IL NOSTRO IMPEGNO PER LA FERRIERA

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In qualità di Sindaco, e quindi rappresentante della nostra comunità, della sua aspettativa di lavoro e del suo diritto alla salute, ritengo doveroso ribadire la posizione dell’amministrazione e condividere con voi il mio pensiero, su quello che da 15 anni è il più delicato problema della città, la ferriera.
Nel farlo, mi rivolgo a tutti i cittadini, coloro che oggi manifestano, coloro che scelgono di non farlo, coloro che lavorano in ferriera o sperano di trovarvi presto lavoro e a tutti coloro che sono desiderosi di una soluzione.
La manifestazione del 31 gennaio, mette al centro tre temi fondamentali: salute, ambiente e lavoro.

 La ferriera è stata ed è la sfida più difficile di questi miei cinque anni: un’eredità resa ancor più drammatica da chi nel passato, troppo impegnato a far promesse, non ha saputo prendere decisioni concrete per fare un passo avanti, né verso la chiusura né verso la riqualificazione.
Nell’Italia di oggi abbiamo tutti capito una cosa: la scelta peggiore è non fare alcuna scelta, rimandare l’assunzione di un impegno. Noi abbiamo fatto la nostra scelta, concreta e responsabile, confermando che, se la soluzione non sarà quella prospettata, chiuderemo l’area a caldo.
Sono stati cinque anni difficili, ma fatti di azioni concrete, come le 4 ordinanze, l’aumento delle centraline, il dialogo costante e trasparente con i cittadini e le associazioni, e la collaborazione con gli enti che ci ha permesso di inserire nell’AIA molti vincoli all’azienda.
Scelte da cui si può dissentire, ma prese nella convinzione di salvaguardare quegli stessi diritti che portano oggi alcuni di voi in piazza: salute, ambiente e lavoro.

 Oggi si chiede chiarezza dopo il 31 dicembre, data che segnava la fine di alcuni importanti interventi sugli impianti.
Su questo voglio essere chiaro. La compatibilità dell’area a caldo si misura lungo 3 parametri: emissioni, rumorosità e depositi di polveri.
1) Emissioni: per quel che riguarda il benzo(a)pirene, l’impianto di aspirazione è entrato progressivamente in funzione da agosto e sembra dare buoni risultati, destinati prevedibilmente a migliorare quando, dopo la sua insonorizzazione entro febbraio, potrà operare a pieno regime anche di notte.
Osservando i dati della centralina di San Lorenzo in Selva, dal valore di 6,5 del 2010 siamo scesi al valore di 1.5 registrato nei primi 7 mesi del 2015 e negli ultimi mesi siamo sotto il limite di legge di 1. Tendenza di cui aspetto conferma.
Per quanto riguarda le PM10, gli interventi sull’area dell’altoforno devono essere valutati in una finestra temporale più ampia, che non risenta di variabili come le condizioni climatiche, troppo favorevoli nei primi 20 giorni di gennaio e troppo avverse nell’ultima settimana.
Oggi a Servola i dati testimoniano una presenza di PM10 simile a quella di piazza Libertà o degli altri centri come Udine e Monfalcone. Nonostante questo, come è noto, ho emesso nei giorni scorsi un’ordinanza di limitazione alla produzione, perché, di fronte a condizioni avverse, anche l’azienda deve fare la sua parte.
2) Inquinamento acustico: i vincoli dell’AIA impongono il superamento del problema, ma già il 28 febbraio Siderurgica Triestina dovrà aver terminato i lavori di insonorizzazione delle sorgenti più rumorose.
3) Depositi di polveri: questo rappresenta uno dei maggiori disagi per alcuni abitanti della zona. Siderurgica Triestina sta lavorando sui nuovi impianti di filtraggio e captazione delle polveri, ma il monitoraggio del loro funzionamento dovrà coprire una finestra temporale più ampia, per verificarne l’effettiva efficacia.

 Questo non è per noi un punto di arrivo ma un punto di partenza. La situazione delle emissioni è in miglioramento, ma per dare a Servola la qualità della vita di cui ha diritto bisogna completare il lavoro sulle polveri depositate e sui rumori. Nei prossimi mesi avremo dati più completi per un pronunciamento definitivo sull’efficacia dei nuovi impianti o sulla necessità di chiudere l’area a caldo.
In questa fase voglio che ci sia sempre la massima chiarezza verso tutti i cittadini, per questo ho deciso di fare una conferenza stampa ogni mese.
Infine, chiedo ai manifestanti, coloro che si riconoscono nel manifesto originale, che chiedeva chiarezza e tutela di salute e lavoro, di non abbandonare l’indipendenza e l’autonomia del loro giudizio di fronte alle molte realtà che stanno salendo sul loro carro e cercano di manovrarlo a fini politici.
Oggi alcuni manifestano legittimamente la loro preoccupazione, se da domani i promotori vorranno avere un confronto diretto saranno i benvenuti.

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