Solo con l’innovazione si potrà rilanciare il nostro sistema industriale: ciò è ancor più vero a Trieste dove proprio le potenzialità di una ricaduta del sistema dell’alta formazione e della ricerca possono essere pienamente sviluppate. Su questi temi Roberto Cosolini, candidato sindaco del centro sinistra, si è confrontato con un gruppo di imprenditori.
«Qualcuno, o meglio il nostro sindaco in scadenza, aveva teorizzato pochi anni fa che Trieste dovesse diventare simile a Montecarlo, con ciò sostenendo la deindustrializzazione selvaggia del nostro territorio. Nel frattempo invece abbiamo perso centinaia di posti di lavoro» così l’analisi di Cosolini «La realtà è che pur valorizzando gli altri asset per il proprio sviluppo – e quindi porto, turismo, commercio – Trieste non deve perdere la prospettiva di una presenza industriale di qualità, altamente compatibile e legata al sistema della conoscenza».
Oggi a livello nazionale, come regionale, manca una politica industriale dell’innovazione: sembrano remoti i tempi di Industria 2015 o della regione dell’Innovazione di Illy, e anzi si disinveste su ricerca e formazione. Cosolini conclude:«La Trieste che torna grande deve poter puntare sull’innovazione, rilanciando e rafforzando le filiere nei campi del caffè, dell’alimentare, delle produzioni legate al mare e della green economy. Trieste ha anche bisogno di veder risolto il problema degli spazi per questi insediamenti, visto che perdura lo stallo sui siti inquinati che penalizza centinaia di imprese e dovrebbe far arrossire dalla vergogna i responsabili di questa situazione».