IL RISANAMENTO E IL RILANCIO DEL VERDI

Azzerati i 23 milioni di euro di debito con le banche trovati nel 2011

Oggi ho incontrato le lavoratrici e i lavoratori del Teatri Verdi, per ricordare assieme l’importante lavoro di questi anni.

Quando sono diventato Sindaco nel 2011 ho trovato il Verdi in una situazione drammatica e in un declino che sembrava irreversibile, oberato da un debito con le banche di 23 milioni, oltre a 4 milioni di debito nel bilancio appena chiuso e a una serie di nove bilanci negativi su dieci negli anni precedenti. E non c’erano soldi in cassa per pagare gli stipendi. Una situazione pre fallimentare.

Grazie al lavoro squadra fatto insieme da Comune, Regione e dalla Fondazione con tutti i suoi dipendenti, la situazione è stata completamente ribaltata. Intervenendo sulla razionalizzazione dei costi e creando le premesse per presentare un piano che ottenesse il sostegno del Governo, si è ribaltata la situazione. Oggi non solo il debito è stato azzerato e i conti sono sotto controllo ma,soprattutto, il Verdi è tornato a essere un punto di riferimento nel panorama della lirica in Italia.

I dipendenti confermano che il Verdi sta vivendo ora una nuova vita: sono aumentati sia gli abbonati che il pubblico, non solo locale, richiamati dall’interesse suscitato delle produzioni e dalla qualità delle stagioni. Il Teatro è tornato a essere un punto di riferimento per la regione – la Boheme dopo l’ ultima replica in città sarà domani a Udine – e un ambasciatore culturale di Trieste oltre confine come dimostrano la collaborazione con Lubiana e i concerti a Sarajevo.

Nei prossimi giorni iincontrerò anche gli altri teatri triestini, a cominciare dallo Stabile, che tra il 2009 e il 2011 aveva avuto perdite di esercizio rilevanti che ne avevano messo a rischio l’esistenza.

Anche in questo caso l’Amministrazione uscente nel 2012 ha determinato una decisiva inversione di tendenza. Incontrò anche La Contrada al cui fianco ha affrontato un momento difficile, adoperandosi al fine di garantire un futuro a questa importante espressione del teatro popolare triestino.

Dobbiamo essere tutti orgogliosi di questo preziosissimo patrimonio culturale di Trieste, e continuare a tutelarlo e a valorizzarlo come merita.

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