L’esperienza di Roberto Cosolini da Assessore regionale al Lavoro, Formazione, Università e Ricerca: cinque anni di buoni risultati

Roberto Cosolini è stato Assessore regionale al Lavoro, Formazione, Università e Ricerca dal 2003 al 2008 durante la presidenza Illy di centrosinistra. Questo incarico importante gli ha dato la possibilità di maturare esperienze gestionali di alto profilo in un’area vasta con problematiche fortemente differenziate. E’ stato autore di alcune leggi particolarmente gradite all’intero mondo produttivo regionale in quanto hanno regolamentato, chiarito e sostenuto aspetti di primaria rilevanza. Tra queste vale la pena ricordare:

Legge regionale 18/2005 “del Buon Lavoro”, tra i migliori esempi in Italia di approccio riformista e condiviso di tutela del lavoro che rafforza la coesione sociale, promuove la crescita professionale dei lavoratori attraverso la formazione, l’istruzione, l’orientamento e le politiche sociali, tutela le pari opportunità nell’accesso al lavoro, prevedendo la figura del Consigliere di parità, e la conciliazione tra lavoro e maternità/paternità. Istituisce l’Agenzia regionale del Lavoro, efficace strumento per il monitoraggio costante del mercato del lavoro, indispensabile per decidere in base a dati certi le strategie future. In un periodo di calo dell’occupazione crea il Fondo di sostegno al credito per i lavoratori stipulando accordi con gli istituti bancari. Promuove il contrasto al lavoro sommerso e la tutela e sicurezza sui luoghi di lavoro.

Legge regionale 26/2005 sull’innovazione che disciplina la ricerca scientifica e lo sviluppo tecnologico con l’intento di promuovere, creando una rete regionale, lo sviluppo sociale ed economico e di diffondere l’innovazione e il trasferimento tecnologico a favore delle imprese, centri di ricerca, sistema del welfare e P.A. Istituisce il sistema integrato tra ricerca, formazione e innovazione, la Conferenza permanente per l’Innovazione, il Comitato di Valutazione e prevede il Programma triennale. Intende favorire l’innovazione nelle strutture industriali con interventi a favore anche delle PMI e loro consorzi, del commercio, del turismo, dei servizi a imprese e persone e all’artigianato. Prevede interventi per sostenere la ricerca applicata o industriale, la brevettazione e un programma annuale di interventi a favore del sistema universitario e relativo Fondo regionale.

Legge regionale 13/2004 sulle professioni, una delle prime leggi in Italia ad occuparsi del mondo delle professioni con l’istituzione di un registro regionale in cui, per la prima volta, vengono inserite anche le professioni NON ordinistiche. Istituisce la Consulta delle Professioni, secondo un modello partecipativo e di concertazione, che esprime proposte e pareri in materia di professioni ordinistiche e non. Prevede finanziamenti per i progetti di aggiornamento professionale e per la certificazione di qualità, per l’avvio di attività professionali nei primi tre anni a sostegno quindi dei giovani professionisti, per consentire alle professioniste/ai professionisti di conciliare le esigenze della professione con quelle della maternità, per l’avvio di forme associate o societarie di attività professionali.

In quel periodo ha fatto interagire tutti i cosiddetti “portatori d’interessi” come l’Università, gli Istituti di ricerca, gli imprenditori, i sindacati, le associazioni, i lavoratori favorendo le rispettive parti non solo sul lavoro, la formazione e l’innovazione ma anche sulle politiche di bilancio, sul reddito di cittadinanza e sull’agevolazione Irap per imprese virtuose.

Una manifestazione nata durante il suo assessorato è stata “FEST”, due edizioni del festival dell’editoria scientifica che rimangono tra gli eventi internazionali di maggiore successo mai realizzati a Trieste negli ultimi dieci anni, poi tagliata senza troppe cerimonie dalla giunta Tondo.

Dopo il 2008, concluso l’incarico regionale, Roberto Cosolini è tornato al suo lavoro alla CNA dedicandosi allo sviluppo dei servizi alle imprese. Senza abbandonare però l’impegno politico: eletto segretario del Pd triestino nel 2008 si è dimesso nel gennaio 2011 quando è stato indicato candidato Sindaco per il Comune di Trieste.