Sabato 26 e domenica 27 marzo Roberto Cosolini ha fatto tappa a S. Luigi per conoscere personalmente e da vicino le realtà dell’associazionismo e non solo.
Nella mattinata di sabato ha visitato il Circolo Arci e la bocciofila, discutendo in particolare della scarsa manutenzione garantita a questa parte di città: marciapiedi rovinati e spazi verdi carenti o poco curati sono stati i temi delle prime lamentele dei residenti. Ma non basta. «Fino a pochi anni fa S. Luigi godeva di una buona rete di commercio al dettaglio, che garantiva anche alle persone anziane di non doversi per forza recare in centro città per fare la spesa» ha affermato il candidato sindaco «Il mio impegno per la riqualificazione dei rioni, per farli rivivere ed evitare la loro deriva a verso l’essere un “dormitorio”, sarà massimo e concreto».
Successivamente Roberto Cosolini si è recato al Dijaski Dom, dove ha potuto apprendere quanto la struttura fa per i giovani, ospitando un asilo comunale, uno privato e il dopo scuola. La visita è terminata incontrando alcuni genitori della scuola elementare Aldo Padoa.
Domenica Cosolini ha conosciuto la comunità parrocchiale di S. Luigi, visitando anche la sede dell’Acli. Sono stati sottolineati gli annosi problemi dei parcheggi e di una viabilità ormai da ripensare, ma in particolare è stato esposto al candidato sindaco il travagliato iter – ora bloccato – per la costruzione del supermercato Coop.
Ultima tappa, la visita al campo sportivo dove andrà affrontata urgentemente la questione del rifacimento dei campi 11 e 7, nonché degli spogliatoi.
Cosolini alla fine della giornata commenta:«Sono stupito di quanta mancanza di dialogo ci sia con un’amministrazione comunale che si è dimostrata troppo spesso sorda alle richieste dei cittadini. Tutti noi e in primo luogo coloro che operano nella formazione e nell’associazionismo sportivo siamo perfettamente consapevoli della necessità di risparmio dovuta al periodo di crisi, però i tagli non possono coinvolgere chi si occupa di servizi rivolti al mondo dei giovani: la funzione sociale dei poli di aggregazione è innegabile».