Assessore Seganti: su Trieste Next prende un granchio, su Springsteen dice il falso

Capisco l’affanno di Federica Seganti alle prese con una campagna elettorale così incerta, ma le suggerirei di trovare argomenti migliori per difendere le scelte “mirate” dei fondi del turismo. Perché, se sostiene che Trieste Next è una manifestazione di nicchia prende un granchio e fa fatica a giustificare altri eventi che ha premiato con contributi a pioggia e che, probabilmente, non riempiono nemmeno un albergo di paese.

Trieste Next, sin dalla prima edizione, ha coinvolto un pubblico di 30.000 persone con qualche migliaio proveniente da fuori Trieste e ha raggiunto media nazionali (anche questa è promozione turistica), inoltre ha rafforzato l’immagine di Trieste città della scienza a livello europeo, anche questo rappresenta un fattore di attrattività. Tutto questo a Seganti non basta, soprattutto se confrontato con alcuni appuntamenti di Strapaese dei suoi “Progetti Mirati”.

Almeno ha avuto il buon gusto di tacere su ITS, visto che il rimbalzo su media internazionali dell’immagine di Trieste avrebbe meritato maggiore attenzione; le dò atto, però, di avere altre qualità che le consentono di leggere il futuro. Mi spiego: è la terza volta che nel suo tentativo di sminuire il ruolo del Comune nell’organizzazione del concerto di Bruce Springsteen dice di averlo organizzato prima della mia elezione e dell’arrivo di questa amministrazione. Finora non le avevo risposto, ma ora devo precisare che deve aver organizzato il concerto all’insaputa del promoter italiano, Barley Arts, all’insaputa della Sony, all’insaputa dello stesso Bruce Springsteen. Infatti, appena nell’agosto 2011 cominciano a uscire le indiscrezioni sul nuovo disco che Springsteen sta preparando (ma Seganti in quel momento lo sta ascoltando da tempo e conosce a memoria già tutti testi…) e sul relativo tour (di cui Seganti, allora, conosce sicuramente tutte le date avendo contrattualizzato quella di Trieste). Deve essere riuscita a farlo senza che Claudio Trotta, il manager della Barley Arts, ne sappia nulla visto che, legati da una vecchia amicizia, Trotta mi chiama il 18 agosto (data che ovviamente per un springteeniano come me è difficile dimenticare) per dirmi che sta prendendo corpo un tour europeo e che gli piacerebbe, fra le date italiane, portare Springsteen a Trieste.

Trotta mi chiama anche perché il giorno della mia elezione mi aveva scritto un messaggio di congratulazioni a cui gli ho subito risposto “adesso dovremo portare Springsteen a Trieste”. Nelle settimane successive grazie al lavoro di Barley Arts, a quello di Tramontin di Azalea e al contributo della Regione, che nessuno nega e che anzi ringraziamo, la data sarà definitivamente confermata. Non c’è bisogno perciò che Seganti sostenga di aver organizzato il concerto quando, sull’altra sponda dell’oceano, nemmeno Springsteen aveva deciso di partire per il tour per vedersi dare atto del contributo o di quello, altrettanto importante, per i Green Day.

Non vorrei infine che, accantonate le sue doti di veggente e nel considerare determinanti i suoi stanziamenti, ignorasse il lavoro fatto dell’Amministrazione comunale, che con riunioni preparatorie fatte per curare ogni dettaglio, per fornire servizi e personale, ha gestito un evento che dal punto di vista dell’organizzazione complessiva è risultato eccellente come il concerto, e sicuramente, anche sul piano delle risorse, ha contribuito con una cifra equivalente se non maggiore.

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