L’UNICEF RICONOSCE TRIESTE CITTA’ AMICA DEI BAMBINI

“VERSO UNA CITTÀ AMICA DEI BAMBINI E DEGLI ADOLESCENTI”: UN IMPORTANTE RICONOSCIMENTO CONFERITO DALL’UNICEF AL COMUNE DI TRIESTE

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Un quanto mai significativo riconoscimento è stato conferito dall’UNICEF al Comune quale primo e fondamentale promotore di tutta una serie di iniziative virtuose che hanno fatto sì che Trieste sia diventata in questi anni una città sempre più attenta ai bambini e alle loro esigenze educative e di crescita civile e sempre più costruita e organizzata a misura dei più piccoli cittadini...

Di fronte a un pubblico di genitori e insegnanti ma, naturalmente, soprattutto di giovanissimi, e in prima fila i piccoli – ma già preparatissimi e intraprendenti – componenti del Consiglio Comunale delle Ragazze e dei Ragazzi di Trieste, è stato ben rimarcato il significato di questo importante riconoscimento che vuole premiare – hanno spiegato le rappresentanti dell’UNICEF – i notevoli risultati raggiunti dalla nostra città quanto a politiche a favore dell’infanzia in linea e nel rispetto dei principi stabiliti dalla Convenzione Internazionale sui Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, di cui, tra l’altro, si celebrano quest’anno i 25 anni della ratifica da parte dell’Italia.

Proprio la collaborazione tra Comune di Trieste e Unicef ha prodotto negli ultimi anni importanti progetti, in sinergia con le scuole, sul tema della partecipazione e della cittadinanza attiva dei giovani. Tra questi, e per citarne solo alcuni, il CCRR-Consiglio Comunale delle Ragazze e dei Ragazzi, gli eventi per la Giornata dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, il convegno nazionale “Natura a Scuola” dello scorso novembre, oltre ai percorsi di “Scuola Amica dei Bambini e delle Bambine”.

Non potevano mancare, al termine, gli interventi dei principali “protagonisti” e diretti interessati a queste iniziative, ovvero i giovanissimi della nostra città, oggi rappresentati (a pieno titolo!) dai consiglieri in erba del Consiglio Comunale delle Ragazze e dei Ragazzi, diversi dei quali, di varie scuole ed età, dai più piccoli ai più grandicelli, hanno preso la parola. Tutti, a dire il vero, molto interessati, convinti e “coinvolti” nel ruolo, con grande proprietà di linguaggio e di argomenti, sicurezza nell’esporre il proprio pensiero, padronanza quasi assoluta nel servirsi del microfono consiliare. Citiamo una frase per tutte: “Sono interessato e orgoglioso di poter fare questa esperienza, per i miei coetanei e per migliorare la nostra città!”.

Buone premesse (e ‘promesse’) per una adeguata rappresentanza della Trieste di domani…

SUPPORTO ALLE FASCE DEBOLI

L’obiettivo degli investimenti nel sociale di questi 5 anni è stato migliorare la qualità della vita delle fasce deboli di popolazione, favorendo la permanenza delle persone in condizioni di difficoltà presso il proprio domicilio. Per questo motivo abbiamo potenziato la rete di assistenza domiciliare, creato nuovi servizi, coadiuvato le famiglie nel compito di assistenza dei propri famigliari in stato di bisogno.

ANZIANI

Consapevoli che il luogo migliore per affrontare la vecchiaia è la propria casa, accanto alla propria famiglia, abbiamo favorito la permanenza delle persone non autosufficienti presso il proprio domicilio.
Grazie alle attività sostenute il numero di accolti in casa di riposo è sceso da 858 a 801.

Servizi di aiuto e sostegno per poter rimanere a casa propria

  • Assistenza domiciliare in media a 375 persone l’anno (assistenza, pasti a domicilio, interventi di pulizia)
  • Pronto intervento domiciliare (ha interessato in media 152 persone l’anno)
  • Progetti del Fondo per l’autonomia possibile (FAP) –  coinvolgono in media 1084 persone all’anno. Spesa media annua di 6.540.301 €, il 22% in più del 2010.
  • Realizzati quasi 100 progetti  INPS/ex INPDAP per assistenti familiari.
  • Attività di promozione della figura della “badante di condominio”.

Promozione della qualità della vita

  • Attività motoria nei ricreatori per più di 200 anziani.
  • Sostegno telefonico per più di 1000 anziani.
  • Trasporti e accompagnamenti curati dalla SOGIT per servizi domiciliari e visite mediche, in collaborazione con l’A.A.S. 1.
  • Erogazione in media di 406 contributi all’anno per attività sociali, gite, frequenza dei Centri Diurni.
  • Pranzo dei centenari, cui hanno partecipato una trentina di grandi anziani.
  • Più di 3.000 le Carte d’argento agli over 65 (tessera personale con la quale è possibile accedere ad una serie di sconti e agevolazioni presso catene della grande distribuzione, esercizi commerciali, studi professionali, servizi di varia tipologia.

Residenze

  • La spesa totale per ricoveri (media annua di 801)del quinquennio è stata pari a 55.665.200 €.
  • Avviato il progetto di trasformazione della Casa Capon in centro diurno.
  • Prossima apertura del Palazzo Ralli, ristrutturato per essere destinato a centro diurno innovativo per soggetti affetti da demenza e Alzheimer, con sperimentazioni intergenerazionali.

PERSONE CON DISABILITÀ

Per favorire l’autonomia, la vita indipendente e l’inserimento nella società delle persone disabili abbiamo potenziato l’aiuto offerto alle famiglie nell’assistenza. Le varie iniziative hanno fatto diminuire il numero di accolti in struttura da 241 a 190.

Contributi e Servizi

  • Comunità alloggio e gruppi appartamento: la spesa media annua è di € 5.826.749,00 corrispondente al 9% in più dalle spesa annua del 2010.
  • Accoglienza nei Centri Diurni: accolte in media 200 persone all’anno. La spesa media annua è stata di 2.966.691, 12% in più rispetto al 2010.
  • Sostegno scolastico e extra scolastico in media a 471 bambini l’anno, è aumentato del 16% rispetto al 2010
  • Erogati in media 433 Contributi l’anno finalizzati all’acquisto da ausili e attrezzature e contributi per le spese di trasporto aumentati del 12% rispetto al 2010.

Progetti e innovazione

  • Il Comune di Trieste è stato premiato dall’IRS per il progetto “Le abitazioni assistite”: 25 alloggi di proprietà comunale o privata che ospitano 32 persone con disabilità.
  • Apertura del punto vendita di Via del Sale per l’esposizione e commercializzazione dei lavori prodotti presso i centri diurni per disabili.
  • Percorsi formativi e di integrazione lavorativa nel campo dell’agricoltura sociale.
  • Percorsi di inclusione sociale attraverso la riqualificazione delle aree gioco dei giardini e parchi comunali, in collaborazione con Assessorato ai Lavori Pubblici e Associazione Oltre quella Sedia.
  • Allestimento “Stanza Snoezelen”, spazio innovativo per la stimolazione multisensoriale, all’interno della Residenza Campanelle per disabili gravi e gravissimi.

MINORI E FAMIGLIA

Abbiamo lavorato per garantire la permanenza in famiglia a un maggior numero di bambini e ragazzi, attraverso l’uscita dalle Comunità educative e la realizzazione di progetti e servizi diurni di sostegno alle famiglie.
È di conseguenza diminuito il numero dei minori accolti in Comunità: dai 126 del 2011 si è passati ad una media annua di 114. Inoltre nel primo semestre 2015 i minori in Comunità erano soltanto 77.

  • Aumentato il numero di minori in affido a tempo pieno. Dai 29 del 2011 si è passati ad una media annua di 54.
  • Stabile il numero dei minori in affido diurno. Dai 128 del 2011 si è passati ad una media annua di 124.
  • Aumentate le domande di contributo per la frequenza degli asili nido: da 573 si è passati a una media annua di 694
  • Aumentati gli interventi per la domiciliarità dei minori, per una spesa media annua di € 1.035.053 corrispondente al 175% in più della spesa annua 2010.
  • Progetti di de-istituzionalizzazione per in media 73 bambini e ragazzi l’anno, spesa media annua 514.121€
  • Interventi di semi-residenzialità per in media 74 bambini e ragazzi l’anno, spesa media annua 444-899 €.
  • Rafforzamento degli interventi di supporto mirato ad in media 70 famiglie l’anno, spesa media annua di 76.033 €.

 

CONDOMINIO SOLIDALE

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Il Comune mette i Condomini Solidali di donne, bambini, uomini, che hanno vissuto un disagio abitativo.
Il progetto dà vita a nuovi modelli di convivenza, basati sulla condivisione.
Gli Inquilini dei Condomini Solidali si impegnano, con il supporto dei servizi sociali, a costruire percorsi di reciproco aiuto, di socializzazione, di solidarietà, appunto, mirati alla loro stessa crescita personale.
Firmando il contratto di locazione (che presenta ovviamente caratteristiche agevolate) gli inquilini si impegnano con i Servizi a mettere a disposizione della collettività i propri talenti personali, al fine di realizzare le Linee Guida del Progetto che sottende la nascita dei Condomini Solidali.
Quest’anno nel Condominio Solidale di Via Soncini sono stati assegnati 23 nuovi alloggi. Oggi il condominio è quindi la risposta al disagio abitativo vissuto da 49 cittadini.

Di seguito la testimonianza di due degli inquilini del Condominio, tratta dal giornalino scritto a più mani, che racconta periodicamente le esperienze e le attività organizzate dai condomini.
“Da quando ci è stato assegnato un appartamento nel Condominio Solidale, la nostra quotidianità è migliorata.
Abbiamo più aspettative, tanti nuovi progetti per il futuro, cosa che nell’appartamento precedente non era possibile per mancanza di denaro……
Abbiamo avuto la possibilità di conoscere persone molto alla mano, con le quali possiamo essere noi stessi senza alcun imbarazzo.
Grazie ad una di queste persone un membro della nostra famiglia ha trovato un lavoro, che nella nostra situazione era assolutamente necessario, e in questa persona abbiamo trovato un’amica”.

Marlene e Carlos

SOSTEGNO AL REDDITO

L’assegno di sostegno al reddito è un contributo economico fino a 550 € mensili (l’ammontare varia in base al reddito e alla composizione del nucleo familiare).
I fondi sono erogati con una condizione: il cittadino aderisce a un percorso concordato con il Comune, finalizzato a superare la condizione di difficoltà economica e all’inserimento lavorativo, attraverso la ricerca di un’occupazione, progetti di formazione, frequenza scolastica e altro.
E’ un aiuto concreto rivolto alle cittadine e ai cittadini in grave difficoltà economica, un sostegno autentico per migliorare la loro qualità della vita.

Come funziona il sostegno al reddito?

L’erogazione del sostegno al reddito inizia dal primo bimestre 2016.
Qualora un componente del nucleo familiare abbia beneficiato o benefìci del Fondo di Solidarietà, la domanda non può essere presentata prima che siano trascorsi almeno 60 giorni dal mese di scadenza di tale intervento.
L’assegno ha la durata di un anno ed è rinnovabile per un ulteriore anno, ma con l’interruzione di almeno due mesi, anche non continuativi, a patto però che perdurino i requisiti previsti.

Quali sono i requisiti per accedere al beneficio?

In sintesi, il richiedente, o almeno un componente del nucleo familiare, deve avere la residenza in Regione da almeno 24 mesi, un ISEE ordinario, o ISEE corrente, inferiore o uguale a 6000,00 euro, non deve possedere autovetture superiori a 2000 di cilindrata se alimentate a benzina, o 2500 se diesel, non deve possedere imbarcazioni da diporto; non deve avere alcun componente del nucleo che sia beneficiario, nel periodo di concessione della misura, di altri trattamenti, a qualunque titolo percepiti, concessi dallo Stato o da altre PA, anche fiscalmente esenti, il cui valore sia superiore a 600,00 euro mensili, elevati a 900,00 in caso di presenza di persona non autosufficiente.

Come presentare domanda?

Il modulo per la presentazione della domanda può essere scaricato dal sito web del Comune www.retecivica.trieste.it, oppure ritirato presso gli Uffici Territoriali.
Alla domanda è necessario allegare copia di un documento di riconoscimento del richiedente.
La domanda dovrà essere consegnata presso le sedi territoriali del servizio sociale comunale secondo i consueti orari di apertura e più precisamente:
dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 11
lunedì e mercoledì anche dalle ore 14 alle ore 16.30.
Le domande compilate, potranno essere direttamente consegnate presso le segreterie.
Nel caso in cui, si chieda assistenza per la compilazione, è necessario telefonare ai numeri indicati nell’elenco riportato di seguito.

UOT 1 – UTS 1 Via Moreri 5/b  – 0404194517

             UTS 3 Via Pascoli 35/1 – 0406780712

UOT 2 – UTS 2  Via Locchi  27 – 0406758640

             UTS 4  Via Roncheto 77 – 0403897211

GESTIONE DELL’IMMIGRAZIONE

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Quello dell’immigrazione è un fenomeno di dimensioni mondiali che interessa particolarmente anche la nostra città, essendo noi vicini alla rotta che queste popolazioni percorrono per raggiungere la loro meta definitiva, che non è Trieste e nemmeno l’Italia, ma i paesi centro-­nord Europei.
Dire “NO” all’accoglienza peggiora la situazione perché, come hanno dimostrato gli inutili muri eretti in alcuni paesi dell’est europeo, dicendo “NO” gli immigrati non spariscono, ma semmai si riversano nelle strade causando maggiori disagi alla cittadinanza.
Chi nega l’accoglienza senza proporre alternative, ottiene come unico risultato un maggiore malessere generale.
Crediamo in un’attenta e intelligente gestione del fenomeno. Il nostro sistema di accoglienza diffusa, come ha dimostrato il modello­-Trieste, segnalato dalla stampa nazionale come esempio di eccellenza, fa sì che l’impatto per la cittadinanza sia minimo e garantisce il presidio sanitario degli stranieri, la sicurezza degli altri cittadini e il controllo (fin dove possibile) del fenomeno.

Affinché sia possibile gestire questa situazione in serenità e sicurezza, tutelando i triestini, ma anche i rifugiati, è di primaria importanza che tutti (in Regione, in Italia ed in Europa) facciano la loro parte e accolgano il giusto numero di stranieri.
Trieste ha sempre affrontato il fenomeno dell’immigrazione con grande capacità ed efficienza, ma il numero dei richiedenti asilo è in costante aumento. Siamo arrivati a toccare la quota di 871 che, come più volte detto, è un numero superiore a quello che ci consente una gestione del fenomeno tranquilla per i nostri cittadini e dignitosa per i richiedenti asilo.
Per questo ho inviato una lettera al prefetto Mario Morcone, capo Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del Ministero dell’Interno, al Prefetto di Trieste Francesca Adelaide Garufi e all’Assessore regionale Gianni Torrenti, in cui manifesto la necessità di una accelerazione dei trasferimenti dei profughi giunti a Trieste, spostando in altre destinazioni almeno 80 persone ogni settimana.
Siamo recentemente riusciti a liberare e chiudere il Silos e non vogliamo che situazioni di questo tipo si ripetano, soprattutto durante la stagione invernale, che rappresenta un pericolo per le stesse persone costrette a vivere all’aperto.

Inoltre, per rassicurare i cittadini voglio zittire definitivamente alcune voci: i soldi spesi per gestire l’accoglienza degli stranieri non sono sottratti ai Triestini; il Comune di Trieste investe tutto il budget per il sociale per i propri cittadini.
Le iniziative di accoglienza sono attivate con fondi statali ed europei, erogati unicamente a quello scopo. Il Comune per legge è tenuto a finanziare unicamente l’accoglienza dei cittadini stranieri minori non accompagnati.
A tal fine è stato speso solo un milione di euro negli ultimi 5 anni, pari allo 0,4% della spesa per il sociale dei cittadini di Trieste.

 

ACCESSIBILITÀ DEL TERRITORIO TRIESTINO DA PARTE DELLE PERSONE DISABILI

Partecipata conferenza stampa oggi in Municipio, tutta incentrata sullo specifico tema dell’“Accessibilità del territorio triestino da parte delle persone disabili”, con la numerosa presenza di Enti, istituzioni e organismi del territorio, tutti per mettere in luce e rimarcare i molti risultati già ottenuti in questi anni e le altrettanto nutrite iniziative tuttora in campo e in progetto in quest’ambito, e contestualmente respingere l’immagine negativa che di Trieste ha dato, su questi aspetti, un recente servizio del TG2 della RAI andato in onda lunedì sera (24 agosto).

A ribadire e spiegare, con la giusta dovizia di dati e dettagli, le ragioni della nostra città sono intervenuti per il Comune il Sindaco Roberto Cosolini con gli Assessori alle Politiche Sociali Laura Famulari, ai Lavori Pubblici Andrea Dapretto e alla Pianificazione Urbana Elena Marchigiani, per la Provincia l’Assessore alle Politiche Sociali Roberta Tarlao, per la Trieste Trasporti il direttore d’esercizio Roberto Gerin, per la Camera di Commercio e Confcommercio il presidente Antonio Paoletti, per la Federalberghi la presidente provinciale Cristina Lipanje, per l’A.A.S. n° 1 “Triestina” il direttore del Coordinamento socio-sanitario Flavio Paoletti, per la Consulta Disabili il presidente provinciale Mauro Morassut, per il progetto “Trasporto Facile” e il portale TriesteAbile il responsabile Stefano Marchesoni, per l’Università, e in particolare per il Progetto LabAc (Laboratorio di Accessibilità), Elisabeth Antonaglia e Silvia Grion del Dipartimento di Ingegneria e Architettura, presenti anche la presidente di Promotrieste Gabriella Kropf nonché funzionari e dirigenti dei competenti settori di ciascun Ente.

Ha introdotto il Sindaco Cosolini innanzitutto ringraziando i rappresentanti delle diverse istituzioni che, con una così ampia presenza, hanno voluto intervenire oggi in Municipio – sede massimamente simbolica dell’intera città – a testimoniare del comune e condiviso disagio provato nell’assistere al servizio del TG2, volendo invece ristabilire la verità e dar conto, ognuno per la sua parte, di quanto positivamente svolto per garantire a questa città un quadro di servizi e di attenzioni verso le persone più in difficoltà ben diverso da quello descritto.
“Infatti, se le cose raccontate dal servizio televisivo sono vere – ha osservato Cosolini -, va però detto che affinchè il quadro di qualsiasi situazione sia davvero realistico ed effettivamente veritiero, la realtà va raccontata tutta intera, il più possibile completa, e non a pezzettini e trascurando tanti, troppi aspetti importanti. Non è certo così che il telespettatore che non viva e non conosca di persona la nostra realtà se ne può fare una visione esatta!”
Puntando poi l’attenzione su alcuni dei punti toccati nel servizio, il Sindaco ha rilevato come “è ovvio che alcuni esercizi e negozi cittadini, così come edifici e sedi diverse, non siano ancora adeguati alle necessità dei disabili, sia a causa della loro più antica costruzione che, molte volte, per prescrizioni di tutela architettonica. Ma non si può disconoscere come invece molti, specialmente nelle costruzioni più recenti o ristrutturate, si siano invece pienamente adeguati a tali esigenze.”
“Discorso esattamente analogo va fatto per il nostro trasporto pubblico locale, dove mentre l’intero parco bus – “che non dimentichiamolo è tra i più nuovi d’Italia, con non poche spese per gli Enti”, ha rimarcato il Sindaco – è completamente “a misura di disabile”, non si può prendere a unico esempio per un servizio tv proprio , e soltanto, lo storico Tram di Opicina che per l’antica costruzione delle sue vetture, ma anche per le fermate in pendenza del suo percorso, non può venir modificato a tal fine, oltre a essere protetto – linea e vetture – dai vincoli di tutela storico-culturale; trascurando pure il fatto che comunque per recarsi al borgo dell’altipiano carsico qualunque persona, anche disabile, può utilizzare in alternativa i bus della linea 4 della Trieste Trasporti.”
“E anche per quanto riguarda gli accessi al mare, bisognerebbe ricordare che la Costiera triestina non è in nulla simile a qualunque altra riviera adriatica. E tuttavia gli accessi ci sono e, per quanto concerne quelli di competenza del Comune, non solo ai “Topolini” di Barcola ma anche al bagno alla Lanterna, in piena città, dove – tra l’altro – proprio questo venerdì sarà inaugurata una nuova speciale “poltrona” per la discesa in acqua dei disabili.”
“Più in generale – ha concluso Cosolini – nessuno potrà obiettare che rispetto a una ipotetica “accessibilità totale” di tutti gli spazi, sedi, luoghi di un territorio, una pubblica amministrazione, agendo necessariamente in modo progressivo e nei limiti delle proprie disponibilità, non possa che rispettare un proprio – e oggettivo, “anche perchè costantemente discusso e concordato con le associazioni dei diretti interessati, cioè appunto dei disabili” ha rimarcato il Sindaco – ‘codice’ di priorità, inserendo ovviamente ai primi posti la mobilità stradale più agevole possibile per queste persone – con adeguati attraversamenti, abbassamenti di marciapiedi, parcheggi riservati – e, naturalmente, l’accesso alle scuole e ai principali servizi pubblici. In questo senso abbiamo operato, riteniamo in modo e misura efficace, sempre con l’impegno ad ancora migliorare, con la costante collaborazione della Consulta dei Disabili e in coordinamento con gli altri Enti cittadini.”
“E solo per fare un esempio dell’attenzione della nostra città verso questa categoria di persone – ha voluto ancora rimarcare il Sindaco – desidero ricordare un dato molto significativo riguardante proprio il rilascio di autorizzazioni per persone con disabilità che nello scorso anno (secondo i dati sul 2014 forniti dalla Polizia municipale) ha toccato la cifra (crescente) di 3302 contrassegni assegnati rispetto a un Comune come Torino che nello stesso anno ne ha emessi 3538, però sulla base di una popolazione di oltre 800 mila abitanti rispetto ai nostri 200 mila !”

Da rilevare, sullo stesso punto, che per il 2015 sono già stati distribuiti a Trieste 3463 contrassegni, mentre sono istituiti 157 posteggi personalizzati e 525 stalli generici.

Dopo il Sindaco, il “tema” è stato ripreso e ampliato nei dettagli dall’Assessore comunale alle Politiche Sociali Laura Famulari che ha rivendicato “il grande e fruttuoso lavoro di rete, sinergico e multidisciplinare, svolto dalle istituzioni e dalle associazioni del territorio, su un terreno che tutti consideriamo di massima importanza; lavorando insieme anche grazie alla metodologia e agli obiettivi chiaramente delineati nell’ambito del Piano di Zona.”
La stessa Famulari ha anche ricordato la mappatura di tutte le abitazioni della città dove abitano persone disabili, avviata a partire dallo scorso anno in stretta collaborazione con i Vigili del Fuoco, l’A.A.S. n° 1 “Triestina”, TriesteAbile e Televita, allo scopo di agevolare il soccorso a domicilio in caso di necessità.

Per gli altri importanti progetti e servizi messi in campo, l’Assessore provinciale alle Politiche Sociali Roberta Tarlao, e poi, per l’Università Elisabeth Antonaglia e Silvia Grion hanno spiegato la basilare importanza del Progetto LabAc (Laboratorio di Accessibilità), avviato sperimentalmente dal 2013 e orientato fondamentalmente al miglioramento dell’accessibilità degli spazi aperti cittadini, operante mediante un “tavolo tecnico” coordinato dalla Provincia con il supporto scientifico del Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell’Ateneo. Il progetto ha permesso la costruzione di un database che, tramite una specifica “applicazione”, consentirà di conoscere in anticipo il “grado di accessibilità” di un qualsiasi percorso cittadino da parte di un potenziale fruitore permettendogli quindi di valutare, in base alle proprie capacità, la modalità migliore per affrontare il percorso stesso.

Il direttore d’esercizio della Trieste Trasporti Roberto Gerin ha illustrato dal canto suo il Progetto Trasporto Facile, attivato anch’esso in sinergia fra tutti i Comuni della provincia, la Provincia stessa e l’A.A.S. n° 1 “Triestina”, costituito da un sistema di raccordo dei trasporti per persone con disabilità del nostro territorio, “forte” di base di un parco di 271 autobus, tutti muniti di pedana per disabili e sistemi acustici per ipovedenti, più 13 taxi e 2 auto noleggio con conducente attrezzati per il trasporto di persone su carrozzina, nonché provvisto di un numero verde, 800 007 800, cui richiedere anche trasporti su prenotazione (circa 200 al mese gestiti in tal modo dal servizio Trasporto Facile, con un 60% di persone che in precedenza non organizzava autonomamente i propri trasporti!).

E mentre gli Assessori Dapretto e Marchigiani hanno parlato degli interventi attuati dai Lavori Pubblici e dal Servizio Strade del Comune di Trieste nonchè nell’ambito del Piano del Traffico, anch’essi ribadendo la stretta collaborazione con le diverse associazioni dei disabili, non solo motori ma anche della vista e dell’udito, in primo luogo per l’eliminazione delle barriere architettoniche ovunque possibile, e i presidenti di Confcommercio Antonio Paoletti e di Federalberghi Cristina Lipanje hanno sottolineato gli sforzi in atto nei rispettivi ambiti ed esercizi specialmente per adeguare il più possibile i locali e gli edifici di vecchia costruzione, e il direttore socio-sanitario dell’l’A.A.S. Flavio Paoletti ha rimarcato l’opera di mappatura della città e il “budget di salute” stanziato dall’Azienda a favore delle attività delle persone con disabilità, i due rappresentanti della “categoria” Mauro Morassut della Consulta Disabili e Stefano Marchesoni di TriesteAbile hanno all’unisono ringraziato il Comune e gli altri Enti riconoscendo “il grande lavoro collettivo che stiamo portando avanti” e bocciando invece una trasmissione che ha dato un’immagine davvero negativa e non reale della nostra città.

Da segnalare ancora, tra le altre notizie diffuse nell’occasione, quella dell’ascensore del nuovo Park San Giusto, che sarà aperto anche a terzi e che consentirà ai disabili di raggiungere direttamente il Colle di San Giusto grazie a una rampa montascale, nonché la previsione, in attuazione del Piano Generale del Traffico Urbano, dell’istituzione entro l’autunno di un’agevolazione per persone disabili pari alla prima ora gratuita di parcheggio in tutti gli stalli a pagamento di superficie del territorio indipendentemente dal gestore (Esatto, TTP, Saba, Park San Giusto).

Fonte ReteCivica

NUOVO IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE AL CENTRO PER L’ANZIANO DI VIA MARCHESETTI

Conclusi i lavori di completamento della climatizzazione e coibentazione degli edifici Casa Bartoli e Residenza Pineta, le due strutture comunali che, nel Centro per l’anziano di via Marchesetti a Trieste, ospitano complessivamente 200 persone anziane, sufficienti e non autosufficienti. Già operativo da una decina di giorni, tanto da essere stato collaudato anche con l’ultima ondata di caldo e afa, il nuovo impianto di climatizzazione è stato inaugurato ufficialmente  dagli assessori comunali alle Politiche sociali Laura Famulari e ai Lavori pubblici Andrea Dapretto, il direttore dell’Area Servizi e Politiche sociali Mauro Silla, la responsabile del Centro per l’anziano Ariella Raunikar, i consiglieri comunali Roberto Decarli e Anna Mozzi, nonché tecnici del Comune e delle imprese Siram, GMC 2000 e IMPRE che hanno eseguito i lavori.

L’intervento si è concretizzato in due lotti. Con il primo, del valore di oltre 47 mila euro, è stata realizzata una nuova guaina coibentata sul tetto della Casa Bartoli. Con il secondo lotto, del valore di quasi 210 mila euro, è stato possibile installare 87 climatizzatori (con inverter in classe A, a basso consumo energetico con o senza unità esterna) a servizio delle stanze degli ospiti. Sono state inoltre poste adeguate pellicole sui vetri del tunnel all’entrata del Corpo Servizi (per limitare l’irraggiamento solare durante l’estate e la trasmissione di calore verso l’esterno durante la stagione invernale), nonché tende a braccio esterne all’edificio, per favorire l’ombreggiamento dei vetri delle finestre e limitare l’irraggiamento solare. Lavori di manutenzione straordinaria sono stati realizzati sulle coperture degli edifici. Tutti gli ambienti del Centro per l’Anziano sono stati così adeguati a garantire condizioni di benessere termo igrometrico, secondo le direttive dell’A.A.S. n. 1 “Triestina” in tema di salute per gli ospiti, nel rispetto anche delle attuali norme sul contenimento dei consumi energetici,“Superata l’agibilità degli spazi finanziari -ha spiegato l’assessore Laura Famulari- siamo riusciti a portate a termine un lavoro necessario e richiesto da tanti, un intervento consistente ed elaborato, che ora migliora notevolmente la vivibilità per gli ospiti della struttura”. “E’ stato un intervento non semplice, su un edificio difficile da rendere confortevole -ha detto con soddisfazione l’assessore Andrea Dapretto- e ci siamo riusciti climatizzando 88 stanze a controllo separato, mettendo adeguate pellicole sui vetri e opportuni tendaggi protettivi, con lavori di ristrutturazione anche sul tetto. Il benessere ambientale per le persone che qui risiedono è ora ristabilito”.

UNA VISITA AL BURLO GAROFOLO PER TESTIMONIARE LA VICINANZA DELLA CITTA’ ALL’OSPEDALE INFANTILE

La vicinanza di tutta la città all’Irccs Burlo Garofolo, in questo particolare momento, e sopratutto a tutte le persone che quotidianamente operano e lavorano con grande impegno e professionalità nell’Istituto è stata espressa dal sindaco Roberto Cosolini nel corso della visita, nella sede della struttura ospedaliera di via dell’Istria a Trieste.

Accolto dal direttore della Clinica Pediatrica, prof. Alessandro Ventura, dal vice direttore sanitario dott.ssa Patrizia Visconti, e dal direttore amministrativo Stefano Dorbolò, dopo un incontro privato con i vertici dell’Irccs materno infantile Burlo Garofolo, il sindaco Cosolini ha visitato anche alcuni reparti dell’ospedale. “Il nostro ospedale infantile continua a essere un centro di eccellenza, al quale si rivolgono la netta maggioranza dei pazienti che provengono da fuori Regione” – ha dichiarato il sindaco Cosolini- e le vicende dolorose che si sono lette in questi giorni non devo intaccare l’alta qualità delle prestazioni erogate dell’istituto.” “Per questo -ha detto ancora il primo cittadino- è necessario che gli investimenti regionali continuino, per garantire questa eccellenza e soprattutto per mantenere l’adeguatezza delle tecnologie, fondamentale per i servizi all’utenza, ed è anche in quest’ottica che vanno gestiti bene la fase di transizione e il futuro trasferimento del Burlo Garofolo a Cattinara”.

Al termine della visita il sindaco Roberto Cosolini ha annunciato che intende promuovere una conferenza cittadina che, coinvolgendo anche l’Amministrazione regionale e il Ministero competente, affronti con la dovuta attenzione le criticità e le potenzialità dell’ospedale materno infantile, poiché l’Irccs di Trieste merita adeguata attenzione anche in funzione della sua importante attrattività regionale e interregionale. Nell’occasione il sindaco ha voluto augurare anche buon lavoro al nuovo direttore generale Gianluigi Scannapieco con l’auspicio d’incontrarlo al più presto.

200MILA EURO per SUSSIDI alle FAMIGLIE e per STUDENTI UNIVERSITARI

“La Fondazione Filantropica Ananian – secondo le volontà testamentarie di Gregorio Ananian, benefattore armeno vissuto a Trieste (deceduto nel 1857), e nel contributo di altri benefattori – ha spiegato il Presidente Giovanni Damiani – ha come finalità primaria il sostegno ai giovani negli studi universitari, superiori e nella vita familiare. I suoi interventi sono destinati prioritariamente ai cittadini residenti a Trieste da almeno cinque anni; una parte non maggioritaria degli interventi è aperta anche a residenti nel Friuli Venezia Giulia e nel Veneto orientale, nonché a connazionali di località appartenute in passato alla Venezia Giulia. La Fondazione è altresì proprietaria di un vasto patrimonio immobiliare disponibile per la locazione che avviene attraverso avvisi di concorso ovvero a trattativa privata. L’anno scorso, il Commissario ha avviato le procedure per il rilancio della struttura e il rinnovo dello Statuto. Ci si avvale dell’ottima collaborazione con l’Itis ma stiamo collaborando anche in primis con il Comune e l’Università di Trieste per cercare di potenziare e riaprire la Fondazione con nuove idee e nuove sfide, nel rispetto del lascito testamentario del benefattore Ananian, di cui ricorrono i 150 anni dalla morte. Una storia tipicamente triestina e un patrimonio cospicuo lasciato pensando ai giovani e al loro futuro. Perciò vogliamo far ripartire la Fondazione al cento per cento a favore della città. In quest’ottica crediamo alle sinergie e al ‘fare sistema’ con due obiettivi primari: fornire supporto agli studenti e quest’anno anche verso altre categorie di studenti, aiutando i meritevoli, e accogliendo i suggerimenti e le idee degli stessi giovani che potranno scriverci e fornendo sostegno alle famiglie che vivono un momento di criticità economica. In questi mesi abbiamo rifatto il sito internet e metteremo in affitto gli immobili che sono parte del patrimonio della Fondazione”.
Il Rettore Maurizio Fermeglia ha posto l’accento sul concetto di sinergia e collaborazione per raggungere gli obiettivi prefissati “Se vuoi veramente andarci devi andarci insieme” , recita un detto. Si sta facendo un ottimo lavoro di marketing, da cui trarranno beneficio i giovani studenti universitari, anche quelli del Conservatorio assieme ad altre realtà. Tutto l’aiuto che si può fornire ai ragazzi studiosi, va dato. Stabilità che va data anche agli immigrati, soprattutto a chi per spostarsi deve pagare anche l’alloggio. La nostra missione è quella di integrare la persona nel nostro sistema sociale per un corretto investimento ragionando in un’ottica di area vasta. Secondo gli ultimissimi dati di AlmaLaurea, l’Università di Trieste si piazza al 4° posto tra le università italiane, con l’87,4% di occupati a tre anni dalla laurea. Dobbiamo lavorare per accrescere la capacità attrattiva affinchè altri giovani studenti vengano a studiare a Trieste. E in tal senso abbiamo tutte le carte in regola per farlo, anche per le peculiarità insite nel territorio, per la qualità della vita e per le bellezze paesaggistiche”.
“Esprimo un convinto apprezzamento per il rilancio dell’attività della Fondazione Ananian – ha sottolineato il Sindaco Roberto Cosolini – che ha preso corpo prima con il Commissario e poi con il nuovo Consiglio. A Trieste è finita l’epoca di lavorare a particelle, più c’è condivisione, collaborazione, maggiori sono i risultati. Se questa è la nuova sfida, il Comune è presente con grande convinzione, credendo fermamente che il maggiore investimento per la città è puntare sui giovani. E ben vangano altre idee di specializzazione formativa. La strada maestra è quella giusta, e di questo sistema rivolto alla valorizzazione dei giovani, l’università è un ‘perno strategico’. E tutto ciò che si muove all’esterno ha un senso per trovare sempre più nuove opportunità per le nuove generazioni”.
“Proprio in questa sede, che ospita anche oltre 400 anziani – ha sottolineato la Presidente dell’Itis Erica Mastrociani – parlando di giovani, ci concentriamo sulla ‘centralità’ della persona, nel senso più ampio del tema sociale, che non dev’essere spezzettato. Fare sistema è indispensabile per le persone e per costruire politiche di supporto ai bisogni più variegati dei nostri cittadini. E l’Itis ci vuole far parte, in un welfare dove tutti si rendono responsabili per la propria parte”.
L’attività della Fondazione Ananian, che è mirata a offrire un contributo positivo al futuro dei giovani assegnatari dei sussidi – è stato detto – per l’anno in corso prevede l’erogazione di sussidi per l’ammontare di oltre 200.000,00 euro destinati agli studi universitari e post-laurea, nonché ai sussidi per le famiglie. Inoltre, anche nell’anno 2014 sono stati erogati più di 130 sussidi per un ammontare di oltre 200.000,00 euro a favore di giovani per il sostegno allo studio e nella vita familiare.
Il primo bando 2015 per sussidi di studio destinato a studenti che frequentano nell’Anno Accademico 2014/2015 corsi di studio presso l’Università degli Studi di Trieste o presso il Conservatorio – che scadeva l’8 maggio 2015, ma è stato prorogato ancora di 15 giorni – prevede l’erogazione di 125 borse di studio dell’importo pari o superiore a 1.400,00 euro. E’ rivolto a studenti di età non superiore a 30 anni con limitate risorse reddituali, cittadini italiani, residenti da almeno 5 anni nella provincia di Trieste. Il bando è pubblicato sul sito internet della Fondazione: www.ananian.it , e le domande possono essere presentate dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 11.00 presso la sede della Fondazione di via Pascoli 31.
La Fondazione si propone altresì di offrire sostentamento anche alle famiglie in difficoltà, nell’ottica di un supporto anche sul piano sociale. In questo quadro il secondo nuovo bando per l’anno 2015, di prossima uscita (dal 18.5.2015 al 19.6.2015) è dedicato ai sussidi familiari: La Fondazione prevede di assegnare, per l’anno in corso, fino a complessivi 7.500,00 euro per sussidi familiari, a favore di genitori con figli minori a carico che si trovino in temporanea e seria difficoltà, per effetto di gravi eventi negativi avvenuti dopo il mese di aprile 2014 e che abbiano inciso profondamente sull’economia familiare (es. grave malattia, lutto, perdita di lavoro per causa non imputabile al lavoratore ecc.). Il nuovo bando (che scadrà il 19 giugno 2015) viene pubblicato sul sito internet della Fondazione Filantropica Ananian e le domande potranno essere consegnate presso la sede della Fondazione, in via Pascoli 31, presso la sede dell’ITIS, da lunedì 18 maggio a venerdì 19 giugno 2015 – dal lunedì al venerdì – dalle 9.00 alle 11.00.

INDAGATI SEI WRITERS ACCUSATI DI AVER IMBRATTATO EDIFICI E MONUMENTI

La lotta ai writer ha segnato una vittoria a favore della legalità e del decoro urbano.
Sei giovani triestini sono stati indagati dalla Procura della Repubblica per danneggiamento,
imbrattamento e deturpamento. Sono accusati, infatti, di aver scritto su monumenti, edifici, serrande e quant’altro con vernici spray e pennarelli indelebili in tutta la città di Trieste con particolare accanimento, nel centro storico. L’operazione, denominata “Stintoretto 2015“, su iniziativa del Nucleo Interventi Speciali della Polizia Locale, ha impegnato gli investigatori per quasi tre mesi ma ha consentito di arrestare l’attività vandalica di un gruppo di writer.

L’Amministrazione comunale ha deciso così di rispondere al problema molto sentito in città e, dalla fine di gennaio, ha avviato un lavoro complesso, lungo e meticoloso, spesso necessario anche di notte; quasi tre mesi per intercettare il gruppo, risalire all’identità di ciascun writer e raccogliere un numero cospicuo di fatti con evidenze schiaccianti sulle loro responsabilità.  All’inizio di aprile la Procura della Repubblica ha ritenuto necessario il prosieguo delle indagini assumendone il coordinamento e dando loro un ulteriore impulso, vista l’attività d’indagine svolta fino a quel punto e non trascurando i possibili sviluppi che potrebbe avere in futuro.

I danni cagionati dai writer talvolta sono irreparabili. Per rendere meglio l’idea: cancellare la vernice spray dalle pietre pregiate senza rovinarle, richiede un procedimento complicato e molto costoso, che tocca sia il Pubblico che i privati cittadini.

L’epilogo della scrupolosa operazione è avvenuto venerdì 17 aprile, alle 7 del mattino quando sei squadre di Polizia Locale in borghese si sono presentate negli alloggi dei giovani con il decreto di perquisizione: gli Ufficiali di polizia giudiziaria dovevano cercare e requisire tutto il materiale legato all’attività, comprese le strumentazioni informatiche, possibili fonti di prove. Così infatti è stato: negli appartamenti sono state trovate quantità sufficienti di bombolette spray, pennarelli, squeezer e tutto il necessario per vandalizzare la città; requisiti anche smartphone, computer, fotocamere digitali, chiavette usb e supporti di memoria.

I giovani dovranno ora rispondere delle loro azioni: la pena prevista per il reato di danneggiamento è la reclusione da 6 mesi a 3 anni; il deturpamento prevede una multa su querela di parte e, se il fatto è commesso su cose di interesse storico o artistico, si applica la reclusione fino a un anno o una multa. In ogni caso, a tutti verranno notificate più multe da 1000 euro – una per ogni scritta verificata dai NIS – per aver violato il Regolamento di Polizia Urbana (sanzione inasprita qualche mese fa dall’Amministrazione proprio come deterrente del fenomeno writer); a qualcuno anche 300 euro/scritta per aver imbrattato cassonetti e cestini dei rifiuti.
Senza contare che grazie ai loro tag – così si chiamano le firme stilizzate sui muri, una sorta di marchio per essere riconosciuti nel giro – chi è stato danneggiato ha finalmente un nome e un cognome al quale indirizzare la denuncia e la richiesta di risarcimento (anche per questo alleghiamo le foto con tutti i tag).

PARTE UN NUOVO PROGETTO PER L’AUTOMANUTENZIONE DEGLI ALLOGGI PUBBLICI

Dopo la presentazione, agli inizi di marzo, alla Regione della domanda di finanziamento per l’attuazione di un progetto di autorecupero, la Giunta comunale avvia un “progetto sperimentale di automanutenzione”.  Il progetto sarà attuato in sinergia con Ater della Provincia di Trieste, grazie a un rapporto di stretta collaborazione regolato da un protocollo d’intesa “Accelerazione delle procedure di assegnazione alloggi di risulta di edilizia sovvenzionata e per sfrattati”.

Il progetto di automanutenzione rientra nell’ambito delle priorità dell’Amministrazione comunale verso le politiche abitative. Una priorità che appare ancora più forte nell’attuale momento di crisi economica e sociale che colpisce significative componenti della popolazione, spronando a produrre tutte le innovazioni necessarie per garantire l’adeguatezza dei servizi e la loro sempre maggiore efficacia in una quadro di scarse risorse pubbliche. Tra tali innovazioni quella di razionalizzare e rendere più efficace l’utilizzo delle risorse pubbliche, per riuscire a recuperare, a parità di fondi già stanziati a bilancio, il maggior numero di alloggi così da ridurre il numero delle unità sfitte e dare risposte celeri alla richiesta di abitazioni in locazione a canone sociale.

In questo contesto, il Comune ha attivato da alcuni mesi, in stretta collaborazione con l’ATER della Provincia di Trieste, uno studio per valutare appunto la fattibilità di un “progetto sperimentale di automanutenzione”. Un progetto finalizzato ad accelerare le procedure di assegnazione degli alloggi di risulta di edilizia sovvenzionata e per sfrattati, facendo fronte al notevole incremento della domanda di alloggio sociale a canone compatibile con le condizioni reddituali delle persone e delle famiglie in situazione di disagio. Il progetto di automanutenzione ha una doppia finalità: da un lato consente di riqualificare un patrimonio pubblico di alloggi di risulta con costi di manutenzione ridotti per la Pubblica Amministrazione, con il vantaggio di poter ristrutturare così un maggior numero di alloggi a pari disponibilità di bilancio, dall’altro di accelerare la concessione in locazione degli alloggi ai cittadini che si trovano nelle graduatorie e nelle liste di attesa. Concetto ulteriormente sottolineato dal direttore dell’Ater, Antonio Ius: “L’emergenza abitativa e la carenza di risorse sono fattori caratterizzanti di questi lunghi anni. L’obiettivo del progetto “automanutenzione” è duplice: rimettere in assegnazione alloggi non locabili per carenza manutentiva in maggior numero ed in minor tempo. A tal fine proviamo a chiedere almeno a una parte degli aspiranti inquilini in graduatoria di impegnarsi, a fronte di una più rapida locazione dell’alloggio, a realizzare alcuni interventi di assoluta ordinaria manutenzione, di fatto direttamente realizzabili anche dall’assegnatario. L’ente proprietario/gestore provvede a tutto ciò che concerne la sicurezza e la funzionalità impiantistica, nonché alle condizioni minime per l’agibilità dei locali, l’inquilino provvede direttamente ai lavori di piccola finitura”.
In pratica, il progetto di automanutenzione – nel rispetto delle norme relative alla locazione delle unità immobiliari ad uso abitativo, che impongono al proprietario di garantire la sicurezza e quindi la certificazione degli impianti e le condizioni igienico-sanitarie, oltre ai requisiti funzionali di finiture e serramenti – consentirà il coinvolgimento e la partecipazione dell’inquilino al complessivo ripristino delle condizioni manutentive ottimali dell’alloggio. Sempre nell’ambito del progetto, all’inquilino spetteranno i lavori migliorativi riguardanti l’estetica e il decoro dell’unità immobiliare, come le pitturazioni di muri e serramenti, il rifacimento dei pavimenti e dei rivestimenti, la sostituzione dei sanitari e delle rubinetterie ecc. Ovviamente la descrizione dei lavori sarà disciplinata dagli atti contrattuali, assieme alle specifiche penali in caso di inadempimento anche parziale dell’assegnatario.

Le procedure e le quantità

La sperimentazione del progetto sarà avviata per un anno e sarà formalizzata con la sottoscrizione del Protocollo d’Intesa tra Comune e ATER già richiamato. Si ritiene opportuno e prudente attribuire al presente progetto un carattere sperimentale per poterne verificare la bontà nonché l’eventuale introduzione di modifiche e perfezionamenti.
A oggi un primo gruppo di una trentina di alloggi di edilizia sovvenzionata di proprietà del Comune e dell’ATER è già stata individuato, oltre ad alcuni alloggi per sfrattati di proprietà del Comune.
Nel corso del tempo della sperimentazione verranno, comunque, individuati altri alloggi di risulta idonei alla presente azione, mano a mano che gli stessi verranno restituiti dagli inquilini in essere, tanto che la complessiva sperimentazione riguarderà non meno di una cinquantina di alloggi.
L’Ente proprietario/gestore selezionerà gli alloggi di risulta potenzialmente idonei al progetto e realizzerà, se necessari, gli interventi di competenza. Per l’individuazione degli assegnatari dei predetti alloggi, il medesimo Ente estrapolerà dalle liste/graduatorie in corso di validità (relative all’edilizia sovvenzionata per Ater e agli sfrattati per il Comune) i richiedenti che espressamente dichiareranno, su istanza dell’Ente stesso, la propria disponibilità a farsi carico di lavori manutentivi.

PRESENTATO IL PRIMO PROGETTO DI AUTORECUPERO-CASA

E’ stata presentata in Regione la richiesta,  preparata dagli Assessori Marchigiani, Dapretto e Famulari, per ottenere una parte dei fondi necessari per la realizzazione del primo intervento di riqualificazione edilizia “in autorecupero” di un immobile di proprietà del Comune di Trieste da destinare a uso residenziale.

L’immobile oggetto dell’operazione è sito in via Piero della Francesca 4, nella zona di Guardiella e si tratta di un edificio composto da 5 piani e da 10 alloggi di uguali dimensioni (di circa 53 mq ciascuno), costruito nel 1949 e mai sottoposto a ristrutturazione completa; le cui caratteristiche, e lo stato complessivo, con alloggi attualmente privi di adeguate condizioni di località e in situazioni manutentive e impiantistiche pessime, hanno convinto il Comune, proprietario dello stabile, a sperimentare proprio qui la prima iniziativa “pilota” di autorecupero, la quale avrà, tra l’altro, valenza di “test” a livello regionale per verificare l’applicabilità di questa tipologia di interventi su più vasta scala.

Il progetto è stato elaborato da Comune e ATER e prevede per la sua concreta attuazione la costituzione tra i futuri beneficiari di una “cooperativa edilizia di abitazione” che riceverà dal Comune l’immobile in diritto di superficie trentennale e verrà accompagnata, nel processo di autorecupero, da un gestore sociale preposto a prestare assistenza per quanto riguarda sia la formazione all’attività edilizia, sia gli aspetti tecnici relativi alle procedure progettuali. Ovviamente una parte delle attività dovrà essere esternalizzata a imprese professionali, lasciando però agli “autorecuperanti” le attività più leggere, che comunque consentiranno un sensibile abbattimento dei costi.E proprio grazie al contributo regionale (come detto, pari al 35% del costo complessivo dell’operazione), le spese a carico della cooperativa edilizia vengono stimate come equivalenti a una quota mensile di non più di 160 Euro circa!

Il progetto pilota consentirà di raggiungere non uno ma più obiettivi contemporaneamente, tutti molto significativi: da un lato, offrire una buona soluzione abitativa a persone in difficoltà economiche consentendo loro, nel contempo, di fare un’interessante e utile esperienza di apprendimento lavorativo, in più con un importante sostegno pubblico e un abbattimento dei costi; dall’altro lato, l’iniziativa permetterà al Comune, che ne resta alla fine il proprietario, di recuperare e rimettere in uso, con tutti i ‘crismi’ e le più moderne caratteristiche e funzionalità, l’immobile in questione. Primo esempio, cui altri ne potranno seguire – con questa stessa formula dell’”autorecupero” ma anche con altre modalità, quali l’automanutenzione e altre ancora di cui si riparlerà prossimamente – per un complessivo sblocco e rimessa in funzione e sul “mercato” di un ampio patrimonio abitativo pubblico che va mantenuto e migliorato. A tale proposito va detto che a lavori completati il “diritto di superficie” sull’edificio verrà concesso per 30 anni alla “cooperativa edilizia a proprietà indivisa” che ha attuato l’”operazione” di “autorecupero”, con conseguente assegnazione degli appartamenti ai nuclei familiari (almeno 10) che hanno costituito la cooperativa. Ma al termine del trentennio il Comune rientrerà a tutti gli effetti nel pieno possesso dell’immobile, che resta perciò di fatto di proprietà pubblica.

Da sottolineare ancora che la selezione dei membri della cooperativa verrà fatta (dall’ATER) sulla base di limiti di reddito che andranno dal limite massimo ISE/ISEE per rientrare nella fascia A di edilizia sovvenzionata a quello previsto per l’edilizia convenzionata/agevolata. E questo nell’intento di dare risposta alla domanda abitativa di molti soggetti che, pur avendo a disposizione una qualche capacità di spesa, rientrano nella così detta “zona grigia”, risultando “troppo ricchi” per accedere agli alloggi ATER ma “troppo poveri” per rivolgersi al mercato. Inoltre, questo tipo di operazione assume importanza dal punto di vista del recupero del patrimonio edilizio disponibile attualmente nella nostra città.

Analizzando in particolare gli interventi previsti all’interno degli alloggi di via Piero della Francesca 4 – tutti ugualmente composti da ingresso, cucinino, soggiorno, due camere e bagno – comprenderanno la bonifica degli scarichi e delle canne fumarie in cemento amianto e la loro sostituzione, il rifacimento e integrazione dell’impianto elettrico e dell’impianto gas con adeguamento alle norme di sicurezza, la costruzione dell’impianto di riscaldamento e di produzione di acqua calda sanitaria, il rifacimento dei servizi igienici (anche mediante modifiche murarie ove necessario per inserire i sanitari mancanti), la sostituzione di serramenti, pavimenti e rivestimenti, la tinteggiatura e revisioni varie; inoltre, sulle parti comuni del fabbricato, il rifacimento degli impianti elettrici/elettronici condominiali (con apriporta e citofono, impianto TV terrestre e satellitare, impianto telefonico, illuminazione scale e cantine, inserimento impianto fotovoltaico a supporto dei servizi comuni), la centralizzazione dei contatori gas, il rifacimento delle colonne idriche, sostituzione di serramenti, sistemazione intonaci e tinteggiatura del vano scala, sistemazione degli intonaci esterni e posa del “cappotto”, con isolamento del sottotetto, rimessaggio della copertura e sostituzione delle lattonerie. Sarà svolta un’ampia gamma di lavori, dai più semplici ed essenziali fino a quelli strutturalmente più complessi e a quelli capaci di garantire allo stabile rinnovato la disponibilità dei più moderni ausili tecnologici. Naturalmente agli “auto-recuperatori” verranno assegnati i lavori più semplici, mentre quelli più complessi saranno svolti dalle imprese. Cionondimeno si può prevedere che proprio l’apporto dei neo-“auto-recuperatori” potrà coprire fino al 50% delle opere da eseguire.

L’intera operazione rappresenta un nuovo importante tassello per l’estensione del comune impegno nelle politiche abitative e ciò, da un lato, per fronteggiare una crisi economica e sociale pesantissima che sta colpendo componenti significative di popolazione, e, dall’altro, per produrre quelle innovazioni necessarie a garantire l’adeguatezza dei servizi e la loro sempre maggiore efficacia in un quadro di risorse pubbliche scarse.