Park Audace, Eataly e Piano del Traffico: la Trieste che cambia

Non è il caso di esaltarsi e quindi di sottovalutare la crisi profonda che stiamo attraversando ma, poiché è bene anche evitare vittimismi e frustrazione che certo non favoriscono capacità di reazione, alcuni segnali per questa città vanno a mio avviso considerati, vuoi perché in qualche misura premiano la fatica di un lavoro quotidiano vuoi perché testimoniano di un’attenzione che viene rivolta a Trieste e alle sue potenzialità e di cui talora non ci rendiamo conto.

eataly-frontVediamoli: un imprenditore come Oscar Farinetti, con un marchio di grande successo internazionale come Eataly, investe su Trieste a aprirà un suo centro al Magazzino Vini. Lavoro, attrattività turistica, un elemento in più per la progressiva valorizzazione del lungomare: questo è l’apporto che Farinetti, che fin dalla sua prima visita più di un anno fa era convinto di questa piazza , darà alla città di Trieste.

È giusto poi essere prudenti ma dopo anni di chiacchiere, di annunci elettorali nel 2001, nel 2006, nel 2008 oggi, forse proprio nel momento in cui tutto era più difficile, l’impegno delle Istituzioni e il progetto di un industriale vero e serio come Arvedi possono rappresentare la svolta per Servola: lo dico ben conoscendo l’esasperazione fra molti cittadini per la situazione ambientale per cui fin dal primo contatto ho rappresentato ad Arvedi la necessità di una proposta industriale che però mettesse al primo punto il progressivo, misurabile miglioramento dell’impatto ambientale e mi pare che su questo Arvedi sia stato poi chiaro: certo vedremo i fatti, e li misureremo con attenzione e rigore, non dando nulla per scontato, però ho la sensazione che potrebbe essere la svolta.

Certo non è la riconversione totale che sarebbe piaciuta a tutti per la quale però oggi non ci sono i soldi pubblici né gli strumenti per garantire lavoro e reddito a centinaia di lavoratori.

E allora ben venga oggi una siderurgia se rispettosa dell’ambiente e della salute e se un domani può puntare soprattutto sullo sviluppo logistico di parte di quell’area e quindi su una progressiva riconversione. Arvedi non è apparso per caso, bensì nell’ambito delle manifestazioni di interesse raccolte nei mesi scorsi dall’incaricato del Comune, e ha trovato istituzioni pronte al confronto.

1098234_685330551480594_3474214_n

Veniamo al Park Audace e al via libera del Consiglio Comunale: un’infrastruttura moderna di Park sotterraneo al servizio dell’asse di viabilità fondamentale delle Rive, al servizio in particolare di visitatori e turisti, consentirà di rendere su quell’asse più fluida la ricerca di parcheggio, di liberare lungomare dalle auto in sosta, porta 40 milioni di investimento privato (per qualcuno questo è un problema, per chi pensa che la città ha bisogno di attrarli e non di cacciarli più via gli investimenti invece non lo è….) e non è assolutamente in contraddizione, come qualcuno si ostina a dire, con un  PGTU che privilegia trasporto pubblico, pedonalizzazione, ciclabilità: basta guardare città europee dove su queste scelte di mobilita sono arrivati prima, a Lubiana, in Austria o in Germania, ma dove i parcheggi li hanno fatti (nella capitale slovena sotto la piazza più importante…) soprattutto per favorire i flussi dall’esterno.

trenoInfine abbiamo annunciato, insieme con Debora Serracchiani, i primi frutti di un lavoro di squadra per superare l’isolamento di Trieste: il 2 maggio avevo promosso un incontro con Mauro Moretti per FS, Gabriele Galateri per Generali, Bettina Corves  Wunderer per Allianz e Sergio Razeto per Confindustria: all’odg il miglioramento della tratta ferroviaria Trieste Milano. Avevamo incontrato anche Serracchiani, nel frattempo appena insediatasi. Con Serracchiani e Moretti abbiamo lavorato e oggi c’è un primo risultato (poi cercheremo di raggiungere altri obiettivi in questo ambito…): un treno in più, più veloce di 40 minuti rispetto al più rapido degli esistenti, che consentirà  di risparmiare quasi un’ora e mezza di viaggio complessivamente ma anche di avere a Milano una giornata piena di quasi 10 ore e non le striminzite 7 che un arrivo alle 11 e una partenza per il ritorno alle 18 consentono attualmente.

Dico queste cose, e ritorno alla premessa, non perché ignori e sottovaluti i problemi e le tante cose da fare ma perché è giusto evidenziare come valga la pena di lavorare per questa città, per le sue potenzialità , con pazienza e concretezza ma anche con la convinzione che ce la possiamo fare: del resto se ancora un segno positivo vogliamo cogliere basta che guardiamo, girando per città, anche a come anche in questa stagione da parte di tanti turisti, soprattutto europei, a Trieste venga confermata un’attenzione e un gradimento che rappresentano un altro capitale su cui investire.

4 thoughts on “Park Audace, Eataly e Piano del Traffico: la Trieste che cambia

  1. è vero sono segnali estremamente positivi.
    bisogna continuare per convincere anche i più scettici che “se pol”.
    come per il passato le spinte allo sviluppo vengono da fuori.
    compito nostro è di non creare ostacoli pretestuosi.

  2. Ferriera: Lucchini ed Arvedi, amici , grandi ed astuti industriali, sono come il gatto e la volpe. Fare molta attenzione e parlare chiaro, non ascoltare il suono di tamburi lontani…
    Piano regolatore e traffico: tutto molto bene, ma ricordarsi che i residenti hanno tutti un’ automobile con cui devono poter accostarsi a casa per caricare /scaricare spese, oggetti, se stessi, e che, ad 80 anni, non vanno ne’ in bicicletta, ne’ in motorino.
    Parcheggi: la spesa accettabile per un posto fisso parcheggio e’ proporzionale al prezzo dell’auto. Non e’ pensabile che per un auto del valore medio di 5000 Euro (dopo un anno di vita e decrescente) si possa fare un investimento di 30.000 euro.
    Motociclette: se vogliamo che Trieste somigli sempre piu’ a Mumbay, l’approccio del traffico e’ quello giusto. Se invece preferiamo, diciamo, Ginevra, allora forziamo la gente al mezzo pubblico, che fa’ anche bene alla salute.
    Cordialita’

  3. ok – per quanto riguarda Eataly -la centrale mi sembra è a Bari -è il caso di parlare col Sindaco di Bari perchè ci sarebbero stati dei problemi e non dico altro

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *