraina e russa, a Vilnjus, polacca e ebraica e poi lituana e russa, ma anche ai centri ungheresi della Transilvania, a quelli tedeschi del Baltico, o a quelli armeni e greci della nuova Turchia. Passaggi che hanno coinciso con alcune delle tragedie del XX secolo e che hanno visto il comunismo sostenere le teorie nazionalistiche. La seconda guerra mondiale e la guerra fredda hanno inciso sui destini di queste città, e in particolare su quelli di Trieste che riesce invece a restare italiana. Ma a che prezzo?

Andrea Graziosi insegna Storia contemporanea all’Università di Napoli “Federico II”
Introduce Arianna Boria

Ingresso alle Lezioni di Storia è libero fino ad esaurimento posti.

Cultura e Turismo: report di mandato di Edi Kraus e Franco Miracco

[tratto da Rete Civica]

Si è svolto il 7 settembre 2013, alla Sala “Giorgio Costantinides” del Civico Museo Sartorio, anche in questa occasione davanti a un numeroso e “partecipativo” pubblico, il secondo degli “Incontri pubblici tematici della Giunta Municipale con la cittadinanza, in vista del Report di Mandato #2” dell’Amministrazione Cosolini.

Questo nuovo appuntamento, dedicato al tema Cultura e Turismo, volano per la Città, ha visto quali “protagonisti” gli Assessori responsabili dei rispettivi referati Franco Miracco e Edi Kraus. L’incontro, come gli altri di un ciclo che proseguirà fino a metà del mese, si proponeva di “illustrare le cose fatte e quelle che la Giunta si impegna a fare entro la fine del mandato”, tramite una presentazione e un successivo dibattito aperto a tutti: cittadini, associazioni e realtà sociali del territorio, in un’ottica di “trasparenza” e “partecipazione”.

Ha aperto l’Assessore allo Sviluppo Economico e Turismo Edi Kraus che ha introdotto ponendo come dato di base l’alto grado di soddisfazione manifestato dai visitatori che giungono nella nostra città, comunemente e inconfutabilmente rilevato dalle più importanti riviste e agenzie turistiche internazionali. Insomma “Trieste piace” – ha detto Kraus – e le cifre di centinaia di migliaia di turisti (fino a 750 mila presenze nel 2012), con un “trend” in costante crescita nell’ultimo decennio, stanno a dimostrarlo.
In questo quadro – ha proseguito l’Assessore – è cresciuta anche la capacità ricettiva, con significativi aumenti nel decennio 2004-2013 sia delle strutture propriamente alberghiere (da 40 a 54, con i posti letto da 2581 a 3076) sia di quelle, più numerose, “extra-alberghiere” (Bed & Breakfast, locande, affittacamere, residenze ecc., passate da 83 a 144 – cioè quasi raddoppiate -, con posti letto da 1343 a 2138).
Merito questo anche di un più efficace Piano di Marketing turistico che ha saputo meglio distinguere e valorizzare i diversi ambiti del turismo (culturale, crocieristico, congressuale, scolastico ecc.), proponendo nuove “offerte” e nuovi strumenti di comunicazione, anche di alto livello tecnologico, frutto anche della miglior collaborazione fra i diversi Enti e soggetti preposti al settore. Importante per l’incremento dei flussi – ha sostenuto Kraus – anche la più recente concreta intensificazione dei rapporti con le principali nazioni, regioni e città circostanti (ad es. Lubiana, Vienna, Graz).
E ancora, come testimonianza specifica di questo incremento, l’Assessore ha citato i ben 279 mila biglietti d’ingresso nei Musei staccati nel 2012.

Tra i principali obiettivi per l’immediato futuro l’Assessore Kraus ha indicato un ulteriore rafforzamento e miglioramento della promozione – dal potenziamento dell’ente Promotrieste, all’organizzazione di mercatini di alto livello capaci di grande e più diffusa attrattività, alla creazione di “biglietti integrati” per musei, luoghi di richiamo turistico, trasporti marittimi e terrestri (dai battelli nel Golfo al Tram di Opicina, da rilanciare come specifica “attrazione”, e in tal senso Kraus ha nuovamente ribadito l’intendimento di completare nel prossimo anno i lavori di sostituzione dei binari per i quali è già previsto un investimento di 1 milione e 400 mila Euro).
Ancora sarà urgente risolvere l’annoso problema dell’individuazione di un’adeguata area specifica per la sosta dei pullman turistici, mentre si potrebbe sostenere l’introduzione di una ragionevole tassa di soggiorno da utilizzare per un ulteriore rafforzamento degli strumenti di promozione.

Intanto, già si annunciano i prossimi grandi appuntamenti, che non mancheranno di attrarre numeri rilevanti di visitatori: dagli ormai “classici” Barcolana, Bavisela e Trieste Next fino all’auspicata tappa finale del prossimo Giro d’Italia e al già fissato Girone finale del Campionato Mondiale di Pallavolo Femminile (nel settembre 2014).
Ma la capacità attrattiva nostra più importante, e da non dimenticare mai – ha concluso Kraus – è forse quella di saper essere più che mai accoglienti e ospitali, col sorriso e la gentilezza, per un “turismo più umano” dove conta anche quel dialogo tra cittadini, esercenti e ospiti che molti hanno testimoniato essere qui ancora vivo, diversamente da altre località anche di massimo rilievo turistico dove il turismo è ormai solo un ‘turistificio’, un’industria dove tutto si consuma in velocità, senza la possibilità di entrare in contatto con una più profonda “anima” del luogo e dei suoi abitanti.

Collegando – come nelle premesse dell’incontro – turismo e cultura, l’Assessore Franco Miracco ha quindi svolto un intervento di ampio inquadramento dell’attuale “condizione” della cultura a Trieste e delle sue istituzioni, nonché sulle principali necessità per una sua miglior organizzazione e rilancio.
Un’analisi che è partita dalla consapevolezza di possedere, come città, molti “scrigni preziosi” fin qui poco valorizzati, come ad esempio il Museo Orientale – che però almeno noi abbiamo recentemente riaperto, mentre in città ben più importanti come Venezia collezioni simili giacciono nei depositi -; e molte attrattive specifiche e del tutto peculiari come i piccoli Musei o le diverse iniziative dedicate ai grandi della letteratura del ‘900 (Svevo, Joyce, Saba, Tomizza), o le strutture espressamente rivolte a momenti e “passaggi” storici fondamentali (come il Museo del Risorgimento o quello di Storia Patria, per non parlare delle Collezioni de’ Henriquez “che oggi sono poco più di un fantasma”) che non sono state fin qui “promosse” come invece si sarebbe potuto in una città che – anche per la sua posizione geografica particolare e per le intense e drammatiche vicende vissute – proprio dall’interesse per la Storia dovrebbe trarre una capacità di maggior richiamo; per non dimenticare la forza attrattiva insita nell’aspetto composito e plurireligioso di Trieste, anche questo potenzialmente meglio organizzabile e “presentabile” all’esterno; e per non parlare – infine – del “nodo” Miramare “che – ha detto Miracco – deve venir recuperato a tutti i costi!”

“Molte buone cose si sono fatte – e il gradimento di cittadini e turisti lo sta a certificare -: dalle riuscite esposizioni in corso al Gopcevic su “Trieste 1913”, anticipazioni di quanto dovremo poter fare per il fondamentale Centenario del 1914 – ha detto l’Assessore -, dove proprio Trieste (che in quell’anno entrò in guerra sotto la bandiera dell’Impero, l’Italia entro nel conflitto solo l’anno dopo, n.d.r.) non potrà non esserci!”; fino a un Bloomsday joyciano di grande successo, anche nei collegamenti a livello internazionale, o ad alcune importanti mostre e iniziative di alto livello tenute alla Risiera di San Sabba; o alla graditissima idea di “Museo Casa Mia” con l’ingresso gratuito di tutti i residenti a Trieste, fonte di grande interesse, riscoperta e riavvicinamento alle sedi culturali cittadine, e all’allungamento d’orario di diverse sedi, specie bibliotecarie, con il risultato ad esempio di un’Emeroteca sempre affollata anche nelle tarde ore serali.”

“Ma – ha osservato Miracco -, soprattutto tenendo presente di trovarci in una città che, proprio per la sua “natura” e storia, è di per sé ricca di preziosi “depositi”, collezioni e patrimoni artistici e documentari, anche familiari e personali, che rischiano di venir dispersi o potrebbero viceversa venir felicemente recuperati ove le Istituzioni si dimostrino affidabili, all’”altezza del compito” ma anche in disponibilità di spazi, ecco che fondamentale diventa la capacità di un’indispensabile maggior organizzazione, sintonia e coordinamento tra le diverse istituzioni, enti, realtà associative.”

“Una efficace politica culturale è fatta innanzitutto di convergenze e collaborazioni – ha rimarcato Miracco – e ‘coordinamento’ e ‘programmazione’ devono essere per il prossimo futuro la nostra strada maestra. Anche perché dovranno venir raggiunti obiettivi e risolti nodi non di poco spessore: dal portar a termine quanto prima il restauro di Palazzo Biserini (Biblioteca Civica) alla scelta – altro “punto” decisivo quanto a definizione degli ambiti e dei contenuti – di come configurare i grandi spazi del Polo di via Cumano, non solo riguardo alle prospettive del Museo di Storia Naturale ma anche alla sorte di quell’”oggetto misterioso” e sconosciuto che è il Museo de’ Henriquez, il quale – ha sottolineato Miracco – per tanti aspetti potrebbe essere un vero e proprio “luogo dell’anima e dello spirito” di questa Città.”

E mentre bisognerà organizzare una grande mostra sul Lloyd Triestino, sviluppare il Museo del Mare, strutturare nel Salone degli Incanti (ex Pescheria) un vero e proprio Museo della Scienza, ma anche non trascurando l’ipotesi di far nascere un Museo della Letteratura, che grazie ai tanti richiami del ‘900 letterario triestino potrebbe riscuotere un grande successo, e – infine, ma non da ultimo – ben conoscendo le tante potenzialità già espresse da Trieste nel campo teatrale, musicale e del cinema, che potrebbero anch’esse venir molto accresciute con una miglior interconnessione fra i diversi Enti e iniziative, anche in stretta collaborazione con la Regione, ecco che – nuovamente – la “cifra” vincente e necessaria si chiama “coordinamento”. Che non potrà prescindere – ha concluso l’Assessore Miracco – dalla costituzione di un gruppo di lavoro di esperti e specialisti del settore, con il compito primario di “ripensare” l’intero ‘sistema’ museale cittadino, da ogni punto di vista, non solo degli spazi, ma anche concettuale e dei contenuti e ‘messaggi’ peculiari che esso potrà veicolare, in modo nuovo e attrattivo.

Molti, e molto interessanti e propositivi, sono stati al termine gli interventi nel dibattito, di qualificati operatori culturali, studiosi, cittadini desiderosi di dare un contributo alla ripresa comune. Tra gli altri è intervenuto anche l’on. Aris Prodani (M5S), nella sua qualità di Segretario della X Commissione – Attività Produttive, Commercio e Turismo della Camera dei Deputati.