Cultura e Turismo: report di mandato di Edi Kraus e Franco Miracco

[tratto da Rete Civica]

Si è svolto il 7 settembre 2013, alla Sala “Giorgio Costantinides” del Civico Museo Sartorio, anche in questa occasione davanti a un numeroso e “partecipativo” pubblico, il secondo degli “Incontri pubblici tematici della Giunta Municipale con la cittadinanza, in vista del Report di Mandato #2” dell’Amministrazione Cosolini.

Questo nuovo appuntamento, dedicato al tema Cultura e Turismo, volano per la Città, ha visto quali “protagonisti” gli Assessori responsabili dei rispettivi referati Franco Miracco e Edi Kraus. L’incontro, come gli altri di un ciclo che proseguirà fino a metà del mese, si proponeva di “illustrare le cose fatte e quelle che la Giunta si impegna a fare entro la fine del mandato”, tramite una presentazione e un successivo dibattito aperto a tutti: cittadini, associazioni e realtà sociali del territorio, in un’ottica di “trasparenza” e “partecipazione”.

Ha aperto l’Assessore allo Sviluppo Economico e Turismo Edi Kraus che ha introdotto ponendo come dato di base l’alto grado di soddisfazione manifestato dai visitatori che giungono nella nostra città, comunemente e inconfutabilmente rilevato dalle più importanti riviste e agenzie turistiche internazionali. Insomma “Trieste piace” – ha detto Kraus – e le cifre di centinaia di migliaia di turisti (fino a 750 mila presenze nel 2012), con un “trend” in costante crescita nell’ultimo decennio, stanno a dimostrarlo.
In questo quadro – ha proseguito l’Assessore – è cresciuta anche la capacità ricettiva, con significativi aumenti nel decennio 2004-2013 sia delle strutture propriamente alberghiere (da 40 a 54, con i posti letto da 2581 a 3076) sia di quelle, più numerose, “extra-alberghiere” (Bed & Breakfast, locande, affittacamere, residenze ecc., passate da 83 a 144 – cioè quasi raddoppiate -, con posti letto da 1343 a 2138).
Merito questo anche di un più efficace Piano di Marketing turistico che ha saputo meglio distinguere e valorizzare i diversi ambiti del turismo (culturale, crocieristico, congressuale, scolastico ecc.), proponendo nuove “offerte” e nuovi strumenti di comunicazione, anche di alto livello tecnologico, frutto anche della miglior collaborazione fra i diversi Enti e soggetti preposti al settore. Importante per l’incremento dei flussi – ha sostenuto Kraus – anche la più recente concreta intensificazione dei rapporti con le principali nazioni, regioni e città circostanti (ad es. Lubiana, Vienna, Graz).
E ancora, come testimonianza specifica di questo incremento, l’Assessore ha citato i ben 279 mila biglietti d’ingresso nei Musei staccati nel 2012.

Tra i principali obiettivi per l’immediato futuro l’Assessore Kraus ha indicato un ulteriore rafforzamento e miglioramento della promozione – dal potenziamento dell’ente Promotrieste, all’organizzazione di mercatini di alto livello capaci di grande e più diffusa attrattività, alla creazione di “biglietti integrati” per musei, luoghi di richiamo turistico, trasporti marittimi e terrestri (dai battelli nel Golfo al Tram di Opicina, da rilanciare come specifica “attrazione”, e in tal senso Kraus ha nuovamente ribadito l’intendimento di completare nel prossimo anno i lavori di sostituzione dei binari per i quali è già previsto un investimento di 1 milione e 400 mila Euro).
Ancora sarà urgente risolvere l’annoso problema dell’individuazione di un’adeguata area specifica per la sosta dei pullman turistici, mentre si potrebbe sostenere l’introduzione di una ragionevole tassa di soggiorno da utilizzare per un ulteriore rafforzamento degli strumenti di promozione.

Intanto, già si annunciano i prossimi grandi appuntamenti, che non mancheranno di attrarre numeri rilevanti di visitatori: dagli ormai “classici” Barcolana, Bavisela e Trieste Next fino all’auspicata tappa finale del prossimo Giro d’Italia e al già fissato Girone finale del Campionato Mondiale di Pallavolo Femminile (nel settembre 2014).
Ma la capacità attrattiva nostra più importante, e da non dimenticare mai – ha concluso Kraus – è forse quella di saper essere più che mai accoglienti e ospitali, col sorriso e la gentilezza, per un “turismo più umano” dove conta anche quel dialogo tra cittadini, esercenti e ospiti che molti hanno testimoniato essere qui ancora vivo, diversamente da altre località anche di massimo rilievo turistico dove il turismo è ormai solo un ‘turistificio’, un’industria dove tutto si consuma in velocità, senza la possibilità di entrare in contatto con una più profonda “anima” del luogo e dei suoi abitanti.

Collegando – come nelle premesse dell’incontro – turismo e cultura, l’Assessore Franco Miracco ha quindi svolto un intervento di ampio inquadramento dell’attuale “condizione” della cultura a Trieste e delle sue istituzioni, nonché sulle principali necessità per una sua miglior organizzazione e rilancio.
Un’analisi che è partita dalla consapevolezza di possedere, come città, molti “scrigni preziosi” fin qui poco valorizzati, come ad esempio il Museo Orientale – che però almeno noi abbiamo recentemente riaperto, mentre in città ben più importanti come Venezia collezioni simili giacciono nei depositi -; e molte attrattive specifiche e del tutto peculiari come i piccoli Musei o le diverse iniziative dedicate ai grandi della letteratura del ‘900 (Svevo, Joyce, Saba, Tomizza), o le strutture espressamente rivolte a momenti e “passaggi” storici fondamentali (come il Museo del Risorgimento o quello di Storia Patria, per non parlare delle Collezioni de’ Henriquez “che oggi sono poco più di un fantasma”) che non sono state fin qui “promosse” come invece si sarebbe potuto in una città che – anche per la sua posizione geografica particolare e per le intense e drammatiche vicende vissute – proprio dall’interesse per la Storia dovrebbe trarre una capacità di maggior richiamo; per non dimenticare la forza attrattiva insita nell’aspetto composito e plurireligioso di Trieste, anche questo potenzialmente meglio organizzabile e “presentabile” all’esterno; e per non parlare – infine – del “nodo” Miramare “che – ha detto Miracco – deve venir recuperato a tutti i costi!”

“Molte buone cose si sono fatte – e il gradimento di cittadini e turisti lo sta a certificare -: dalle riuscite esposizioni in corso al Gopcevic su “Trieste 1913”, anticipazioni di quanto dovremo poter fare per il fondamentale Centenario del 1914 – ha detto l’Assessore -, dove proprio Trieste (che in quell’anno entrò in guerra sotto la bandiera dell’Impero, l’Italia entro nel conflitto solo l’anno dopo, n.d.r.) non potrà non esserci!”; fino a un Bloomsday joyciano di grande successo, anche nei collegamenti a livello internazionale, o ad alcune importanti mostre e iniziative di alto livello tenute alla Risiera di San Sabba; o alla graditissima idea di “Museo Casa Mia” con l’ingresso gratuito di tutti i residenti a Trieste, fonte di grande interesse, riscoperta e riavvicinamento alle sedi culturali cittadine, e all’allungamento d’orario di diverse sedi, specie bibliotecarie, con il risultato ad esempio di un’Emeroteca sempre affollata anche nelle tarde ore serali.”

“Ma – ha osservato Miracco -, soprattutto tenendo presente di trovarci in una città che, proprio per la sua “natura” e storia, è di per sé ricca di preziosi “depositi”, collezioni e patrimoni artistici e documentari, anche familiari e personali, che rischiano di venir dispersi o potrebbero viceversa venir felicemente recuperati ove le Istituzioni si dimostrino affidabili, all’”altezza del compito” ma anche in disponibilità di spazi, ecco che fondamentale diventa la capacità di un’indispensabile maggior organizzazione, sintonia e coordinamento tra le diverse istituzioni, enti, realtà associative.”

“Una efficace politica culturale è fatta innanzitutto di convergenze e collaborazioni – ha rimarcato Miracco – e ‘coordinamento’ e ‘programmazione’ devono essere per il prossimo futuro la nostra strada maestra. Anche perché dovranno venir raggiunti obiettivi e risolti nodi non di poco spessore: dal portar a termine quanto prima il restauro di Palazzo Biserini (Biblioteca Civica) alla scelta – altro “punto” decisivo quanto a definizione degli ambiti e dei contenuti – di come configurare i grandi spazi del Polo di via Cumano, non solo riguardo alle prospettive del Museo di Storia Naturale ma anche alla sorte di quell’”oggetto misterioso” e sconosciuto che è il Museo de’ Henriquez, il quale – ha sottolineato Miracco – per tanti aspetti potrebbe essere un vero e proprio “luogo dell’anima e dello spirito” di questa Città.”

E mentre bisognerà organizzare una grande mostra sul Lloyd Triestino, sviluppare il Museo del Mare, strutturare nel Salone degli Incanti (ex Pescheria) un vero e proprio Museo della Scienza, ma anche non trascurando l’ipotesi di far nascere un Museo della Letteratura, che grazie ai tanti richiami del ‘900 letterario triestino potrebbe riscuotere un grande successo, e – infine, ma non da ultimo – ben conoscendo le tante potenzialità già espresse da Trieste nel campo teatrale, musicale e del cinema, che potrebbero anch’esse venir molto accresciute con una miglior interconnessione fra i diversi Enti e iniziative, anche in stretta collaborazione con la Regione, ecco che – nuovamente – la “cifra” vincente e necessaria si chiama “coordinamento”. Che non potrà prescindere – ha concluso l’Assessore Miracco – dalla costituzione di un gruppo di lavoro di esperti e specialisti del settore, con il compito primario di “ripensare” l’intero ‘sistema’ museale cittadino, da ogni punto di vista, non solo degli spazi, ma anche concettuale e dei contenuti e ‘messaggi’ peculiari che esso potrà veicolare, in modo nuovo e attrattivo.

Molti, e molto interessanti e propositivi, sono stati al termine gli interventi nel dibattito, di qualificati operatori culturali, studiosi, cittadini desiderosi di dare un contributo alla ripresa comune. Tra gli altri è intervenuto anche l’on. Aris Prodani (M5S), nella sua qualità di Segretario della X Commissione – Attività Produttive, Commercio e Turismo della Camera dei Deputati.

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