Lettera ai cittadini di Trieste

Prima di scrivere questa lettera ho pensato a lungo se fosse o meno il caso. Me lo sono chiesto perché quello che stiamo vivendo è un momento molto delicato: il rapporto tra cittadini e politica ha raggiunto tali livelli di disaffezione e diffidenza da rendere sospetti anche i gesti più genuini. Corro il rischio e faccio una cosa un po’ fuori moda: Vi scrivo.
Quando ho accettato di candidarmi a Sindaco mi sono posto la stessa domanda: è il caso o no? La risposta non si è fatta attendere: sì. E, in questo caso, è la ragione a essere un po’ fuori moda: ho voluto candidarmi a Sindaco perché amo Trieste.
Spero quindi di non disturbarVi se Vi chiedo di leggere questa lettera, dedicata a Trieste e ai suoi cittadini.

Questa è la mia città, la città dove sono nato, dove vivono la mia famiglia e i miei amici, dove lavoro da sempre.
Ho accettato di candidarmi a Sindaco perché credo che questa città meriti molto di più di quanto ha avuto negli ultimi dieci anni. Sarò schietto, e voglio condividere con voi quello che vorrei fare per Trieste.
Voglio ridare a Trieste il ruolo di capitale europea che merita. Voglio che ricominci a dialogare con il suo entroterra naturale, l’est europeo, con la consapevolezza di essere elemento di coesione e pacificazione. Voglio renderla più vivibile, riavvicinandola al mare, chiudendo le rive del centro cittadino, con viabilità e parcheggi sotterranei. Voglio rianimare la sua vocazione culturale, mortificata dall’incapacità di capirne la ricchezza, nonostante la presenza di associazioni e artisti di fama nazionale, e in alcuni casi internazionale, completamente ignorati o malamente supportati.

Voglio una città aperta, con una visione chiara dell’importanza del suo porto.
Voglio rafforzare la nostra capacità d’accoglienza, potenziando la visione turistica.
Voglio dare una nuova fisionomia alla vita produttiva di questa città, rinnovarne la vocazione industriale, vergognosamente relegata ai margini da una politica sorda e cieca, che ha permesso lo scempio di un sito inquinato senza trovare soluzioni per la bonifica. Come è possibile attirare investimenti se non ci sono spazi da dedicare a nuove imprese?
Voglio essere un sindaco che litiga con Roma e la Regione per dare a questa città le linee aeree e ferroviarie di cui ha bisogno per crescere, sottraendola all’isolamento e ai collegamenti ottocenteschi.

Voglio una città dove nessun cittadino possa ritrovarsi privo d’aiuto e sostegno per vivere una vita decorosa. Voglio combattere la mancanza di lavoro e la povertà con determinazione; voglio impegnarmi affinché tutti si possano riconoscere in una comunità che include e non esclude. Soprattutto, voglio che i giovani possano riconoscersi in una comunità che sostiene e non mortifica la loro energia e il loro talento: vorrei ricominciassero a parlare di questa città come di un luogo dove restare, o ritornare, e non da cui dover scappare per la mancanza di troppe cose.
E poi voglio, come già in queste settimane, continuare ad ascoltare: c’è tanto bisogno dell’aiuto di tutti per capire come agire e come poter costruire un programma di governo partecipato.
Giro i rioni, siete in molti a volermi dare idee e suggerimenti. Riscopro la città direttamente dal racconto e dalle aspettative di Voi cittadini.
Scrivetemi quello che vorreste per la città che amiamo. Grazie.

Roberto Cosolini
Candidato Sindaco di Trieste