PARTE UN NUOVO PROGETTO PER L’AUTOMANUTENZIONE DEGLI ALLOGGI PUBBLICI

Dopo la presentazione, agli inizi di marzo, alla Regione della domanda di finanziamento per l’attuazione di un progetto di autorecupero, la Giunta comunale avvia un “progetto sperimentale di automanutenzione”.  Il progetto sarà attuato in sinergia con Ater della Provincia di Trieste, grazie a un rapporto di stretta collaborazione regolato da un protocollo d’intesa “Accelerazione delle procedure di assegnazione alloggi di risulta di edilizia sovvenzionata e per sfrattati”.

Il progetto di automanutenzione rientra nell’ambito delle priorità dell’Amministrazione comunale verso le politiche abitative. Una priorità che appare ancora più forte nell’attuale momento di crisi economica e sociale che colpisce significative componenti della popolazione, spronando a produrre tutte le innovazioni necessarie per garantire l’adeguatezza dei servizi e la loro sempre maggiore efficacia in una quadro di scarse risorse pubbliche. Tra tali innovazioni quella di razionalizzare e rendere più efficace l’utilizzo delle risorse pubbliche, per riuscire a recuperare, a parità di fondi già stanziati a bilancio, il maggior numero di alloggi così da ridurre il numero delle unità sfitte e dare risposte celeri alla richiesta di abitazioni in locazione a canone sociale.

In questo contesto, il Comune ha attivato da alcuni mesi, in stretta collaborazione con l’ATER della Provincia di Trieste, uno studio per valutare appunto la fattibilità di un “progetto sperimentale di automanutenzione”. Un progetto finalizzato ad accelerare le procedure di assegnazione degli alloggi di risulta di edilizia sovvenzionata e per sfrattati, facendo fronte al notevole incremento della domanda di alloggio sociale a canone compatibile con le condizioni reddituali delle persone e delle famiglie in situazione di disagio. Il progetto di automanutenzione ha una doppia finalità: da un lato consente di riqualificare un patrimonio pubblico di alloggi di risulta con costi di manutenzione ridotti per la Pubblica Amministrazione, con il vantaggio di poter ristrutturare così un maggior numero di alloggi a pari disponibilità di bilancio, dall’altro di accelerare la concessione in locazione degli alloggi ai cittadini che si trovano nelle graduatorie e nelle liste di attesa. Concetto ulteriormente sottolineato dal direttore dell’Ater, Antonio Ius: “L’emergenza abitativa e la carenza di risorse sono fattori caratterizzanti di questi lunghi anni. L’obiettivo del progetto “automanutenzione” è duplice: rimettere in assegnazione alloggi non locabili per carenza manutentiva in maggior numero ed in minor tempo. A tal fine proviamo a chiedere almeno a una parte degli aspiranti inquilini in graduatoria di impegnarsi, a fronte di una più rapida locazione dell’alloggio, a realizzare alcuni interventi di assoluta ordinaria manutenzione, di fatto direttamente realizzabili anche dall’assegnatario. L’ente proprietario/gestore provvede a tutto ciò che concerne la sicurezza e la funzionalità impiantistica, nonché alle condizioni minime per l’agibilità dei locali, l’inquilino provvede direttamente ai lavori di piccola finitura”.
In pratica, il progetto di automanutenzione – nel rispetto delle norme relative alla locazione delle unità immobiliari ad uso abitativo, che impongono al proprietario di garantire la sicurezza e quindi la certificazione degli impianti e le condizioni igienico-sanitarie, oltre ai requisiti funzionali di finiture e serramenti – consentirà il coinvolgimento e la partecipazione dell’inquilino al complessivo ripristino delle condizioni manutentive ottimali dell’alloggio. Sempre nell’ambito del progetto, all’inquilino spetteranno i lavori migliorativi riguardanti l’estetica e il decoro dell’unità immobiliare, come le pitturazioni di muri e serramenti, il rifacimento dei pavimenti e dei rivestimenti, la sostituzione dei sanitari e delle rubinetterie ecc. Ovviamente la descrizione dei lavori sarà disciplinata dagli atti contrattuali, assieme alle specifiche penali in caso di inadempimento anche parziale dell’assegnatario.

Le procedure e le quantità

La sperimentazione del progetto sarà avviata per un anno e sarà formalizzata con la sottoscrizione del Protocollo d’Intesa tra Comune e ATER già richiamato. Si ritiene opportuno e prudente attribuire al presente progetto un carattere sperimentale per poterne verificare la bontà nonché l’eventuale introduzione di modifiche e perfezionamenti.
A oggi un primo gruppo di una trentina di alloggi di edilizia sovvenzionata di proprietà del Comune e dell’ATER è già stata individuato, oltre ad alcuni alloggi per sfrattati di proprietà del Comune.
Nel corso del tempo della sperimentazione verranno, comunque, individuati altri alloggi di risulta idonei alla presente azione, mano a mano che gli stessi verranno restituiti dagli inquilini in essere, tanto che la complessiva sperimentazione riguarderà non meno di una cinquantina di alloggi.
L’Ente proprietario/gestore selezionerà gli alloggi di risulta potenzialmente idonei al progetto e realizzerà, se necessari, gli interventi di competenza. Per l’individuazione degli assegnatari dei predetti alloggi, il medesimo Ente estrapolerà dalle liste/graduatorie in corso di validità (relative all’edilizia sovvenzionata per Ater e agli sfrattati per il Comune) i richiedenti che espressamente dichiareranno, su istanza dell’Ente stesso, la propria disponibilità a farsi carico di lavori manutentivi.

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