Cosolini a Servola incontra associazioni ambientaliste e sindacati

Presentata la proposta di patto per Servola tra cittadini e lavoratori, siglato un documento presentato dal tavolo tecnico Sicurezza Ambiente Futuro ed Energia

Roberto Cosolini ha incontrato cittadini, sindacati e associazioni ambientaliste nel rione della Ferriera, dove i triestini convivono tra preoccupazioni per la tutela del posto di lavoro, esasperazioni per molestie da polveri, rumori, emissioni maleodoranti, e preoccupazioni per la salute. Cosolini ha illustrato una proposta per un patto per Servola, Chiarbola e Valmaura, elaborata in seno alla coalizione. Questo patto, di cui si farà garante il Sindaco e che dovrà coinvolgere Regione e Stato insieme agli abitanti e ai lavoratori, dovrà in primo luogo farsi carico di individuare gli ammortizzatori sociali per i lavoratori interessati dalla chiusura della Servola, sia in termini di reddito che in termini di riqualificazione professionale. Dovrà poi negoziare con la Sertubi e l’indotto della Servola le scelte che consentano, anche dopo la chiusura del siderurgico, di mantenere la propria capacità produttiva, salvaguardando i livelli occupazionali. Dovrà individuare con l’Autorità portuale le destinazioni d’uso dell’area della Servola, che dovranno essere in toto portuali e logistico-industriali, escludendo in modo tassativo nuove operazioni di speculazione immobiliare. Il patto dovrà infine avviare la reindustrializzazione dell’area attraendo nuovi investimenti industriali, guardando in particolare ad un distretto delle energie alternative e rinnovabili. Nel patto è inclusa l’istituzione di una conferenza pubblica periodica per l’illustrazione dello stato di salute e dell’ambiente nella città. E’ stata inoltre prospettata, entro pochi mesi dall’insediamento del nuovo sindaco, l’istituzione di una consulta tecnica per l’ambiente, costituita da rappresentanti competenti di enti di ricerca, associazioni ambientaliste, professioni e cittadini, e di un gruppo di lavoro per l’identificazione e la proposta di scenari concreti di reindustrializzazione, per la conservazione dei posti di lavoro. Le persone coinvolte dalla coalizione per Cosolini hanno instaurato un rapporto di dialogo con i cittadini presenti, entrando nel merito dei problemi.
Cosolini ha siglato anche un documento elaborato dal gruppo SAFE, tavolo tecnico non istituzionale sui temi della tutela di sicurezza, ambiente, riconversione industriale, costituito da sindacati, associazioni, ambientaliste e comitati cittadini.

La dichiarazione di Roberto Cosolini alla conferenza stampa promossa dall’Associazione NoSMOG

Sabato 9 aprile Roberto Cosolini ha partecipato alla conferenza stampa indetta dall’Associazione NoSMOG per presentare il lavoro svolto e domandare ai candidati sindaco quali soluzioni hanno in mente per risolvere il problema dell’inquinamento della zona.
Ecco la sintesi della risposta di Roberto Cosolini
«Mi impegno a lavorare duramente per stabilire e attuare un accordo di programma che garantisca il superamento dell’attività siderurgica della Ferriera, la riqualificazione ambientale e la riconversione del sito, puntando così non solo a non perdere, ma – se possibile – ad aumentare i posti di lavoro. Il tavolo per la concertazione non può essere indetto ogni sei mesi, ma dev’essere un impegno costante e quotidiano.
Nell’immediato è necessario condividere con Azienda Sanitaria e Arpa i risultati delle rilevazioni effettuate per avere un continuo monitoraggio dello “stato di salute” dell’aria a Servola e nei rioni limitrofi.
Per parte mia, la porta del Sindaco è una porta aperta ai cittadini e alle associazioni come NoSmog, che ha dimostrato di saper operare seriamente e al di fuori delle strumentalizzazioni.
Le responsabilità politiche davanti alla Ferriera devono essere condivise da tutti i partiti. E’ inutile rimpallarsi le accuse di colpevolezza di una situazione ormai preoccupante senza rendersi conto che ne va della salute dei cittadini».

Cosolini al ministro Prestigiacomo: “Rigassificatore? Si pensi piuttosto al sito inquinato”

Il Ministro Prestigiacomo spinge sulla rapida realizzazione di un rigassificatore, anzi di due, e non pone alcun limite a un terzo in acque slovene, mentre la popolazione di Trieste non ha avuto mai modo di veder chiarite le lecite e forti preoccupazioni sull’impatto dell’impianto di Zaule. E’ bene ricordare al Ministro che al di là delle autorizzazioni amministrative talora sbrigative, impianti di questo genere non si possono realizzare senza il consenso della popolazione interessata. La prospettiva di uno snaturamento del nostro Golfo con la proliferazione di rigassificatori come fossero allevamenti ittici non può essere condivisa dai triestini, che sono i primi a dover essere informati delle effettive conseguenze dell’impatto di una tale opera. Sono peraltro molto preoccupato dall’idea di costruire più impianti di questo genere in un Golfo dalle dimensioni limitate come il nostro, soprattutto quando le soluzioni possono essere trovate con un tavolo congiunto italo-sloveno.
Forse il Ministro dell’Ambiente farebbe bene a dedicare maggiore attenzione al problema del sito inquinato, che blocca qualsiasi prospettiva per le attività produttive di Trieste e per il quale finora sono arrivare dal Ministero solo proposte inaccettabili. Non vorrei che i fondi ministeriali per le bonifiche andassero solo a territori più “vicini” al Ministro Prestigiacomo e il nostro territorio continuasse a languire.
Invito pertanto il Ministro a venire a Trieste per sentire le preoccupazioni dei cittadini e discutere di rigassificatore in maniera trasparente con tutte le componenti interessate, provando a dare risposte efficaci, se ne è capace. Sarebbe occasione importante per prendere magari anche qualche impegno sul sito inquinato. Se viene, però, eviti di fare come il collega Matteoli che ai primi di ottobre del 2009 annunciava solennemente a Trieste che a giorni sarebbero arrivati i finanziamenti del Cipe per la piattaforma logistica.

Roberto Cosolini