ANCHE IN FVG ARRIVA LO PSICOLOGO DI BASE

In questi tempi così difficili la salute mentale di tutti noi è messa a durissima prova. Non è questa la nostra normalità. Il sistema sanitario pubblico non è più in grado di rispondere alla domanda crescente di assistenza psicologica, per questo il collega Honsel ed io abbiamo chiesto l’introduzione dello psicologo di base.
Questa nuova figura sarà inserita all’interno della Sanità pubblica territoriale e opererà all’interno delle case di Comunità, ovvero i distretti sanitari previsti dal PNRR. Gli psicologi potranno essere dipendenti pubblici, ma anche professionisti che verranno contrattualizzati pur rimanendo in libera professione. Il servizio sarà ovviamente pubblico.
A seguire il testo della mozione:

Mozione n. 306

<<Introduzione del servizio dello psicologo delle cure primarie, azioni a sostegno dell’intercettazione dei disturbi psicologici e dei bisogni di benessere psicologico dei cittadini e del potenziamento dei dipartimenti di salute mentale>>

PREMESSO CHE:

– il quadro che l’OMS dipinge nel documento “WHO, Strengthning and adjusting public health measures throughout the COVID-19 transition phases, 24th April 2020” sull’impatto sociale ed economico a livello globale, è suggestivo: viene descritto nel susseguirsi di tre fasi, non necessariamente coincidenti temporalmente con le fasi pandemiche, che vanno ad investigare gli effetti sul lavoro, sulla violenza, sulla povertà, sulla fragilità del contesto e più in generale sulla salute; la pandemia ha avuto un impatto estremamente preoccupante sulle persone; l’isolamento sociale, il terrore del contagio e la perdita dei familiari sono aggravati dall’angoscia della possibilità di perdita del reddito e spesso del lavoro; l’impatto sociale ed economico nelle varie fasi della pandemia, ha prodotto degli esiti ingravescenti sulla salute delle persone. Per quanto attiene all’ambito del lavoro, nella fase uno c’è stato un aumento del rischio della povertà dovuto alla possibile perdita dell’occupazione; durante la fase due si è verificato un aumento del rischio di disoccupazione; la fase tre, a seguito dei possibili svantaggi dovuti alla precaria frequenza scolastica, preannuncia a lungo termine un aumento della disoccupazione dovuta alla povertà culturale, conseguenza della precaria frequenza scolastica. Riguardo alla violenza, nella fase uno, tra le altre cose, si è assistito ad un aumento della violenza di genere e del consumo di alcool; nella fase due, si è assistito alla perdita dell’uguaglianza di genere, all’aumento della criminalità dello stigma e della xenofobia. La povertà, nelle varie fasi è destinata ad aumentare come conseguenza della precarietà dell’impiego, dell’aumento della disoccupazione e perdita del lavoro che vanno a colpire le fasce più deboli della popolazione. Nell’ambito della salute si rileva un aumento della mortalità e della morbilità evitabili tra i soggetti appartenenti alle fasce più a rischio e un aumento dei livelli di stress e di ansia; nella fase due, un aumento del rischio di azioni suicidarie, un aumento delle ospedalizzazioni evitabili, un aumento dello stress nelle persone che si ripercuote all’interno dell’ambito dei rapporti familiari e delle relazioni sociali e infine, nella fase tre, l’inevitabile aumento delle disuguaglianze in salute nelle varie aree geografiche che conducono inevitabilmente ad un aumento delle patologie croniche;

– la fragilità del contesto che si viene a creare riassume tutte le criticità su esposte portando ad un’inevitabile compromissione della coesione sociale; per tentativi o idee di suicidio sono aumentate dal 17% di gennaio 2020 al 45% del totale di gennaio 2021 e sono esplosi, inoltre, i disturbi del comportamento alimentare (solo per l’anoressia si è registrato un incremento del 28% di richieste di aiuto);

– numerose quindi sono le indicazioni che la domanda di interventi psicosociali sta aumentando e aumenterà ulteriormente nei prossimi mesi e anni, alla luce degli effetti psicologici che la pandemia ha ingenerato e ingenererà sugli individui, in particolare sui giovani e sulle persone psicologicamente più fragili o più esposte alla crisi economica derivante dall’emergenza sanitaria;

PREMESSO ALTRESÌ CHE:

– i nuovi Livelli essenziali di assistenza prevedono che: <<nell’ambito dell’assistenza sanitaria di base, il Servizio sanitario nazionale garantisce, attraverso i propri servizi ed attraverso i medici ed i pediatri convenzionati, la gestione ambulatoriale e domiciliare delle patologie acute e croniche secondo la migliore pratica ed in accordo con il malato, inclusi gli interventi e le azioni di promozione e di tutela globale della salute>> e già diverse regioni hanno attivato positive sperimentazioni concernenti l’istituzione della figura/servizio dello Psicologo delle Cure Primarie;

– il Coordinamento nazionale per la salute mentale ha richiamato più volte l’attenzione delle istituzioni sulla necessità di rafforzare la rete dei servizi pubblici, evidenziando l’urgenza di adottare piani d’azione per i disturbi emotivi comuni e potenziare, alla luce del malessere psichico diffuso (sintomi ansiosi, depressivi, comportamentali – specie nella fascia d’età giovanile/adolescenziale), la rete dei servizi sanitari dedicati alla salute mentale, territoriali, della medicina generale e specialistica, con particolare attenzione ai servizi da attivare per la salute mentale dell’infanzia e dell’adolescenza, oltre che adottare iniziative per sopperire alla carenza endemica di specialisti (che vengono collocati a riposo e non sostituiti) con nuove dotazioni di personale per tutte le tipologie e le strutture, mediante l’impiego di personale sanitario specializzato nonché di psichiatri, psicologi e psicoterapeuti;

– la pandemia, evento drammatico e straordinario, ha messo in luce la fragilità delle reti territoriali che vanno ripensate tenendo conto degli eventi vissuti;

CONSIDERATO CHE:

– alcune regioni italiane (Campania, Toscana, Lombardia, Puglia, Lazio) hanno istituito con leggi regionali il servizio di psicologia e delle cure primarie;

– il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi nella seduta del 28.01.2022, ha approvato il documento “Contributo per le iniziative regionali inerenti il servizio di psicologia di cure primarie nelle aziende sanitarie locali” il quale consiste in un razionale dove vengono citati i LEA contenuti nel DPCM 12 gennaio 2017, nell’ambito dell’assistenza sanitaria di base e tutto quanto emerso dalla pandemia e quanto indicato dal Piano Nazionale della Cronicità;

– il Consiglio Nazionale Psicologi ha prodotto il report del Gruppo di Lavoro (GDL) sul tema “Psicologo cure primarie” redatto durante la consigliatura 2014-2020;

CONSIDERATO INOLTRE CHE

all’articolo 20-bis del decreto-legge 28 ottobre 2020, n. 137 (Ulteriori misure urgenti in materia di tutela della salute, sostegno ai lavoratori e alle imprese, giustizia e sicurezza, connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19), convertito, con modificazioni, nella legge 18 dicembre 2020, n. 176, secondo cui, <<al fine di garantire la salute e il benessere psicologico individuale e collettivo nell’eccezionale situazione causata dall’epidemia da COVID-19 e di assicurare le prestazioni psicologiche, anche domiciliari, ai cittadini e agli operatori sanitari, di ottimizzare e razionalizzare le risorse professionali degli psicologi dipendenti e convenzionati nonché di garantire le attività previste dai livelli essenziali di assistenza (LEA) ai fini dell’applicazione della direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri del 13 giugno 2006, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 200 del 29 agosto 2006, le aziende sanitarie e gli altri enti del Servizio sanitario nazionale possono organizzare l’attività degli psicologi in un’unica funzione aziendale>>;

DATO ATTO CHE

dagli incontri avvenuti con il Presidente dell’Ordine degli Psicologi del FVG e della riunione con i rappresentanti sindacali SUMAI (Sindacato Unico Medicina Ambulatoriale Italiana), è stato condiviso di istituire un tavolo tecnico interdisciplinare a livello regionale, coordinato dalla Direzione centrale salute, politiche sociali e disabilità, in cui sia prevista anche la presenza di un rappresentante dell’Ordine degli Psicologi e un rappresentante sindacale SUMAI, per affrontare i ruoli e i compiti dello psicologo nel Servizio Sanitario Regionale;

Tutto ciò premesso

impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale a:

1) istituire nelle case di comunità ambulatori di primo livello di assistenza psicologica, in cui operino psicologi delle cure primarie atti a soddisfare i bisogni espressi e/o inespressi dai cittadini di tutte le fasce d’età, che in quest’epoca più che mai, si rivelano particolarmente cogenti;

2) istituire in Direzione centrale salute, politiche sociali e disabilità, un apposito Tavolo tecnico regionale interdisciplinare, in cui sia prevista anche la presenza di un rappresentante dell’Ordine degli Psicologi e un rappresentante sindacale SUMAI, per valorizzare il ruolo e i compiti dello psicologo nel Servizio Sanitario Regionale tenendo conto delle misure già anticipate dal Ministro della Salute;

3) prevedere che i su citati ambulatori rivestano le funzioni di prevenzione, supporto alla risoluzione dei bisogni delle persone fragili, supporto e sostegno alla persona;

4) prevedere che l’operato dello psicologo dell’ambulatorio delle cure primarie agisca in sinergia e integrazione con gli altri operatori sanitari dei servizi presenti sul territorio (consultorio, ambito, Dipartimenti di Salute Mentale, e in particolare, Medici di Medicina Generale e Pediatri di Libera Scelta) per la rilevazione del disagio e, quando necessario, la presa in carico della persona;

5) prevedere che l’accesso all’ambulatorio possa avvenire direttamente da parte dell’utente oppure su richiesta e segnalazione degli altri professionisti.

LAVORI PREPARATORI

Mozione n. 306

– d’iniziativa dei consiglieri Honsell e Cosolini;

– presentata alla Presidenza il giorno 28/01/2022;

– aggiunta la firma dai consiglieri del gruppo “Movimento 5 Stelle” e del gruppo “Patto per

l’Autonomia” in data 01/02/2022;

– esaminata dal Consiglio regionale nelle sedute del 01/02/2022, unitamente all’abbinata

Mozione n. 270 d’iniziativa del consigliere Ussai, poi ritirata dal proponente, e del

24/02/2022 e, in quest’ultima, approvata all’unanimità nel testo interamente sostitutivo

proposto dai consiglieri Piccin, Honsell, Cosolini, Moras, Morandini, Giacomelli e sottoscritto

da tutti i Consiglieri.

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