Fusione AcegasAps-Hera: prospettive di crescita e mantenimento ruolo soci pubblici

Caratteristiche, “filosofia” e aspetti qualificanti della “fusione per incorporazione” tra le multiutilities AcegasAps di Trieste e Padova e Hera di Bologna, alla vigilia del voto che il Consiglio Comunale di Trieste esprimerà lunedì 24 settembre, sono stati illustrati  in Municipio in una conferenza stampa congiunta cui sono intervenuti il Sindaco di Trieste Roberto Cosolini e Daniele Manca, Sindaco di Imola nonchè presidente del patto di sindacato dei soci pubblici di Hera.
In apertura il Sindaco Cosolini ha tracciato il quadro di “una grande operazione industriale che svolgiamo nel primario interesse delle nostre comunità. Un’operazione che nasce non dal mero prevalere di aspetti finanziari ma innanzitutto da un patto politico fra Comuni. Andiamo a collegarci con una grande impresa controllata dalla mano pubblica e che tuttavia è in grado di figurare fra le 20 più grandi aziende italiane. Una società per azioni, quotata in Borsa, che è però caratterizzata da un ‘patto di sindacato’ che garantisce il mantenimento del controllo pubblico da parte dei Comuni. ‘Patto’ che noi ora, con l’ingresso dei Comuni di Trieste e Padova, contribuiremo a ulteriormente rafforzare.”
“L’intento, in prospettiva – ha proseguito Cosolini – è proprio quello di dare un forte contributo alla necessaria riscoperta del senso di una politica industriale nazionale capace di andare al di là delle ‘privatizzazioni’ e del prevalere di meri aspetti finanziari, dei quali proprio l’attuale profonda crisi sta mostrando tutti i limiti. Vogliamo cioè operare, oltre che per apportare concreti benefici alle nostre comunità, anche per dimostrare che mantenere una presenza pubblica nell’economia e nell’industria può non solo essere positivo ma addirittura, se nel segno dell’efficienza e della capacità, garanzia di maggiori benefici rispetto alle pure e semplici ‘privatizzazioni’.”
“Nel concreto, in tal senso comunemente ci proponiamo – ha concluso il Sindaco di Trieste – di conseguire tramite questa operazione una forte crescita dell’impianto societario in grado di sempre meglio competere e di ulteriormente rafforzarsi invitando ad aderirvi ancora altre multiutilities del Nord Est; di ottenere una sempre maggior qualità dei servizi resi ai cittadini; di difendere e mantenere i livelli occupazionali; di rafforzare il patrimonio del Comune in tempi che si annunciano sempre più difficili; di ottenere importanti ricadute fiscali per la nostra Regione, mediante il concordato trasferimento a Trieste della sede legale di ‘Hera Trading’” (“il cui gettito fiscale di un solo anno risanerebbe lui solo l’intero bilancio del Teatro ‘Verdi’”, ha osservato il Sindaco).

Concetti analoghi sono stati subito dopo espressi dal giovane Sindaco di Imola Daniele Manca, che – come detto – è anche il presidente del ‘patto di sindacato dei soci pubblici di Hera’ e che ancora una volta ha voluto ribadire, con grande convinzione e determinazione, che “tutta l’iniziativa è nostra, dei nostri Comuni, che condividono un’idea di sviluppo e una linea di pensiero per la quale dovrà essere sempre chiaro a chi resterà in mano il 51 %, poiché siamo ancora disposti a credere possibile e utile una forte presenza pubblica in una grande azienda nazionale, specialmente in un momento in cui possiamo purtroppo osservare come l’idea di un ‘mercato senza Stato’ sia uno dei fattori scatenanti fondamentali della crisi internazionale odierna.”
“Viceversa la nostra ‘soluzione’ – ha proseguito Manca – può garantire risultati aziendali concreti, oltre che rendite finanziarie importanti per i Comuni che vi partecipano. E in ogni caso – ha osservato – i grandi cambiamenti in atto, i nuovi sistemi europei delle gare, i nuovi e più ampi scenari economici rendono indispensabili gli ampliamenti della base patrimoniale e territoriale delle nostre aziende, laddove una visione municipalistica troppo stretta rischia oggi di venir semplicemente spazzata via.”
“Noi però vogliamo crescere – ha concluso Manca – coinvolgendo le nostre comunità e rafforzando il radicamento territoriale, anche di ogni singolo nostro ‘componente’; non è un’operazione nata per andare a fari affari in Borsa, anche se la presenza in Borsa è oggi necessaria. La sua ‘spina dorsale’ resta pubblica e il suo ‘senso’ è caso mai proprio quello di una battaglia culturale e politica per riaffermare la legittima presenza del pubblico nell’industria. Anche per questo la Cassa Depositi e Prestiti può investire oggi su di noi, in quanto resta chiara e ben delineata la nostra ‘forma di governo’ a maggioranza pubblica e perché essa (la CDP) crede nelle nostre capacità di potenziamento, che intendiamo assieme perseguire. ‘Hera’ in 10 anni di vita non ha fatto che crescere e portare positivi sviluppi alle popolazioni residenti e ai loro Enti. Oggi, con Trieste e Padova, potremo ancora tutti rafforzarci.”

Per completare l’operazione – è stato infine spiegato – tutti i Consigli comunali interessati dovrebbero approvare le rispettive deliberazioni entro il 15 ottobre prossimo, data in cui si riunirà l’Assemblea dei Soci di ‘Hera’ per la ratifica della ‘fusione’.


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