SUPERATI I VINCOLI DEL PATTO DI STABILITÀ PUO’ PARTIRE IL GRANDE CANTIERE DELLA GALLERIA DI MONTEBELLO

Può prendere avvio,  grazie all’ottenuta ”liberazione” dell’opera dai vincoli del Patto di Stabilità, l’iter tecnico-burocratico che poi consentirà – più o meno verso la fine dell’anno – l’atteso inizio dei lavori per la completa ristrutturazione e riqualificazione della Galleria di Montebello una delle strutture di collegamento fondamentali per la viabilità cittadina e per l’accesso alla città.

E’ arrivata in questi giorni la positiva risposta della Presidenza del Consiglio dei Ministri alla lettera inviata dal Sindaco al Presidente Renzi nel giugno dello scorso anno, nella quale si segnalava la Galleria di Montebello quale opera di assoluta necessità e urgenza, bloccata non da lungaggini burocratiche ma dal Patto di Stabilità. Un indispensabile intervento di ristrutturazione di una galleria collocata in una delle tre principali vie di accesso alla città, quella che collega rioni periferici densamente popolati, la zona industriale e uno dei confini con la vicina Slovenia…(ma che) almeno tre o quattro volte all’anno viene chiusa in seguito a cedimenti che vengono rattoppati alla meglio.  Nella lettera, il Sindaco esprimeva il timore di un eventuale e più consistente cedimento e, in quel caso, del conseguente obbligo di chiuderla improvvisamente a tempo indeterminato per gravi motivi si sicurezza non escludendo il rischio di un incidente, e concludeva sottolineando che per questo intervento il Comune di Trieste dispone delle risorse e del progetto pronto, ma a bloccare tutto è la mancanza di ‘spazi di Patto’ per i dieci milioni necessari. Come si diceva, alcuni giorni fa è giunta la positiva comunicazione di “sblocco” dai vincoli del Patto per quest’opera.

L’avvio del cantiere significa raggiungere due obiettivi importanti: far partire l’iter per ridare nuova funzionalità e sicurezza a una struttura essenziale del nostro sistema di viabilità e non veder sfumare i finanziamenti già a suo tempo ottenuti, ma che prevedevano la condizione della partenza dei lavori entro il 2016 e di cui si rischiava concretamente la perdita se i vincoli del Patto di Stabilità non venivano nel frattempo rimossi.

Toccherà infine agli Uffici tecnici del Comune, e in questo caso in particolare di quelli del Servizio Mobilità e Traffico mettere a punto, anche in coordinamento con la Provincia e la Trieste Trasporti – un adeguato progetto di viabilità alternativa, che dovrà puntare in gran parte sull’utilizzo della Grande Viabilità, considerato che i lavori effettivi comporteranno la chiusura totale della Galleria (24 ore su 24) per 360 giorni, in pratica per non meno di un anno, ma l’opera è assolutamente necessaria e indifferibile, anche per scongiurare gravi rischi.

Quanto al costo complessivo (comprendente anche oneri vari e finanziari aggiuntivi) esso sarà di 10 milioni e 900 mila Euro (di cui le “spese vive” per i lavori veri e propri saranno di 8 milioni e 350 mila circa) e sarà coperto per la maggior parte con fondi stanziati dal Ministero dell’Ambiente (4 milioni e 900 mila, di cui si rischiava altrimenti la perdita), dalla Regione FVG (1 milione e 900 mila), con un ulteriore contributo regionale erogato tramite un “mutuo assistito” (3 milioni e 900 mila) e infine con un minimo impegno per il Comune di 157 mila Euro.
Per quanto concerne l’ampia gamma di lavori che saranno tutti eseguiti con i criteri più innovativi e i materiali più moderni, essi comporteranno: il consolidamento generale della struttura della Galleria, anche in linea con le norme antisismiche, il rifacimento completo della volta con la sua impermeabilizzazione e rivestimento con verniciatura fotocatalitica, rifacimento delle corsie e marciapiedi (anche ricavando una pista ciclabile) e del sistema fognario sottostante e di drenaggio e canalizzazione delle acque reflue; la collocazione di un nuovo sistema di aspirazione con rilevazione dell’anidride carbonica, opacimetri e anemometri; un nuovo impianto di illuminazione anche con fonti illuminanti a raggi UV necessarie per attivare le vernici e i rivestimenti “mangia-smog”; l’installazione di sistemi antincendio con idranti collocati su ambo i lati a 150 metri di distanza l’uno dall’altro e rilevamento automatico degli incendi; segnaletica stradale luminosa, impianto di telesorveglianza collegato alla centrale della Polizia municipale. Nell’insieme la Galleria sarà anche molto più salubre con un occhio di riguardo proprio per il traffico pedonale e dei ciclisti che la percorreranno.

In definitiva, ci sono adesso tutte le premesse affinché la Galleria di Montebello, costruita nei difficili e cupi anni di guerra, tra il 1943 e il 1945, lunga ben 725 metri e con un arco della volta che si sviluppa per 23 metri (mentre è di ben 17 mila metri quadrati la sua superficie totale), torni fra non molto a nuova vita.

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