Sulla grave situazione delle sedi INPS regionali

Mettiamoci nei panni di un pensionato, magari non digitalizzato, magari addirittura senza computer o senza figli, nipoti, amici che possano assisterlo nelle pratiche online.
A Trieste, lo sappiamo, i pensionati non mancano. E che ci crediate o no sono in moltissimi quelli che non smanettano sul proprio smartphone. Ecco l’epopea che stanno affrontando tutti loro:
Da anni non anni ricevono dall’INPS comunicazioni cartacee riguardo alle proprie pensioni; questo significa che – ad esempio – se l’importo varia non hanno modo di sapere perché, se non con procedure per molto complesse.
Da 2 anni, con l’arrivo dello SPID la sfida si è ulteriormente complicata. Ricordate il controsenso del meccanismo “se non disponi dell’accesso informatico puoi venire in posta ad attivare lo SPID, ma per farlo ti servirà accedere alle tue mail”?
Poi è arrivata la pandemia e la difficoltà di accesso alle strutture fisiche dell’INPS si è ovviamente aggravata.
Senza considerare poi che il personale nella sede INPS di Trieste si è ridotto del 60% negli ultimi 10 anni e che i servizi erogati dall’unico impiegato INPS della sede di Trieste sono molti, mica solamente relativi alle pensioni.
A Trieste, sono moltissimi i pensionati in difficoltà, in evidente difficoltà. Sono assolutamente favorevole alla transizione digitale, ma questo non può significare lasciare indietro parte della popolazione.
Invito il Presidente Fedriga ad affrontare la situazione, a supportare le sedi INPS locali e a garantire l’accesso ai servizi a tutti i cittadini indistintamente. Inoltre, gli suggerisco di risolvere il problema alla base, magari usando fondi del PNRR per un progetto di alfabetizzazione digitale della popolazione del FVG. L’ho fatto con una mozione, a seguire il testo completo.

Mozione n. 303

Sulla grave situazione delle sedi INPS regionali

Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia

PREMESSO che da oltre sei anni sono state soppresse le comunicazioni cartacee inviate ai pensionati relative ai dati delle prestazioni pensionistiche e che sono stati resi accessibili solo in modalità online sul sito internet dell’Istituto dopo apposita procedura di rilascio di apposito PIN, come peraltro succede per gran parte delle altre prestazioni erogate;

CONSIDERATO che anche nella nostra regione il numero delle persone pensionate che riescono ad accedere online ai servizi erogabili è di gran lunga inferiore al numero complessivo dei pensionati per evidenti difficoltà logistiche e di accesso informatico, comportando una grave difficoltà a reperire le informazioni sugli importi ricevuti, sulle variazioni degli stessi e sulla tassazione, sia per quanto riguarda l’Irpef nazionale, sia soprattutto per quanto riguarda le addizionali regionali e comunali;

RITENUTO che il successivo passaggio dal PIN Inps allo SPID, avvenuto dal 1° ottobre 2020, ha reso ancora più difficile l’accesso da parte dei pensionati ai propri cedolini di pensione e agli altri servizi online visto che è un sistema di identificazione più complesso ancorché più sicuro e che comporterà un ulteriore un forte divario digitale tra i pensionati e il resto della popolazione;

RILEVATO altresì che negli ultimi due anni si è aggravata la difficoltà di accesso fisico alle strutture INPS regionali per poter ottenere informazioni e documenti vista la limitazione conseguente alla emergenza sanitaria e alla riduzione del personale presente nelle sedi locali;

VERIFICATO per esempio che il personale in servizio presso la sede INPS di Trieste dal 2010 al 2021 si è ridotto di più del 50%, passando da 150 a 69 unità in organico, che negli ultimi 10 anni sono state assunte solo tre persone e che rispetto alle nuove assunzioni del 2020 nessuno dei nuovi assunti è stato avviato alla sede di Trieste e la stessa Regione FVG ha avuto un numero esiguo di inserimenti lavorativi pari a 20 unità, rappresentando solo lo 0,6% delle risorse acquisite dall’INPS in tutta Italia;

ATTESO che la situazione del personale a Trieste e nelle altre sedi territoriali del Friuli Venezia Giulia è fortemente critica, situazione aggravata dall’incremento esponenziale delle prestazioni (in particolare NASPI e CIG) degli ultimi anni dovuti all’emergenza economica legata alla pandemia da Covid;

RILEVATO che spesso i prodotti/servizi che l’INPS deve erogare (quali quelli ad esempio delle pensioni di invalidità, degli assegni sociali o delle cessioni del quinto delle pensioni) sono presidiati da un solo impiegato e che la sede di Trieste, oltre ai servizi di calcolo ed erogazione delle pensioni e della disoccupazione, cura i trattamenti di malattia del personale marittimo, la matricola centrale di Fincantieri ed Assicurazioni Generali, le pensioni estere liquidate nell’ex Jugoslavia e nei Balcani.

Tutto ciò premesso

impegna il Presidente della Regione

1) ad attivarsi presso la Direzione Generale dell’INPS per risolvere le criticità sopra evidenziate e presenti ormai da diversi anni, che limitano di molto i servizi erogabili da INPS FVG, anche assicurando un supporto alle sedi regionali INPS in termini di personale e di apporto organizzativo-tecnologico, qualora ritenuto necessario e praticabile, al fine di assicurare adeguati servizi ai cittadini con particolare riferimento a quelle persone con grave difficoltà ad accedere ai servizi in modalità digitale, e nel contempo a mettere in campo un progetto di alfabetizzazione digitale della popolazione del Friuli Venezia Giulia anche utilizzando le risorse messe a disposizione dal PNRR.

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