ATTO AZIENDALE ASUGI, DIFENDIAMO LA SANITÀ TERRITORIALE

Abbiamo ottenuto qualche risultato, ma la strada è lunga.
Breve riassunto delle puntate precedenti: il collega Andrea Ussai (M5S) ed io facciamo fronte comune nel tentativo di contrastare alcune novità presenti nella bozza del nuovo Atto aziendale di Asugi, in difesa della sanità territoriale.
Durante la conferenza stampa di questa mattina abbiamo preso atto che la nuova bozza presenta alcune migliorie rispetto alla precedente.
Purtroppo però c’è poco da festeggiare: a mio avviso si tratta di semplice buon senso rendersi conto che in un’epoca in cui il diffondersi di malessere sta portando alla crescita delle patologie, ridurre i centri di salute mentale e i relativi servizi sarebbe semplicemente folle.
Preso atto di questa “revisione” ci siamo concentrati sui prossimi obiettivi.
1. Contrastare la volontà di ridurre i distretti sanitari nell’area giuliana da 4 a 2. Riteniamo sia un taglio eccessivamente pesante anche perché la bozza prevede di svuotare i distretti rimanenti di alcune funzioni operative: gli assistiti si troverebbero nella gravosa situazione di doversi rivolgere altrove per alcune prestazioni. Ciò creerebbe difficoltà, rallentamenti e la perdita della visione di insieme nel percorso di cura e assistenza ai pazienti. È proprio questo infatti il senso dei distretti.
2. La nuova bozza di Atto Aziendale cita le Case di Comunità e gli Ospedali di comunità, strutture sanitarie previste dal PNRR. Peccato che non dica nulla sulla loro organizzazione interna, rimandando il tutto ad un atto successivo. Ci pare che sia proprio questo il momento di chiarire l’organizzazione di strutture così fondamentali: vogliamo aspettare di ricevere i fondi per capire cosa farne o vogliamo cominciare a organizzarci?
3. Insistiamo affinché la struttura dedicata alla dipendenze dell’area giuliana mantenga suddivise le due aree: dipendenze da sostanze legali da un lato e illegali dall’altro. Lo chiedono sia gli ottimi risultati raggiunti che l’hanno resa un’eccellenza sia l’alto numero di pazienti seguiti, 4.000.
Come sempre, vi aggiorno sugli sviluppi.

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