Cosolini risponde a Dipiazza – «Rating comunale positivo grazie a una pressione fiscale elevatissima»

«Il Sindaco Dipiazza ha l’abitudine di usare i parametri che gli servono e dimenticare tutti gli altri. Il rating dell’azienda-Comune – certo positivo – è il risultato di una pressione fiscale elevatissima, con Irpef e Tarsu ai massimi livelli, a fronte di poche opere pubbliche realizzate. Un segnale allarmante di sostanziale immobilismo. La ricchezza e la virtuosità di un Comune non si misura sul “conto in banca”, ma sulla capacità di fornire servizi ai cittadini.
Adagiarsi sulla qualità del presente, che spesso è prodotto dal passato, vuol dire dimenticare di investire sulla qualità del futuro.
Con buona pace di Dipiazza non sono vissuto a New York, ma nella città che amo e che vorrei più grande e migliore nel futuro»

Cosolini agli imprenditori:«La buona politica contribuisce a creare il mercato, mentre oggi troppi progetti sono costretti a gettare la spugna»

Intervenendo a una riunione con un gruppo di imprenditori triestini, il candidato sindaco Roberto Cosolini usa una metafora pugilistica per definire la situazione economica che sta passando la nostra città:«Coloro che vogliono investire a Trieste gettano la spugna proprio come i pugili dopo aver ricevuto una scarica di cazzotti che si chiamano rallentamenti, palleggiamenti, rinvii. E poco importa se questo sia dovuto alla manifesta incapacità di governare del centro destra o siano proprio le tante divisioni che hanno caratterizzato e continuano a caratterizzare l’amministrazione della città a determinare questo tipo di scelta. I triestini sono stufi di questa cattiva politica che non decide, blandisce, poi rinvia, dopo magari insabbia o addirittura cambia repentinamente parere».
Cosolini parla dell’ultimo caso dei centri monomarca e delle tante, troppe situazioni che hanno fatto questa fine; l’elenco è lungo «e si tratta di investimenti mancati e posti di lavoro persi» conclude il candidato del centro sinistra.
«C’è bisogno di buona politica per Trieste» afferma Cosolini «di politica che esamina i progetti, li valuta e, se portano ricchezza economica e sociale, li aiuta a realizzarsi. Ma la buona politica è anche quella che sa dire di no motivando i no responsabilmente e non nascondendosi. E’ questa l’unica via per creare a Trieste il mercato, quello vero; non quello che vede alcune imprese “premiate” o “punite” in base alla loro vicinanza ai centri di potere. Nel mio programma c’è grande attenzione alle esigenze delle imprese e ci sono impegni precisi in questo senso. Semplificare la burocrazia di regolamenti e procedure, istituire istruttorie e sportelli unici nel rapporto tra l’impresa e i vari enti competenti oppure la messa a disposizione di spazi modulari ricavati all’interno di immobili non utilizzati per favorire lo start up di progetti ideati da giovani non sono che tre esempi».

Roberto Cosolini sulla vicenda Generali: “da Tondo e Berlusconi reazione ipocrita e irrispettosa”

Trovo particolarmente ipocrita e del tutto irrispettosa la reazione prima del Governatore Renzo Tondo, poi del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a proposito della vicenda Generali: evidentemente si continua a pensare che la politica debba determinare la vita e le scelte aziendali. Generali ancora una volta dà lezione di sobrietà, rigore e rispetto integrale della missione societaria.

Roberto Cosolini

Cosolini sull’addizionale IRPEF: “se vinco, esonero i redditi più bassi”

«Con l’approvazione del bilancio 2011 il Comune può e deve esonerare i redditi inferiori a 10.000 Euro dall’addizionale sull’IRPEF». A richiederlo è Roberto Cosolini, candidato sindaco del centrosinistra che aggiunge:«L’esonero dei redditi bassi è, da un lato, una misura necessaria per ridurre la pressione fiscale sulle fasce più deboli e, dall’altro, uno strumento concreto per corrispondere ad un’esigenza di equità nel patto tra pubblico e cittadini, che deve basarsi sulla contribuzione dei cittadini al costo dei servizi pubblici secondo un principio progressivo basato sulla capacità reddituale. Esonerare quindi la fascia più bassa dei redditi è una misura di giustizia sociale necessaria e sostenibile, tanto più in questi tempi di crisi».
A beneficiare della proposta sarebbero 7157 persone.
Cosolini non guarda però solo alle fasce di reddito più basse, che a Trieste risultano drammaticamente in aumento. «Oggi tutti i residenti pagano indistintamente l’aliquota massima prevista dalla legge» spiega il candidato «ma una giunta che punta al miglioramento della qualità della vita dei propri cittadini non può prescindere dall’introdurre una differenziazione delle aliquote per scaglioni di reddito e composizione delle famiglie».